"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


domenica 21 aprile 2024

Nuove regole in arrivo per le ONG operanti in Rwanda

Giovedì scorso l'Assemblea parlamentare ruandese ha adottato all'unanimità in prima lettura un disegno di legge che regolamenta l'operatività delle ONG che intendono operare in Rwanda prevedendo regole stringenti sull'operatività di queste organizzazioni. Il testo, che ha suscitato alcune perplessità tra gli addetti ai lavori,  prevede che le organizzazioni abbiano l'obbligo di presentare alle autorità i rapporti di attività e finanziari dell'anno precedente nonché il piano d'azione per l'anno successivo. Si prevede in particolare che i costi operativi non superino il  20% del budget. Misure destinate, secondo il ministro promotore, a contrastare le ONG descritte come “  poco serie  ” e “  fuorvianti  ” che non adempiono al loro mandato. Il testo dovrà presto tornare in Parlamento per il voto finale.


domenica 7 aprile 2024

Il giorno della Memoria

 Nel giorno in cui in Rwanda si fa Memoria della immane tragedia che sconvolse il Paese nel 1994. portando ovunque lutti e distruzione, riproponiamo qui di seguito, tratto dal libro Il modello Rwanda, una ricostruzione storica di quel periodo, a partire dal 1990, quando tutto iniziò. 

Nell’ottobre del 1990, i fuoriusciti tutsi che vivevano in Uganda, dove erano arrivati a ricoprire anche posti di rilievo nelle forze armate di quel Paese, danno inizio con il Fronte Patriottico del Rwanda all’invasione del nord Paese. Con l’appoggio di Usa e Gran Bretagna, desiderose di scalzare l’influenza francese schierata con il governo ruandese, i ribelli, sotto la guida capace e spregiudicata del giovane Paul Kagame appena rientrato da un’accademia militare statunitense, dopo quasi tre anni di guerriglia riescono a imporre al Governo ruandese un accordo di spartizione del potere (Arusha agosto 1993). L’accordo prevede, tra l’altro, la formazione di un governo di coalizione, un esercito che raggruppi le forze armate delle due parti in campo e l’adozione di principi democratici nella gestione del potere. Le Nazioni Unite inviano 2.800 caschi blu per vigilare sul rispetto degli accordi di pace. Nelle more di dare attuazione a questi accordi, il 6 aprile 1994 l’aereo presidenziale su cui viaggiano, di ritorno da Arusha, il presidente Juvenal Habyarimana e il suo omologo burundese, Cyprien Ntaryamira, verso le ore 20,30, viene abbattuto da ignoti nei pressi dell’aeroporto di Kigali. Le parti in conflitto, appellandosi alla vecchia logica del cui prodest, ancora oggi dopo inchieste interne e della magistratura francese, si rimbalzano la responsabilità di quella che unanimemente è ritenuta la causa scatenante della tragedia ruandese. E’ l’inizio della carneficina: gli squadroni della morte hutu si scatenano contro i tutsi, il Fronte Patriottico Ruandese-FPR lancia l’offensiva definitiva, il mondo resta a guardare. L’Onu ritira i suoi uomini, mentre gli americani non mandano una forza di peacekeeping, così che i loro alleati possano portare a termine la conquista del potere. Per ammissione dello stesso presidente statunitense dell’epoca, Bill Clinton, con l’invio di ventimila soldati in loco, forse si sarebbero potute salvare fino a 400 mila vite.  In realtà, ricerche storiche indipendenti hanno evidenziato come il ritiro delle forze del MINUAR e il mancato invio di nuovi contingenti, in grado di fermare i massacri, fossero frutto dell’esplicita richiesta di Kagame   che non ci fosse alcuna interferenza esterna fino a quando non avesse conquistato il potere. Il FPR può così portare a termine la marcia verso la conquista del potere iniziata nel 1990, partendo dall’Uganda.

sabato 30 marzo 2024

Buona Pasqua




Giunga a tutti un sincero augurio di una Santa Pasqua vissuta nel segno della riconciliazione, della giustizia e della pace nelle famiglie, nelle comunità locali e nazionali.   

martedì 5 marzo 2024

Conosci altre realtà africane e apprezzi i progressi del Rwanda

Le testimonianze  di missionari, sacerdoti fidei donum, religiose e laici in missione nelle più disparate aree del mondo, raccolte in una pubblicazione quaresimale della diocesi di Como, ci consegnano una fotografia della vita delle rispettive comunità ancora lontane da quelli che dovrebbero essere livelli di vita accettabili.
Abituati alla situazione ruandese che negli anni ha evidenziato progressi significativi nel superamento dei livelli di povertà estremi, per non parlare dei livelli di scolarizzazione raggiunti con il parallelo contrasto e sradicamento dell'analfabetismo, e del livello di un'assistenza sanitaria diffusa, colpisce sentir parlare questi testimoni di situazioni in cui tali conquiste sono di là da venire. Colpisce, per esempio, che in Mozambico, terra di missione del fidei donum don Filippo, analfabetismo, povertà  e fame, mancanza di lavoro e conseguente mancanza di reddito, siano elementi ancora presenti  con cui quotidianamente si devono misurare quelle comunità. Fenomeno che troviamo anche in altre missioni africane. Dovrebbero quindi essere fieri gli amici ruandesi del percorso fatto in questi anni che li ha portati a lasciarsi alle spalle queste situazioni estreme e pervenire a livelli di vita decisamente più dignitosi, anche nei villaggi della campagna più profonda. 

giovedì 22 febbraio 2024

Spigolature ruandesi

 Il telefonino ed il rubinetto

Mentre si fa un gran parlare dei progetti di sviluppo per l'Africa, argomento tornato all'ordine del giorno anche grazie alle discussioni nate attorno al Piano Mattei per l'Africa lanciato dal governo italiano, a volte è la quotidianità che ci costringe a misurarci con la realtà. E' quello che ci suggerisce quanto ci è capitato nel nostro primo giorno di missione. Nella capitale Kigali siamo riusciti a farci aggiustare in uno dei laboratori, on the road dove lavorano giovani e bravi tecnici, un telefonino portato dall'Italia che aveva perso il suono dopo qualche settimana dall'acquisto. In compenso nella struttura d'accoglienza, recentemente ammodernata, dove avevamo trascorso la notte i sanitari erano equipaggiati con rubinetteria di scarsa qualità e di pessima installazione: ad oggi nei nostri numerosi viaggi ruandesi non abbiamo mai trovato un rubinetto che non si muovesse. Altrettanto si può dire dell'impiantistica elettrica: le prese sono sempre in posizioni improbabili e per niente funzionali. Ecco, forse il problema dello sviluppo dell'Africa non è tanto di carenza di tecnici informatici, ma di idraulici ed elettricisti.

Kigali città sicura

Che Kigali sia una delle città più sicure al mondo è un dato riconosciuto e sperimentato. Ma quello che ci è capitato ad inizio missione testimonia anche di un senso civico dei suoi cittadini di cui la pulizia della città è uno solo dei tanti indicatori. Avevamo appena risposto nella tasca della nostra sahariana una coppia di chiavi appena duplicate in uno dei tanti negozietto tuttofare che s'incontrano in città, quando, fatti pochi metri, siamo stati avvicinati da dietro da un ragazzo che ci mostrava in una mano una chiave: una delle nostre che era fuoriuscita da un buco che si era creato nella tasca dove erano state riposte. Provate ad immaginare analogo comportamento in una delle nostre città italiane, dove il menefreghismo è elevato a sistema.



mercoledì 21 febbraio 2024

Il piccolo asilo di Gatonde

Su invito del direttore della Caritas diocesana, l’abbé Augustin, abbiamo visitato, alla vigilia della partenza, un piccolo asilo che lo stesso sacerdote ha realizzato nel suo villaggio d’origine, Gatonde, lontano 7 Km dalle scuole parrocchiali di Rushaki. Per evitare che anche gli scolari delle primarie debbano sottoporsi a sette kilometri di strada per andare a scuola, l'abbé Augustin sta realizzando anche le aule per la scuola primaria. Naturalmente la visita era finalizzata ad avere un qualche sostegno da parte nostra; in proposito l'abbé ha accolto con favore la disponibilità espressa a valutare la possibilità di farci carico come associazione del salario dell’insegnante preposta all'asilo, pari a 45.000 frw mensili, per un impegno complessivo annuo contenuto in 500 euro.

martedì 13 febbraio 2024

Incontro con i bambini delle Adozioni...e con Alphonse

Nella mattinata di lunedì abbiamo incontrato una folta rappresentanza dei 32 bambini e ragazzi che beneficiano del Progetto Adozione dell'Associazione. Erano stati convocati dalla nostra madame Pascasie, responsabile solerte e sensibile del Progetto che cura i rapporti  con questi bambini, essendo sempre aggiornata sulle rispettive situazioni familiari, spesso difficili. Con molti di questi bambini, di quelli almeno che conoscevamo direttamente i  genitori adottivi, abbiamo fatto un selfie da mandare via whatsapp in Italia, avendo entusiastici riscontri in tempo reale dai destinatari. Tra i beneficiari del Progetto c'era anche Alphonse che assistiamo anche se ormai adulto perchè handicappato grave, privo di gambe e con braccia ridotte a tronconi con un unico dito, il pollice alle mani, che vive nella comunità Inzere di Niynawimana. E' stata una vera sorpresa vederlo venire su un moto taxi, discendere senza alcun aiuto dalla moto, entrare in ufficio montare sulla sedia e sedersi di fronte a Pascasia, sempre senza nessun aiuto, dopo che gentilmente ci aveva fatto capire che non c'era bisogno che ci scomodassimo, dopo che istintivamente c'eravamo mossi verso di lui per dargli una mano. Ancor più sorprendente vederlo armeggiare nel suo portafogli o con il suo telefonino con una facilità disarmante. Alla fine dell'incontro, dopo la foto ( è l'ultimo a sinistra), con altrettanta naturalezza è risalito da solo sul moto taxi, si è messo il casco ed ha fatto ritorno a Niynawimana., lasciando a noi un forte messaggio di vitalità.


 

Al Posto di Sanita' di Mubuga

Nel pomeriggio di lunedì 12, abbiamo fatto visita al Posto di sanità di Mubuga, realizzato nel 2019 in memoria di Alfredo Pierotti. Ci ha ricevuto il nuovo responsabile, sig. Espoir, unitamente all'infermiere del Posto ed al responsabile del laboratorio l'analisi del Centro di sanità di Kisaro. Da loro abbiamo appreso i dati di funzionamento del Posto: nella giornata erano state fatte 9 visite, mentre nel corso d'anno vengono fatti circa mille test di gravidanza, altrettanti per la malaria ed 800 per l'emoglobina. Mentre l'ecografo che avevamo consegnato nella passata Missione del 2022 viene utilizzato presso il Centro di sanità di Kisaro. Da parte nostra abbiamo consegnato 500 test di gravidanza  e 150 per l'emoglobina, con l'impegno di far fronte alle ulteriori necessità in corso d'anno, compatibilmente alle disponibilità finanziarie dell'Associazione. Abbiamo altresì appreso che ci sarebbe l'intenzione di un ampliamento dei locali del Posto per essere in grado di prestare anche assistenza al parto. Al riguardo, visti gli spazi allo stato disponibili ci siamo permessi di esprimere qualche perplessità.

Tra i batwa di Miyowe

Dopo la comunità di Kibali è stata la volta di quella di Miyowe: alle 60 famiglie radunate dal parroco di Burehe, l'abbe' Fulgence, abbiamo portato sei quintali tra farina di mais e fagioli. Diversamente che a Kibali qui oltre alle famiglie della locale comunità batwa c'erano anche famiglie particolarmente povere della zona.Cosa che non a tutti i batwa presenti è risultata gradita; pensavano, infatti, che queste altre famiglie potessero sottrarre loro qualcosa di loro esclusiva pertinenza. Comunque  chiarito che così non era, il tutto si è risolto velocemente per lasciar il posto a momento di vera gioia e di festa come testimonia questo video.


 

venerdì 9 febbraio 2024

La "parabola" dell'ampollina

Una delle scorse mattine, alla messa delle sette in una parrocchia ruandese, abbiamo assistito ad un piccolo contrattempo al momento dell'offertorio, quando il chierichetto, nel nostro caso una chierichetta, porge al sacerdote le appolline, prima del vino e quindi dell'acqua.La prima anomalia che abbiamo notato è stata quella delle appolline che, invece di essere di vetro trasparente, erano due flaconi di plastica opaca. Successivamente, nel momento in cui il sacerdote riceveva la seconda appollina, quella dell'acqua, c'è stato un momento di imbarazzo da parte del sacerdote stesso che non sembrava affatto convinto del contenuto; infatti, dopo aver versato le prime gocce nel calice si rendeva conto che non si trattava di acqua. A quel punto dopo l'intervento non risolutivo del sacrestano, che si recava in sagrestia con le appolline per verificarne il contenuto, era lo stesso sacerdote che abbandonato l'altare andava a sua volta in sacrestia per curare personalmente il riempimento con i liquidi giusti dei due contenitori.

Il fatto suggerisce una riflessione. Quando si cambiano i contenitori, magari per smania di modernizzazione, è bene accertarsi anche della bontà del contenuto. Coi tempi che corrono la prudenza non e' mai troppa!

mercoledì 7 febbraio 2024

Ritorno a Kibali: di nuovo tra i Batwa

Da sempre, dal lontano 2007, quello della visita alla comunità Batwa ( pigmei) di Kibali è una tappa obbligata di ogni missione associativa. Cliccando qui trovi la storia di tutti gli interventi dell'Ass. Kwizera che negli anni di sono susseguiti, tra luci ed ombre, nella comunità dei Batwa di Kibali.

Anche quest'anno abbiamo voluto portare la nostra solidarietà a questa sfortunata comunità che da sempre vive ai margini della società ruandese e che non e' mai riuscita ad affrancarsi da modelli e stili di vita decisamente precari e degradati, non solo materialmente.Questa volta abbiamo trovato quelle persone ancora più incupite, tanto che sono mancate le consuete manifestazioni di gioia, fatte da canti e danze, a cui eravamo stati abituati negli anni passati.Unico dato positivo che abbiamo potuto rilevare è stato il ripristino, da parte delle autorità civili, della figura di una sorta di responsabile del villaggio nella stessa persona che vi prestava servizio in passato.
Una figura che almeno riesce a garantire un minimo di ordine nella vita comunitaria. In un simile contesto ci rendiamo conto essere piccola cosa il sacco di 5 kg di fagioli ed un altro con altrettanti di farina di mais che abbiamo lasciato a ciascuna delle 54 famiglia che compongono la comunità, oltre alle 16 madri singole presenti nella stessa.

martedì 6 febbraio 2024

Inaugurato l'asilo nido nella Casa di Catia e Rina

Oggi coroniamo un percorso iniziato nel 2020, quando all'indomani delle morte della carissima Catia Asti, tra i fondatori con il marito Angelo Bertolucci dell'Associazione Kwizera, fu deciso di dedicare alla sua memoria questa costruzione.

 Inizialmente si pensava di farne una sorta di casa famiglia per le ragazze madri assistite dalle suore della Fraternità del Buon Pastore. Poi a frenare i programmi arrivò il Covid ed il lungo periodo della pandemia che congelò ogni iniziativa. Nel frattempo, nel luglio 22 ci lasciava anche Rina, anche lei con il marito Franco Simonini tra i fondatori di Kwizera; così il suo nome si affiancò a quello di Catia sul frontespizio della Casa.

Anche la destinazione della Casa cambiava: le suore decidevano di farne un nido per i piccoli delle ragazze madri. Così si è arrivati ad oggi in cui celebriamo ufficialmente la nascita di questo nuovo asilo nido dove le suore accolgono una ventina di piccoli che qui trovano un ambiente pienamente confacente alle loro esigenze: dalla vivacità delle pareti fantasiosamente arricchite da disegni, agli arredi a

dimensione di bambino, fino al piccolo parco giochi ricavato sul retro della casa. Qui  i bambini trascorrono la giornata, fino alla sera, potendo contare anche su una refezione adeguata.Nei limiti delle proprie disponibilità l'Ass. Kwizera continuerà a sostenere questa iniziativa anche per il futuro.

lunedì 5 febbraio 2024

La Chiesa di Bugarama abbellita da una nuova Via Crucis

Il pomeriggio di venerdì ci siamo trasferiti a Bugarama per incontrare presso la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie la comunità locale. ( clicca qui per conoscere la storia della chiesa). Oltre alla tradizionale santa messa per i benefattori dell'Associazione, quest'anno la nostra visita era caratterizzata dalla consegna di una Via Crucis, dipinta dal nostro Bernard, già realizzatore nel 2019 della statua della Madonna. La cerimonia è quindi iniziata proprio con la benedizione delle stazioni della Via Crucis che sono state quindi posizionate dove prima erano appese delle piccole croci in rame. 
La chiesa era stracolma, perché oltre ai fedeli della zona erano presenti moltissimi ragazzi delle scuole che affiancano la chiesa.
Al termine della cerimonia abbiamo avuto la piacevole sorpresa di incontrare il giovane Tiziano che ha voluto venire a salutarci.
Chi e' Tiziano e perché lo ricordiamo con tanta simpatia lo raccontiamo qui.

domenica 4 febbraio 2024

All'asilo Carlin

Il primo appuntamento della Missione 2024 ci porta all'Asilo Carlin di Kagera, che raggiungiamo la nuova strada ampia ed asfaltata che collega Rukomo a Nyaghanga. Sono lontani i tempi in cui la strada sterrata era un susseguirsi di buche ed avvallamenti che rendevano il viaggio un vero e proprio percorso si guerra. Ci accolgono le tre maestre, Esperance, Leocodie e Liberata, con i loro circa cento bambini. 
Ci viene confermato che la frequenza media, nel corso dell'anno, si attesta sulla novantina di bambini. Accompagnati dal parroco di Nyagahanga, don Cleto, e da don Paolo che di questa iniziativa è stato il promotore nel lontano 2010, ci intratteniamo con le maestre che ci aggiornano sulle esigenze dell'Asilo, in particolare sulla necessità di alcuni interventi manutentivi per mantenere la struttura pienamente efficiente. Le tre maestre ci esprimono il loro ringraziamento per la visita e la continua vicinanza con un piccolo segno di riconoscenza: un cesto colmo dei famosi ubunyobwa , una sorta di arachide locale, che porteremo con piacere a Grosio.


 

lunedì 22 gennaio 2024

Missione 2024 XVII

Inizierà martedì 30 gennaio la Missione Kwizera 2024. Oltre ai consueti appuntamenti con i bambini dell'Asilo Carlin di Kagera e quelli del Progetto Adozioni, anche quest'anno ci sarà la consueta distribuzione di viveri alle famiglie delle comunità Batwa di Kibali e di Miyowe. Altro appuntamento sarà con gli operatori del Posto di Sanità "Alfredo Pierotti" di Mubuga.Non mancherà la visita al Monastero delle Clarisse di Niynawimana che la nostra Associazione sostiene fin dalla fondazione nel 2019.  La Missione  2024 avrà come momento qualificante l'inaugurazione dell'Asilo che le suore della Fraternità del Buon Pastore hanno attivato nei locali della Casa di Catia e Rina nella parrocchia di Rwamiko. La tradizionale santa messa che, come nelle passate missioni, sarà celebrata nella chiesa di Bugarama sarà arricchita dalla consegna della nuova Via Crucis realizzata con maestria dal nostro Bernard. 

lunedì 15 gennaio 2024

Il prof. Melazzini lascia l'ospedale Morelli: che fine farà il Progetto Italia-Africa-Italia?

La nomina a direttore generale dell'Ospedale Morelli di Sondalo del prof Mario Melazzini aveva suscitato non poche speranze nella comunità locale in merito al possibile rilancio dell’importante presidio sanitario dell’Alta Valle. Anche la nostra  piccola associazione, da anni attiva nel volontariato in Africa, aveva condiviso tale entusiasmo ed aveva , a suo tempo,  invitato il Prof Melazzini a trarre da qualche cassetto, dove giaceva da qualche anno, il Progetto Italia-Africa-Italia, Stage professionalizzante per giovani medici africani, Progetto pilota per il Rwanda, da noi presentato nel lontano 2017 e aggiornato nel 2021 (clicca qui).  In estrema sintesi si trattava di un Stage professionalizzante in area medica per un numero massimo di trenta giovani medici africani, provenienti dal Rwanda. Lo stage, della durata di sei mesi da tenersi presso la struttura ospedaliera E. Morelli di Sondalo, si proponeva di offrire ai giovani medici neolaureati l’approfondimento a livello pratico, in una struttura ospedaliera di livello, delle nozioni apprese nel corso degli studi in medicina, oltre che l'opportunità di acquisire competenze formative da utilizzare al rientro per la preparazione di personale infermieristico. Il prof Melazzini accolse questo nostro invito riprendendo quel Progetto e rivisitandolo alla luce della sua esperienza e delle specificità del Morelli, trasformandolo  in uno Stage professionalizzante per operatori sanitari  nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie tubercolari, per un  numero massimo di venti operatori sanitari provenienti dal Rwanda ( 10 medici, 5 infermieri e 5 tecnici di laboratorio), secondo modalità sintetizzate in allegato. Purtroppo, l’improvviso trasferimento ad altro incarico del prof Melazzini, nell’ambito della Sanità regionale, ha fatto venir meno uno sponsor decisivo per l’attuazione del Progetto che si avvia quindi ad essere definitivamente archiviato. E’ per questo motivo che ci rivolgiamo all'Assessore al Welfare della Regione Lombardia, dott. Guido Bertolaso, medico che conosce profondamente l’Africa per avervi operato, perché possa riprendere questo Progetto che valorizza, per una volta, il nostro Morelli,  oltre che prestarsi come qualificante e prezioso contributo della Regione Lombardia nell'ambito del Piano Mattei per l’Africa.