"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


mercoledì 12 novembre 2025

New entry nella cucina italiana in Rwanda: chef Matteo

Chef Matteo

La cucina italiana in Rwanda si arricchisce di un nuovo protagonista.Dopo Dionigi, patron del ristorante Sole e Luna, e Alessandro Merlo, patron del Brachetto, l’edizione odierna de The New Times ci presenta lo chef italiano Matteo Bissanti. Arrivato in Rwanda, all’età di 65 anni, dopo aver lavorato in Europa e Medio Oriente, dalla Sicilia a Strasburgo, in Germania e a Dubai, è ora lo chef del ristorante italiano Casa Mia dove è approdato dopo aver inviato il proprio cv a diversi hotel e ristoranti.Nato in Italia, Matteo perse il padre da bambino e crebbe in un convento cattolico, dove studiò e visse per molti anni.Sognava di andare all'università, ma era impossibile perché la sua famiglia non poteva permettersi di pagare gli studi."Diventare uno chef non è mai stato qualcosa che avevo pianificato, è stata la vita a condurmi lì", racconta lo chef Matteo, riflettendo su un viaggio iniziato con umili origini.Dopo aver terminato la scuola, un'opportunità inaspettata cambiò tutto. La Chiesa gli propose di iscriversi a una scuola di cucina. Lui accettò e fu lì che iniziò il suo viaggio. Ora, a 65 anni, dopo una lunga carriera approda in Rwanda dove Matteo afferma di aver trovato nuova energia ed uno scopo. "Voglio restare qui, continuare a cucinare, condividere ciò che so e crescere con le persone che mi circondano. Questo è il mio sogno: costruire qualcosa di duraturo, qualcosa fatto con amore, dove la passione italiana incontra l'anima ruandese". Speriamo, in occasione di una prossima missione in Rwanda, di avere l'opportunità di fare la sua conoscenza e quella della sua cucina.

venerdì 31 ottobre 2025

Card.Kambanda: serve una governance migliore per le risorse naturali dell’Africa

Intervenendo il 28 ottobre all'Incontro Internazionale di Dialogo e Preghiera per la Pace a Roma, ospitato dalla Comunità di Sant'Egidio sul tema "Osare la pace", il cardinale Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali, ha descritto l'Africa come "un leone ancora addormentato", ricco sia di manodopera che di risorse naturali, ma paralizzato da una cattiva governance e da contratti esteri iniqui. "L'Africa è molto ricca di manodopera e risorse naturali, ma rimane la più povera. È come un leone ancora addormentato, che deve ancora risorgere", ha affermato. L'arcivescovo di Kigali ha osservato che l'Africa detiene circa il 30% delle riserve minerarie mondiali, tra cui il 90% del platino, il 40% dell'oro e il 30% dei diamanti, oltre a vasti giacimenti di petrolio e gas in paesi come Nigeria, Angola e Mozambico. Eppure, ha lamentato, le popolazioni locali continuano a trarre scarso vantaggio da queste ricchezze. "Lo sfruttamento delle risorse africane da parte di interessi stranieri, che approfittano di una governance debole e di contratti iniqui, porta a debito, perdita di controllo e benefici limitati per le popolazioni locali", ha avvertito. Kambanda ha affermato che l'abbondanza di ricchezze naturali, pur promettenti, spesso alimenta corruzione e violenza invece di prosperità. "I paesi ricchi di risorse naturali soffrono spesso di corruzione e di una governance debole, che ostacolano lo sviluppo a lungo termine", ha osservato, aggiungendo che la competizione per la terra e i minerali ha in molti luoghi innescato conflitti etnici e comunitari. Le sue osservazioni fanno eco a una crescente protesta tra i leader della Chiesa africana.

venerdì 17 ottobre 2025

I nuovi incarichi dei sacerdoti della diocesi di Byumba

Di recente, il vescovo di Byumba, mons. Papias Musengamana, ha disposto una serie di avvicendamenti all'interno degli uffici diocesani e delle varie parrocchie, come riportato qui di seguito.