A inizio 2022, il Rwanda aveva completamente vaccinato, con doppia dose, oltre 5,5 milioni dei suoi quasi 13 milioni di abitanti, mentre oltre 7,7 milioni avevano ricevuto la prima dose. Più di 213.000 persone hanno anche ricevuto il vaccino di richiamo. Questo rende il Rwanda tra i Paesi più vaccinati al mondo, con oltre il 40% della popolazione attualmente inoculata. Le ragioni di un simile risultato vanno ascritte, secondo gli esperti, a 5 fattori fondamentali.
1. Un efficiente sistema di distribuzione dei centri sanitari in tutto il paese.
I 416 Centri sanitari hanno favorito la rapida distribuzione dei vaccini ed un facile accesso anche per gli abitanti del più sperduto villaggio. Questa efficienza ha attirato molti donatori internazionali e Paesi partner che non hanno esitato a donare vaccini al Rwanda, il cui utilizzo era assicurato dalla solida pianificazione e dal coordinamento nell'utilizzo di tutte le dosi man mano che venivano consegnate.
2.Utilizzo di giovani volontari di tutto il Paese per sensibilizzare e coordinare le attività, compresa la vaccinazione.
Quando il Rwanda ha individuato il primo caso di Covid nel Paese, gli operatori sanitari, da soli, non erano sufficienti per affrontare l'emergenza, per questo le autorità hanno avviato l'uso di Youth Volunteers, un'iniziativa che già coinvolgeva i giovani di ogni ceto sociale in diverse attività di importanza nazionale. I volontari, presenti almeno in una ventina in ogni distretto del paese, si sono assunti il compito di facilitare il settore sanitario e gli organi di sicurezza nell'applicazione delle misure Covid.
3.Strategia di comunicazione efficiente e innovativa.
La popolazione è stata invitata a partecipare ai programmi di vaccinazione, attraverso un adeguato coordinamento di tutte le istituzioni del settore pubblico e privato, nonché della società civile.Fin dai primi giorni della campagna di vaccinazione, i dipendenti pubblici di diverse istituzioni governative sono stati arruolati per sensibilizzare la popolazione a farsi vaccinare, spostandosi di porta in porta. Anche i droni, già da tempo utilizzati per la consegna di medicinali, e altri sistemi di diffusione sonora mobili hanno continuato a circolare nei villaggi facendo la stessa opera di sensibilizzazione.
4. Collaborazione dei diversi stakeholder.
Durante la campagna di vaccinazione contro il Covid, diversi partner, a partire dai media, hanno collaborato con le autorità sanitarie, private o pubbliche, per garantire un'efficiente campagna di vaccinazione.
5. Investimenti in assistenza sanitaria di base e operatori sanitari di comunità.
Essenziali nella campagna di contrasto al Covid e di mobilitazione e sensibilizzazione della popolazione, sono stati gli operatori sanitari comunitari, presenti a tutti i livelli amministrativi del Paese, che sono stati fondamentali nel decentralizzare tutti i programmi sanitari, compresa l'assistenza domiciliare. Sugli operatori sanitari di comunità è gravata, infatti, la maggior parte delle cure primarie, semplificando così la somministrazione dei vaccini Covid nei rispettivi villaggi.
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