"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 6 gennaio 2022

La laurea di Delphine, uno schiaffo ai pregiudizi di cui sono vittima i Batwa

Delphine il giorno della laurea
Quella di  Delphine NYIRAMINANI è una piccola storia di riscatto sociale che merita di essere raccontata. Delphine è, infatti,  una giovane batwa della comunità di Kibali che, partendo da una situazione di grave degrado, quale quella in cui si trovava e, purtroppo si trova ancora a vivere l'intera sua comunità, è riuscita con impegno e dedizione a raggiungere un diploma di laurea in Land Survey -Rilevamento topografico al Dipartimento di Rilevamento del territorio dell'INES di Ruhengeri. Nata nel 1995, in una famiglia numerosa cui è venuto a mancare il padre, ha potuto seguire prima la scuola primaria di Kibali, quindi, anche grazie al sostegno dell'Ass. Kwizera, attraverso il programma adozioni, e della Croce rossa rwandese ha proseguito gli studi nella scuola secondaria di Byumba e Rukozo, dove nel 2016  si è diplomata in Costruzioni, titolo equivalente al nostro  diploma di geometra, con grande soddisfazione della mamma Maria Goretti. Avevamo incontrato Delphine in occasione della missione  Kwizera del 2017, scoprendo una ragazza sveglia e volitiva che non nascondeva l'aspirazione ad accedere all'università. In quella occasione le avevamo offerto qualche giornata di lavoro impegnandola, unitamente al fido Bernard, in una ricognizione sulla sistemazione e sull'utilizzo delle cisterne distribuite, nell'ambito del Progetto Amazi, in diverse parrocchie e comunità religiose della diocesi di Byumba. Successivamente Delphine è stata assunta dall’impresa realizzatrice, sempre per conto dell'Associazione, dell’acquedotto Rubaya-Kabugo dove ha dato prova di capacità e dedizione. Proprio nel periodo in cui era impegnata nei lavori dell'acquedotto a  Delphine era arrivata un'altra bella sorpresa: l'assegnazione di una borsa di studio per poter frequentare l'università a Ruhengeri. Occasione che Delphine non si è lasciata sfuggire e dopo quattro anni di studi eccola qua a festeggiare la sua laurea. Una laurea che è un vero e proprio schiaffo ai tanti pregiudizi di cui sono vittima i Batwa. Pregiudizi  che abbiamo avuto modo di sperimentare in prima persona nel corso di questi anni e coi quali i batwa si devono misurare quando, uscendo dal chiuso delle comunità ove sono abituati a vivere fra di loro, vengono a contatto con il resto della comunità rwandese. In occasione della realizzazione da parte dell'Ass. Kwizera del villaggio per la comunità batwa di Kibali, 47 case per altrettante famiglie, (vedi video nell'apposita sezione del blog) pochi avrebbero scommesso sul buon uso che avrebbero fatto delle nuove case questi simpatici pigmei che in una precedente analoga esperienza avevano svenduto lamiere e infissi delle case ricevute. Invece, hanno preso possesso delle rispettive abitazioni conducendole con una certa cura. In altra occasione, non è stato facile convincere i nostri interlocutori rwandesi che un bambino twa, inserito nel progetto adozioni dell'Associazione, risultava il primo della sua classe in quanto a profitto scolastico; era per loro semplicemente impensabile un simile fatto. Successivamente abbiamo fatto una certa fatica a mettere in campo un progetto formativo per insegnare ai batwa di Kibali a coltivare i terrazzamenti, che sempre l'Ass. Kwizera ha realizzato attorno al villaggio, e ad allevare maiali e capre. Il commento è sempre lo stesso: è impossibile insegnare qualcosa ai batwa e ottenere che dagli stessi venga qualcosa di buono. Fa una certa meraviglia che simili atteggiamenti e riserve provengano da ambienti rwandesi, anche culturalmente di livello, anche se, indubbiamente, i simpatici pigmei ci mettano del proprio per meritarsi simili giudizi non propriamente lusinghieri. Non siamo così ciechi da non cogliere le difficoltà che s'incontrano quando ci si misura con una realtà tanto particolare come quella rappresentata dai batwa; tuttavia, ci è abbastanza chiaro come sia sempre rischioso approcciare in maniera pregiudiziale gli altri ritenendo "anomali" comportamenti, culture, stili di vita troppo diversi dai propri. Si può sempre rischiare di trovare qualcuno che lo pensi anche di noi, a tutti i livelli. La storia di Josephine dovrebbe insegnarci qualcosa. 

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