"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI
venerdì 26 dicembre 2014
Il Rwanda leader mondiale nell’esportazione del coltan
martedì 23 dicembre 2014
lunedì 22 dicembre 2014
Il Belgio taglia € 40 milioni di aiuti al Rwanda per mancati progressi nel buon governo
domenica 21 dicembre 2014
Nuovo ambasciatore del Rwanda presso la Santa Sede
venerdì 19 dicembre 2014
Ultimato l'edificio servizi nel campus scolastico di Kiruli
sabato 13 dicembre 2014
Kigeli V farà mai ritorno in Rwanda?
Forse la risposta non la si conoscera' mai. Comunque sia, questa vicenda non sembra scalfire minimamente la dignità' regale di Kigeli V .
lunedì 8 dicembre 2014
Si conclude l’attività del TPIR-Tribunale penale internazionale per il Rwanda
martedì 2 dicembre 2014
Dal Forum nazionale dei giovani cattolici di Byumba
I giovani di Ruhengeri consegnano la croce ai giovani di Byumba |
I giovani nella basilica di Byumba |
L'imprenditore Gerard Sina, con il vescovo di Byumba, parla ai giovani |
La delegazione della R.D. Congo |
Il riempimento di una delle cisterne messe a disposizione dall'Associazione Kwizera |
lunedì 1 dicembre 2014
Il tour italiano di Don Paolo Gahutu
Don Paolo con il parroco di Barga |
mercoledì 26 novembre 2014
Nomina del nuovo vescovo di Gikongoro
Il neo vescovo mons. Célestin Kakizimana |
martedì 25 novembre 2014
Il contributo del Rwanda al VII Congresso mondiale della Pastorale dei Migranti
In attesa di conoscere le considerazioni e le conclusioni del Congresso che saranno presto pubblicate, presentiamo l'interessante contributo presentato dal segretario della Commissione episcopale per i migranti, don Paolo Gahutu, per conto della Conferenza episcopale rwandese. Il contributo è consultabile cliccando qui.
sabato 22 novembre 2014
Prosegue con successo il Progetto Mikan: tutti i nuovi numeri
Un momento del trasferimento delle capre |
sabato 15 novembre 2014
Inizia lunedì il VII Congresso Mondiale per la pastorale dei migranti
mercoledì 12 novembre 2014
Parte a Kigali la telefonia di quarta generazione 4G LTE
martedì 11 novembre 2014
Si terrà la prossima settimana a Byumba il 13° Forum dei giovani cattolici
domenica 9 novembre 2014
Kagame: la costituzione può essere modificata solo dal popolo
venerdì 7 novembre 2014
Il musicista Kizito Mihigo si dichiara colpevole
Diversamente, i suoi tre coimputati, un ex militare, un giornalista di una radio di emanazione di un gruppo religioso protestante (vedi precedente post) e uno dei leader del RNC, un partito di opposizione in esilio, si sono dichiarati non colpevoli. Secondo la polizia Mihigo ha ammesso di aver intrattenuto rapporti via internet anche con esponenti delle Forze Democratiche per la Liberazione del Rwanda (FDLR). Secondo l'accusa Mihigo avrebbe anche compilato una lista di "persone da uccidere", che comprendeva il presidente Paul Kagame e ministri di alto livello.
domenica 2 novembre 2014
Il Burkina Faso visto da Kigali
sabato 1 novembre 2014
La banca interdiocesana RIM premiata come migliore operatore di microfinanza
giovedì 30 ottobre 2014
La magistratura francese riapre le indagini sull’abbattimento dell’aereo presidenziale
Secondo quanto riferisce RFI-Radio France Internationale , i giudici francesi Marc Trévidic et Nathalie Poux hanno deciso inaspettatamente di riaprire le indagini sul caso dell'attentato contro l'aereo del presidente Habyarimana abbattuto il 6 aprile 1994. Una riapertura dell'inchiesta, dichiarata chiusa solo tre mesi fa, che ha sorpreso tutte le parti in causa. Secondo quanto trapelato dalla giustizia francese, il processo riprende in presenza di uno o più elementi che costringerebbero i giudici a procedere a nuovi accertamenti. Allo stato non si hanno ulteriori informazioni, anche se da fonti attendibili, secondo quanto riferisce RFI, ci sarebbe uno o più testimoni pronti a rendere nuove testimonianze su quello che da più parti viene ritenuta la causa scatenante degli eccidi della primavera 1994.
mercoledì 29 ottobre 2014
Più facile fare impresa in Rwanda che in Italia
Nonostante il buon risultato complessivo, le autorità rwandesi si sono però lamentate con la Banca Mondiale per aver modificato senza preavviso la metodologia utilizzata nella stesura del Rapporto 2015, tanto da far dire a un responsabile rwandese " di aver spostato i pali della porta dopo che la palla aveva superato la linea". In particolare i nuovi criteri applicati hanno comportato una penalizzazione del Rwanda che secondo i vecchi modelli si trovava in 32° posizione nella classifica complessiva, corrispondente al 48° posto con i nuovi criteri; pesantemente penalizzante è stata la modifica dei requisiti presi in considerazione per quanto attiene l’avvio di un’impresa che vede il Rwanda classificato al 112° posto dal 72 ° precedente, che con la vecchia metodologia corrispondeva all’8 ° posto. Proprio su questo dato si sono incentrate le lamentele rwandesi.
martedì 28 ottobre 2014
Fatica a decollare il programma di alimentazione scolastica
Gli scolari bisognosi di Nyagahanga consumano un pasto grazie al sostegno dell'Associazione Kwizera |
sabato 25 ottobre 2014
Le autorità rwandesi sospendono le trasmissioni radio BBC in kinyarwanda
mercoledì 22 ottobre 2014
L’Olanda muove gravi accuse contro il marito di Victoire Ingabire
venerdì 17 ottobre 2014
Il contributo della Chiesa rwandese al Sinodo a sostegno della famiglia
Si tratta di un testo che rappresenta in termini realistici la situazione della famiglia rwandese, quella ordinaria che così poco spazio ha trovato nella Relatio, dove l'attenzione e' stata monopolizzata dalle situazioni anomale, anche quelle statisticamente irrilevanti come quelle dei gay. Quasi si fatica a pensare che tale intervento sia avvenuto in un consesso che ha poi licenziato la Relatio che ha fatto la gioia dei media mondiali per le sue impreviste aperture. Nella relazione del presidente della Conferenza episcopale rwandese si rappresentano, infatti, le proposte pastorali che la Chiesa rwandese mette in campo a favore delle famiglie che vogliono vivere, nell'ordinaria quotidianità, la propria unione alla luce della fede a fronte delle sfide della modernità. In proposito, la Chiesa rwandese ha messo in campo una serie di iniziative: dalla preparazione dei fidanzati al controllo delle nascite, tramite la diffusione dei metodi naturali, attraverso il servizio Action Familiale che ha raccolto se non l'apprezzamento da parte del governo almeno la tolleranza. Non poco di questi tempi in cui gli organismi e le Ong internazionali hanno la pretesa di infilarsi in camera da letto delle coppie. Non si tace delle sfide che arrivano dai matrimoni misti, in prevalenza con altre confessioni cristiane, e dal proliferare dei divorzi con il conseguente problema dei figli. Importante, a nostra avviso, la sottolineatura che mons. MBONYINTEGE fa di un argomento fondamentale per l'equilibrio della coppia, quale il ruolo della donna in seno alla famiglia e alla conciliazione tra la sua legittima aspirazione a recitare un proprio ruolo nella società e nel lavoro e "l'inalienabile ruolo di madre di famiglia". L'auspicio del presule è che si possa riflettere "sull'equilibrio che va trovato tra la promozione femminile e la responsabilità materna della donna rwandese". Crediamo che questa sfida, che non riguarda la società rwandese ma in maniera più dirompente l'intero occidente, meritasse un adeguato spazio anche nella Relatio. Nella relazione del presidente della C.EP.R non si trova alcun riferimento all'omosessualità. Forse per questo il cardinale Walter Kasper, al quale era stata affidata la fase preparatoria del Sinodo, facendo il punto della situazione, si è lasciato andare, in un'intervista all'agenzia Fides che ha tentato goffamente di smentire (leggi qui), a giudizi non proprio eleganti sui vescovi africani che si erano opposti piuttosto vigorosamente a certe affermazioni contenute nella Relatio, soprattutto in materia di omosessualità. Kasper ha, infatti, sostenuto che – siccome in Africa e nei paesi mussulmani l'omosessualità è un tabù – è bene che i vescovi di quel continente si rassegnino a quel che decidono gli europei, trovando soluzioni locali alle loro riserve. Anche per questo siamo grati a mons. Smaragde MBONYINTEGE per la sua testimonianza.
giovedì 16 ottobre 2014
Primi passi verso una riforma costituzionale che permetta un terzo mandato a Kagame
mercoledì 15 ottobre 2014
La testimonianza di una coppia rwandese al Sinodo sulla famiglia
martedì 14 ottobre 2014
Continua la Makuza dinasty: Bernard Makuza eletto presidente del Senato
martedì 7 ottobre 2014
Ecco il documentario della BBC che ha fatto scandalo in Rwanda
Qui si possono leggere, in inglese, le critiche ai contenuti del documentario, a firma Andrew Wallis, apparsa oggi su The New Times. (leggi qui)
giovedì 2 ottobre 2014
Rwanda contesta il giudizio del Mo Ibrahim Index sullo stato dei diritti umani
sabato 27 settembre 2014
Negli ospedali rwandesi gli ammalati devono provvedere ai propri pasti
mercoledì 24 settembre 2014
Dall'UE due miliardi di euro per l'energia a cinque paesi africani
L'Unione Europea ha concesso una sovvenzione di 2 miliardi di euro a cinque paesi africani da utilizzare per incentivare investimenti privati in progetti di energia sostenibile nei prossimi cinque annui.L'accordo è stato firmato ieri a New York dal presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, dal presidente rwandese Paul Kagame e i capi di stato degli altri paesi beneficiari: Capo Verde, Costa d'Avorio, Liberia e Togo. I richiamati paesi sono stati scelti dall'UE in quanto meritevoli per aver promosso progetti per l'accesso all'energia elettrica. I fondi di pertinenza del Rwanda, di cui al momento non si conosce ancora l'ammontare, saranno gestiti dal Ministero delle Finanze e della Programmazione Economica e saranno riservati a investitori privati con progetti di sviluppo di energia sostenibili.Il ministero si riserva di valutare i progetti presentati e decidere l'ammontare del sostegno che verrà erogato.I nuovi fondi vanno ad aggiungersi a quelli previsti dall'accordo firmato due settimane fa, tra il Rwanda e l'UE , che prevede un sostegno di 200 milioni di euro per favorire la produzione di energia per le famiglie urbane e rurali e la riduzione della dipendenza dal gasolio e dalle biomasse. L'UE è tuttora impegnata in una serie di altri progetti energetici in Rwanda, compresi gli impianti solari in 300 scuole rurali, le esplorazioni geotermiche e nel cofinanziamento della micro centrale idroelettrica Rukarara II.
martedì 23 settembre 2014
Il messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante
Chiesa senza frontiere: madre di tutti è il tema scelto dal Papa per la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che - a livello ecclesiale - sarà celebrata domenica 18 gennaio 2015. La Radio Vaticana ne ha fatto questa sintesi: "La Chiesa allarga le sue braccia per accogliere tutti", in particolare quei migranti e rifugiati che "cercano di lasciarsi alle spalle dure condizioni di vita e pericoli di ogni sorta". Papa Francesco inizia così il suo Messaggio per la Giornata del migrante e del rifugiato e subito ribadisce che la Chiesa è chiamata a diffondere "nel mondo la cultura dell'accoglienza e della solidarietà, secondo la quale nessuno va considerato inutile, fuori posto o da scartare". Alla "globalizzazione del fenomeno migratorio – esorta il Papa – occorre rispondere con la globalizzazione della carità e della cooperazione, in modo da umanizzare le condizioni dei migranti". E denuncia con forza "il vergognoso e criminale traffico di esseri umani", come "tutte le forme di violenza, di sopraffazione e di riduzione in schiavitù". Fenomeni che necessitano una "lotta" più "incisiva ed efficace, che si avvalga di una rete universale di collaborazione, fondata sulla tutela della dignità e della centralità di ogni persona umana". Dal Papa, dunque, l'esortazione a una fattiva "collaborazione che coinvolga gli Stati e le organizzazioni internazionali" nel gestire e regolare i movimenti migratori.Al tempo stesso, avverte il Pontefice, "occorre intensificare gli sforzi per creare le condizioni" volte a diminuire le "ragioni che spingono interi popoli a lasciare la loro terra natale a motivo di guerre e carestie". I movimenti migratori, fa poi notare Francesco, non di rado "suscitano diffidenze e ostilità, anche nelle comunità ecclesiali, prima ancora che si conoscano le storie di vita, di persecuzione o di miseria delle persone coinvolte". In tal caso, prosegue, "sospetti e pregiudizi si pongono in conflitto con il comandamento biblico di accogliere con rispetto e solidarietà lo straniero bisognoso". Gesù, si legge nel messaggio, "si è identificato con lo straniero, con chi soffre, con tutte le vittime innocenti di violenze e sfruttamento". E ci ha chiesto di "toccare la miseria umana e mettere in pratica il comandamento dell'amore"."Il coraggio della fede, della speranza e della carità – sottolinea il Papa – permette di ridurre le distanze che separano dai drammi umani". Gesù, ribadisce, "è sempre in attesa di essere riconosciuto nei migranti e nei rifugiati, nei profughi e negli esuli, e anche in questo modo ci chiama a condividere le risorse, talvolta a rinunciare a qualcosa del nostro acquisito benessere". Il carattere "multiculturale delle società odierne – soggiunge – incoraggia la Chiesa ad assumersi nuovi impegni di solidarietà, di comunione e di evangelizzazione". Non può "bastare la semplice tolleranza", ammonisce Francesco, la Chiesa è chiamata a "superare le frontiere e a favorire il passaggio da un atteggiamento di difesa e di paura" a un "atteggiamento che abbia alla base la cultura dell'incontro".
Per leggere il testo del Messaggio clicca qui.
domenica 21 settembre 2014
Dal Rwanda un esempio per l’Italia di gestione della spesa farmaceutica
sabato 20 settembre 2014
Rapporto Fao: Rwanda non ancora sconfitta la sottoalimentazione
giovedì 18 settembre 2014
Improvvise "dimissioni" del presidente del senato rwandese
martedì 16 settembre 2014
Vergogna Italia: solo una semplice incaricata d’affari ai funerali delle suore
Neppure l'ambasciatore a Kampala, Stefano Antonio Dejak, ha ritenuto opportuno muoversi dall'ambasciata per presenziare al funerale delle tre connazionali. Chissà quali superiori impegni l'avranno trattenuto in sede. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo sulla stampa e in parlamento se una delegazione di così basso livello fosse stata designata a rappresentare l'Italia ad analogo evento che non riguardasse tre semplici suore.
domenica 14 settembre 2014
Tre suore massacrate: in una settimana tutto dimenticato
E' passata solo una settimana dai tragici fatti di Bujumbura e già l'eco della tragica fine delle tre suore saveriane massacrate nel convento dove esercitavano la loro missione è decisamente scemata:gli italiani hanno altro a cui pensare. Dopo le notizie dei primi due giorni, con l'immancabile telegramma di cordoglio della presidenza della repubblica e una dichiarazione del ministro degli esteri, l'avvenimento è passato decisamente in secondo piano a tutti i livelli, sia politici che comunicativi. Nessun giornale o televisione ha scomodato propri inviati per coprire l'avvenimento: in fondo si trattava "solo" di tre anziane suore che avevano dedicato la loro esistenza all'annuncio del Vangelo e a portare aiuto agli ultimi; non avevamo a che fare con delle giovincelle in cerca di emozioni e di foto, con cui arricchire il proprio profilo facebook, su cui si possono intessere storie e coltivare emozioni. Nessun politico è volato in Burundi per presenziare ai funerali.Non essendo prevista la presenza di telecamere Rai o Mediaset, a che pro sobbarcarsi un viaggio, certo gratis, ma così massacrante; in fondo non si trattava di portare in Italia qualche bambino dal Congo. Speriamo almeno che qualcuno di adeguato standing istituzionale, anche se nelle cronache non ne abbiamo trovato menzione, sia stato incaricato di rappresentare l'Italia ai funerali; in fondo tre connazionali erano morte sul campo nello svolgimento della loro Missione, onorando anche il paese d'origine: l'Italia.
lunedì 8 settembre 2014
In ricordo delle tre suore martiri in Burundi
A ricordo del sacrificio delle tre suore trucidate in Burundi, segnaliamo il pezzo di Cristiano Gatti apparso sull'edizione odierna de Il Giornale, dal titolo:
Sono martiri "banali". Nelle piazze e in rete nessuno si indigna
Suor Olga, suor Lucia e suor Bernardetta aiutavano i diseredati nonostante l'età. Ma per l'Italia civile i religiosi missionari devono mettere in conto il peggio. Non come le "eroine" laiche
Per leggere l'articolo clicca qui.
venerdì 5 settembre 2014
Il Rwanda 62° paese al mondo per livello di competitività economica
mercoledì 3 settembre 2014
I tre gemelli di Bumgwe crescono
martedì 2 settembre 2014
Ultimato il locale servizi del centro scolastico di Kiruri
Vedute esterne del locale servizi di Kiruri |
sabato 30 agosto 2014
Il mistero dei cadaveri ritrovati sul lago Rweru
giovedì 28 agosto 2014
I preziosi consigli di Tony Blair ai capi di stato suoi assistiti
l'articolo de la Repubblica |