"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


domenica 28 giugno 2015

L'Unione Africana condanna l'arresto di Karake ma dimentica le vittime spagnole

Il Consiglio per la  pace e la  sicurezza dell'Unione africana ha fermamente stigmatizzato il recente arresto a Londra di gen. Karenzi Karake, chiedendo il suo "immediato e incondizionato rilascio".In particolare l'arresto viene bollato come una "palese violazione del principio di competenza internazionale da parte di alcuni Stati non africani contro funzionari africani". Dopo aver sottolineato la valenza politica dell'arresto, che viola la sovranità e l'integrità territoriale degli Stati africani, subordinandoli agli stati occidentali, il Consiglio ha espresso "preoccupazione per il continuo sostegno di certi ambienti della comunità internazionale a gruppi che promuovono l'ideologia del genocidio".Il Consiglio ha altresì detto che il continuo abuso del principio della giurisdizione universale "può costituire una minaccia per gli sforzi volti a promuovere lo stato di diritto e la stabilità, nonché la costruzione di solide istituzioni nazionali". 
Purtroppo nel comunicato del Consiglio dell’UA, per molti versi condivisibile, non troviamo alcun riferimento ai  nove spagnoli, sacerdoti, medici e cooperanti,  uccisi in Rwanda, anche dopo il 1994 a genocidio concluso, di cui fa menzione l’atto d’accusa del giudice spagnolo:

giovedì 25 giugno 2015

Il generale Kareke Karake liberato su cauzione

Il gen. Kareke Karake è comparso oggi davanti al giudice londinese Quentin Purdy, assistito dai legali dello studio di Cherie Blair, moglie dell'ex premier britannico Tony Blair. All'esito dell'udienza,  il giudice  ha deliberato la messa in libertà del generale dietro una cauzione di un milione di sterline (1,4 miloni di euro), fissando per il prossimo 29 e 30 ottobre l'udienza di discussione della richiesta di estradizione delle autorità spagnole. Nel frattempo il generale, al quale è stato ritirato il passaporto diplomatico, dovrà rimanere in Gran Bretagna con obbligo di firma quotidiano. 

mercoledì 24 giugno 2015

Esce in Italia un libro sulle apparizioni della Madonna a Kibeho

E’ uscito in questi giorni «Io sono la Madre del Verbo» Nostra Signora di Kibeho, risveglio per i nostri tempi (Edizioni Ares pp.216 – €15) del sacerdote rwandese  Edouard Sinayobye. L'opera, una rielaborazione della tesi in dottorato in Teologia spirituale  al Teresianum  di Roma, è un accurato approfondimento del messaggio spirituale che la Vergine ha lasciato alle tre veggenti, Alphonsine, Nathalie e Marie Claire, a partire dalla prima apparizione  il 28 novembre 1981 fino all'ultima lo stesso giorno del novembre 1989. Abbastanza scarna risulta invece la storia dei fatti che si sono susseguiti in quegli anni, anche nella parte che riguarda la vita delle veggenti.E' appunto il Messaggio della Vergine, rappresentato ed approfondito nei suoi diversi aspetti, il cuore del libro. Messaggio che si fa  "Vangelo della croce e della gioia", come titola la sua prefazione   Vittorio Messori. Messaggio che "non riguarda soltanto il Rwanda o i Paesi dei grandi laghi... vale per tutto il mondo” come scrive nella postfazione il sacerdote  Bernard Peyrous. Vangelo della croce come le popolazioni del Rwanda hanno purtroppo sperimentato sulla loro carne nei tragici eventi del 1994 che la Vergine, inascoltata, profetizzò nell'apparizione del 15 agosto 1982: “un fiume di sangue, persone che si uccidevano a vicenda, cadaveri abbandonati senza che nessuno si curasse di seppellirli, un abisso spalancato, un mostro spaventoso, teste mozzate”. Fatti di sangue che abbero una tragica appendice proprio a Kibeho l'anno successivo, quando almeno 4000 profughi caddero sotto il fuoco dell'esercito, e nel vicino Congo negli anni successivi.
Più volte abbiamo riferito in questo nostro blog delle apparizioni mariane di Kibeho, in particolare in questo post   del 4 settembre 2012 ( leggi qui), testimonianza di un'intensa esperienza personale che ci ha portato a Kibeho e vivere un commovente incontro con una delle testimoni di quelle apparizioni, Nathalie Mukamazimpaka, e incrociare quegli occhi che hanno visto la Vergine. Nel libro ora abbiamo trovato anche le parole che Nathalie ha ascoltato dalla voce della Vergine e che l'autore ci aiuta a cogliere nella loro pienezza.

martedì 23 giugno 2015

Sconcerto a Kigali per l'arresto a Londra del gen. Karake, capo dell'Intelligence rwandese

Ha creato molto sconcerto a Kigali l'arresto del  capo dei servizi segreti rwandesi, gen Karenzi Karake, avvenuto  sabato scorso a Londra in esecuzione di un mandato  d’arresto europeo, su richiesta della giustizia spagnola. Nel 2008, un giudice spagnolo aveva, infatti, incriminato il generale Karake, unitamente ad altri 40 esponenti civili e militari rwandesi, per presunti crimini di guerra.L'accusa al generale  è di aver ordinato massacri, mentre era capo dell'intelligence militare del Rwanda tra il 1994 e il 1997, in particolare di aver ordinato  l'uccisione di tre cittadini spagnoli che lavoravano per l'Ong Medicos del Mundo. Le autorità rwandesi hanno immediatamente contestato l’arresto, avanzando dubbi sulla validità del mandato emesso dalle autorità spagnole.Una certa sorpresa è stata manifestata dal ministro rwandese della Giustizia circa la tempistica, visto che il generale era transitato più volte da Londra.Probabilmente a Kigali si ha la sensazione che l'arresto londinese suoni come un segnale di un cambio di sentiment a livello internazionale nei confronti della governance rwandese.

lunedì 22 giugno 2015

Una tazza di latte per i piccoli ospiti dell'asilo di Kagera


Primo giorno di distribuzione di una tazza di latte ai piccoli frequentatori dell'asilo Carlin di Kagera.  C'è voluto molto tempo; purtroppo questi sono i tempi africani anche per un piccolo servizio  come questo. Alla fine però, dopo aver valutato diverse ipotesi, ha preso corpo questo piccolo intervento: fornire a mezza mattina una tazza di latte ai circa centocinquanta bambini che frequentano l'asilo di Kagera. Giornalmente un adetto porta in bicicletta dalla parrocchia di Nyagahanga fino a Kagera, a oltre mezzora di viaggio, un paio di contenitori di latte, così da consentirne la distribuzione ai piccoli frequentatori dell'asilo che quando, a fine mattinata, fanno ritorno a casa non sempre hanno la  certezza di trovare in tavola qualcosa da mangiare. Al latte, durante la settimana, potrà alternarsi la distribuzione di frutta o una specie di focaccia.L'esperimento andrà avanti fino alla fine del corrente anno scolastico, poi sulla base delle risultanze si valuterà se riproporlo e in quali forme, eventualmente anche con il coinvolgimento, in qualche forma, dei genitori. 

sabato 20 giugno 2015

Le rimesse di denaro dall’estero potranno avvenire via telefono

La principale compagnia telefonica mobile rwandese MTN Rwanda ha siglato un accordo con  Western Union, leader mondiale nel trasferimento di denaro al di fuori del canale bancario,  per consentire ai rwandesi che vivono all'estero di inviare denaro direttamente ai telefoni cellulari dei loro parenti in Rwanda che già utilizzano il servizio di Mobile Money (leggi qui). MTN Rwanda,  di cui in questi giorni è in fase di collocamento sul mercato un terzo del capitale sociale (leggi qui)   ha oltre 3,5 milioni di abbonati, di cui l’85% già registrato sulla piattaforma di mobile money, con una copertura di rete che si estende per oltre il 98 per cento della popolazione . Secondo Rwanda Regulatory Authority Utilities, oltre il 70 per cento ruandesi possiede telefoni cellulari.L'accordo si inserisce su un mercato internazionale dei trasferimenti monetari particolarmente lucroso per i player coinvolti ed eccessivamente oneroso per la clientela; si legga al riguardo  un nostro precedente post (clicca qui).

venerdì 19 giugno 2015

Il piccolo Joel potrà restare in Belgio ancora per un anno

Il Piccolo Joel potrà rimanere in Belgio ancora per un anno per curarsi.L'Ufficio Stranieri belga ha, infatti,  deciso di concedere un permesso di soggiorno di un anno al piccolo Joel Munezero  e a sua madre. E' andata a buon fine la petizione promossa dai genitori dei compagni di scuola del piccolo Joel. Crediamo che anche l'appello degli amici dell'asilo Carlin fatto alla regina madre Paola abbia concorso a questo risultato positivo.Avevamo avuto, infatti, assicurazioni che la Regina avrebbe preso a cuore il caso, dopo che  un dossier sulla vicenda era stato richiesto dalla segreteria della sovrana. Il tutto è avvenuto grazie ai buoni uffici dell'amico Bruno Ciapponi, "ambasciatore" in Valtellina della Sovrana.Per questo siamo sinceramente grati a S.A.R. la regina madre Paola.
Murakoze cyane!

Il Rwanda all'Expo: "Opportunità di Business" in occasione del National Day il 2 luglio

In occasione del Rwanda National Day il 2 luglio prossimo, il Consolato Onorario della Repubblica del Rwanda a Milano organizza, in collaborazione con Confindustria Assafrica & Mediterraneo, l’incontro “Opportunità di Business in Rwanda”.L’evento si terrà a Milano presso l’Auditorium di Expo. Il programma prevede alle 10.45 la cerimonia di apertura, alle 11.50 la presentazione del padiglione del Rwanda e una degustazione di caffè rwandese, alle 15.00 la conferenza «Le donne nella rinascita di una Nazione» – «Opportunità di Business in Rwanda», seguita da incontri B2B, di un cocktail e di Musiche e Danze tradizionali.Chi fosse interessato alla conferenza può contattare la Confindustria Assafrica e Mediterraneo o il Consolato onorario del Rwanda a Milano.

giovedì 18 giugno 2015

Luanda la città più cara al mondo per gli stranieri. Kigali al 97° posto

Consulta Raking cliccando qui
Luanda, la capitale dell'Angola, è la città più costosa al mondo,  per il terzo anno consecutivo, secondo l’annuale rapporto dalla società Mercer, una società di analisi finanziarie inglese. La classifica in questione misura semplicemente il costo della vita per un paniere di generi e servizi destinati agli espatriati, ovvero a quella ristretta élite di banchieri, manager, diplomatici che viaggia da un capo all’altro della terra a spese del proprio datore di lavoro. L'indagine ha interessato 207 città in cinque continenti e misura il costo comparativo di oltre 200 articoli in ogni città, tra cui alloggi, trasporti, cibo, abbigliamento, prodotti per la casa e l'intrattenimento, avendo come termine di riferimento New York. 
Seguono Luanda, in questa particolare classifica, Hong Kong (2), Zurigo (3), Singapore (4) e Ginevra (5). 
 Kigali si trova al 97° posto, era 146° nel 2014, e si posiziona davanti  a Francoforte. Diverse città africane, oltre a Luanda, sono annoverate tra le più costose: N'Djamena (10), Kinshasa (13), Lagos (20), Conakry (22) e Libreville (30). Appena sopra a Kigali ci sono  Maputo (93) e Dakar (83). Particolare risulta il raking di  Città del Capo (200) ,che continua a risultare come la città meno costosa nella regione a causa della debolezza del rand sudafricano rispetto al dollaro USA.
Leggi comunicato stampa di Mercer.

lunedì 15 giugno 2015

L'Africa si prepara al Sinodo


Dall’8 all’11 giugno si è tenuto ad Accra (Ghana) in incontro preparatorio al Sinodo sulla famiglia che si terrà ad ottobre a Roma. Secondo quanto riferisce l’Agenzia Fides, la riunione, dal titolo “La famiglia in Africa: quali esperienze e quali contribuiti alla XIV Assemblea Ordinaria dei Sinodi dei Vescovi”, è stata organizzata dal Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (SECAM/SCEAM) ed ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Card. Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Dalle relazioni e dalle discussioni di gruppo sono emersi i seguenti punti che verranno proposti al Sinodo: esigenza di affermare con chiarezza i valori familiari e matrimoniali conformemente alla Parola di Dio e alla dottrina della Chiesa; educazione alla sessualità dei giovani a livello delle famiglie e delle Chiese; pastorale dei “divorziati risposati”; formazione dei laici; uso saggio e responsabile dei moderni mezzi di comunicazione sociale, per evitare un uso cieco e distruttivo che potrebbe nuocere alla famiglia e al matrimonio; solidarietà delle Chiese d’Africa nei confronti di quelle dell’Europa che devono affrontare ideologie relative alla famiglia e al matrimonio che rischiano di sconvolgere ciò che è naturale e universalmente riconosciuto. Su questo punto, diversi partecipanti all’incontro hanno chiesto che la Chiesa eviti di ripetere il linguaggio utilizzato dai movimenti che si battono per la distruzione della famiglia, al fine di evitare di legittimarli. 
Un resoconto ampio e articolato sull'importante incontro si trova nel sito del noto vaticanista Sandro Magister, cliccando qui. 

venerdì 12 giugno 2015

Bilancio 2015/16 del Rwanda: cala la dipendenza dagli aiuti esteri

 E'  appena stato presentato in Parlamento da parte del Ministro delle Finanze e dello Sviluppo Economico , Claver Gatete, il  bilancio di previsione luglio 2015/giugno 2016, ammontante a Frw 1.768 trilioni ( 2,235 miliardi di euro) in leggero incremento (Frw 5,8 miliardi) rispetto all’esercizio in corso: il dato più rilevante che emerge è un’attenuazione della dipendenza dei fondi esteri, previsti in Frw 594 miliardi (751 milioni di euro), pari al 34 per cento del bilancio totale, con una diminuzione del 38 per cento rispetto al corrente esercizio. Ricordiamo che ancora nell’esercizio 2012/13, gli aiuti esteri coprivano il 46% del bilancio rwandese.Il governo finanzierà il 66,4 per cento del  bilancio, attingendo a risorse nazionali, pari a Frw 1.174 trilioni (1,486 miliardi di euro), con un incremento di Frw 41.6 miliardi sull’attuale bilancio; oltre che alle entrate fiscali, attese in Rwf 894.8 miliardi (1,132 miliardi di euro) pari a circa il 51 per cento del bilancio, e non fiscali e il governo prevede di alimentare le entrate nazionali anche ricorrendo a prestiti sul mercato domestico. Sul fronte delle spese, il bilancio 2015/16 pone particolare attenzione allo sviluppo delle infrastrutture, alla trasformazione economica per una crescita rapida, allo sviluppo rurale, alla produttività e alla creazione di occupazione giovanile: a queste aree d’intervento viene destinato il ​​50 per cento del bilancio (Frw 879.7 miliardi pari a 1,256 miliardi di euro). Il  38 per cento del bilancio (Frw 674.5 miliardi pari a 853 milioni di euro) è destinato all’istruzione di base, alla sicurezza alimentare, alla salute e alla pace e la sicurezza. In questo coacervo, sotto la voce “pace e sicurezza”, è facile intuire siano ricomprese le spese militari, un dato sempre molto ben mimetizzato. Il residuo 12% del bilancio, pari a Frw 214 miliardi, finanzia il resto dell’apparato statale e periferico. 

sabato 6 giugno 2015

Colpo di freno USA sul terzo mandato presidenziale di Kagame

Non è visto di buon grado dagli Stati Uniti  un eventuale terzo mandato per il presidentePaul Kagame, forse anche alla luce di quanto sta accadendo nel vicino Burundi. Lo ha lasciato chiaramente intendere, come riferisce l’agenzia AFP, un autorevole fonte diplomatica statunitense sostenendo che "siamo impegnati a sostenere la transizione pacifica e democratica per l'elezione nel 2017  di un nuovo leader del popolo rwandese". Il segnale arriva nel bel mezzo del dibattito che dovrà instaurarsi in  Parlamento nelle prossime settimane circa  una possibile riforma costituzionale volta a modificare la costituzione, così da permettere un terzo mandato al presidente uscente, aderendo alle molteplici istanze, più o meno spontanee, avanzate da partiti ed esponenti della società civile rwandese.Secondo l’anonimo diplomatico americano,"gli Stati Uniti ritengono che la democrazia migliori con istituzioni forti piuttosto che uomini forti", aggiungendo che "cambiare la Costituzione per rimuovere i limiti al numero di mandati e quindi promuovere i titolari, contraddice i principi democratici e riduce la fiducia nelle istituzioni democratiche". Un segnale forte e chiaro,  che sicuramente sarà rintuzzato da Kigali facendo appello ai sentimenti nazionali e chiamando a raccolta il popolo rwandese per respingere simile intromissione negli affari interni di un paese sovrano.  Può darsi che l’operazione riesca. Si dovrà, però mettere in conto di  giocarsi l’appoggio USA  su cui, a partire da quel lontano 1990, si è retto fino ad oggi il potere di  Paul Kagame, non solo in termini di consistenti aiuti finanziari ma , soprattutto, in termini di sostegno politico a livello internazionale, decisivo per la sopravvivenza dell’attuale governance rwandese.

Nuove famiglie delle parrocchie di Mutete e di Rukomo entrano nel Progetto Mikan

I gruppi della parrocchia di Mutete
Dalle parrocchie di Mutete e Rukomo arrivano aggiornamenti sull'andamento del Progetto Mikan. Don Narcisse, parroco di Mutete, ci informa che il 3 giugno in parrocchia sono nati due nuovi gruppi che vanno ad affiancarsi a quelli già in essere.Con questi nuovi gruppi, sono ben 250 le famiglie delle parrocchia di Mutete che hanno potuto partecipare al Progetto Mikan.

Il gruppo della parrocchia di Rukomo
Dalla parrocchia di Rukomo, il parroco Don Damasceno ci comunica che è avvenuta la consegna delle capre a un nuovo gruppo, mentre un altro gruppo nella sottoparrocchia di Nyakigando riceverà le capre mercoledì prossimo.Con le nuove consegne sono 125 le famiglie interessate al progetto nella parrocchia di Rukomo..

mercoledì 3 giugno 2015

Appello per il piccolo Joel

A Sua Maestà Paola Ruffo di Calabria

L'asilo Carlin
In questi giorni un bimbo rwandese di cinque anni, Joel Munezero, affetto di una grave e rara malattia, ha ricevuto, unitamente alla mamma Peace, un ordine di lasciare il Belgio dove risiede dall’età di un anno per essere sottoposto a cure mediche. 
Ci uniamo alla petizione avanzata dai  genitori della scuola comunale JJ Michel, Saint-Gilles, Bruxelles, frequentata da  Joel, perché gli sia consentito  di proseguire nelle cure,  che ha fin qui ricevuto presso l'Ospedale Universitario  Regina Fabiola per bambini a Bruxelles, il cui venir meno metterebbe a repentaglio la vita stessa del piccolo Joel. 
Maestà, questo appello giunge da Grosio, paese che Lei conosce e di cui sarà graditissima ospite il prossimo settembre, da un gruppo di amici del Rwanda. Nel paese delle mille colline la comunità grosina sostiene una scuola materna, l’Asilo Carlin di Kagera, frequentato da tanti  piccoli Joel. 
Per questo facciamo appello alla Sua materna sensibilità perché il piccolo Joel possa restare in Belgio e proseguire le sue cure.
La preghiano di accogliere, Maestà , l’espressione del nostro profondo rispetto.

Gli amici grosini dell’Asilo Carlin di Kagera-Rwanda



POUR LA REGULARISATION DE JOEL, 5 ANS, GRAVEMENT MALADE, ET SA MAMAN, MENACES D'EXPULSION VERS LE RWANDA !

Catégorie : Droits de l'Homme

Nederlandse versie hieronder - OBJECTIF: 10.000 signatures d'ici mardi 2 juin au soir ! Faites circuler sans compter!
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Nous, parents de l'école communale JJ Michel, à Saint-Gilles, Bruxelles, avons appris que Joël et sa maman, Peace, ont reçu un ordre de quitter le territoire. Rwandais, ils sont arrivés en 2010 en Belgique, grâce à un visa médical, pour faire soigner Joël alors âgé d'un an. Atteint d'une maladie rare et grave – la dysplasie osseuse, Joël a déjà subi de nombreux traitements : le port d'un corset plâtré jour et nuit, une opération de la colonne et tout récemment, une intervention chirurgicale de rallongement d’une des deux jambes à l'Hôpital Universitaire Des Enfants Reine Fabiola à Bruxelles. Les médecins belges estiment que s'il retourne au Rwanda, Joël risque un décès précoce, causé par une insuffisance respiratoire, les soins spécialisés n'y étant pas disponibles. La maman de Joël a donc fait une demande de titre de séjour. Mais l'Office des Etrangers refuse de tenir compte de l’avis des médecins qui suivent Joël et a décidé de le renvoyer avec sa maman dans leur pays d’origine. 

martedì 2 giugno 2015

Quanto è esoso il "caritatevole" Tony Blair

 Invitato a Stoccolma per aprire la conferenza mondiale sulla fame, Tony Blair ha fatto sapere agli organizzatori che per una prolusione di 20 minuti,  il suo   cachet era di 460mila euro: 348mila euro per il "disturbo", 112 mila euro per le spese. In pratica 380 euro al secondo.Secondo quanto riferisce il giornale inglese Daily Mail, i soldi richiesti sarebbero finiti nelle casse della Fondazione caritatevole della moglie dell'ex premier laburista, Charlie Blair. L'ufficio di Blair ha smentito che il problema fossero i soldi, sostenendo che l'ex premier aveva altri impegni e ha dovuto rinunciare. In realtà le trattative sono continuate per diversi mesi e gli organizzatori dell'evento a Stoccolma avevano offerto 174mila dollari, ma non erano sufficienti. Da qui, forse anche per  pudore, gli organizzatori dell'evento hanno lasciato cadere l’invito. Se per un avvenimento come  la conferenza mondiale sulla fame Tony Blair ha chiesto questa cifra, ma ben altri sono gli incarichi consulenziali a favore di diversi governi in giro per il mondo ( leggi qui), sorge spontanea la domanda: quanto sarà l’onorario richiesto dall’AGI-Africa Governance Initiative, l’agenzia di Tony Blair che lavora per il Rwanda e, in primis, per il suo presidente, di cui è un grande  e, all'apparenza,  non disinteressato estimatore ( leggi qui)?

lunedì 1 giugno 2015

Il Fondo Monetario promuove il Rwanda

Il Fondo Monetario Internazionale  prevede per il Rwnada un 2015 in forte crescita, con un outlook stabile, con una previsione per il bilancio 2015/16  in linea con gli obiettivi PSI. E’ quanto emerge dalla lettura dei risultati economici del Rwanda, nell'ambito del  programma triennale sviluppatosi nel contesto del Policy Support Instrument (PSI), lo strumento del FMI  concepito per aiutare  i paesi a basso reddito  a progettare programmi economici efficaci. I risultati conseguiti dal Rwanda sotto il PSI è giudicato dal Comitato esecutivo del FMI  soddisfacente. La politica di bilancio prudente e la politica monetaria fin qui  seguite sembrano coerenti, anche se sarà necessario confermare il ritmo delle riforme intraprese con  particolare riguardo alla politica delle entrate  fiscali, anche attraverso la piena attivazione di strumenti di fatturazione elettronica, la tassazione del comparto agricolo  e delle proprietà. Gli investimenti infrastrutturali del Rwanda sono giudicati significativi in un quadro di una pianificazione attenta, da parte delle autorità, circa la  selezione dei progetti in base alle priorità e agli equilibri di bilancio. L'economia nel suo complesso ha inoltre potuto beneficiare di  un contesto caratterizzato da bassa inflazione e da un’ampia offerta di credito reso disponibile  da un sistema bancario altamente liquido.