Sono circa 805
milioni le persone - vale a dire una su nove - che al mondo soffrono la fame,
secondo il nuovo rapporto dell'ONU Lo Stato
dell'insicurezza alimentare nel mondo (SOFI 2014) appena pubblicato.Il rapporto ha confermato un trend positivo, una diminuzione del numero di
persone che soffrono la fame a livello globale di oltre 100 milioni di unità
negli ultimi dieci anni e di oltre 200 milioni rispetto al biennio 1990-92. Il
rapporto è pubblicato annualmente ed è frutto di un lavoro congiunto delle tre
agenzie ONU di Roma, l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura
(FAO), il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e il Programma
alimentare mondiale (PAM). La tendenza generale nella riduzione della fame nei paesi in via di sviluppo
indica che l'Obiettivo di Sviluppo del Millennio (MDG) di dimezzare la
percentuale delle persone sottonutrite entro il 2015 è ancora raggiungibile.Il SOFI 2014 fa
notare come l'accesso al cibo sia migliorato in modo rapido e significativo in
quei paesi che hanno sperimentato un progresso economico globale.
Nonostante i
progressi significativi, diverse regioni e sub-regioni continuano a restare
indietro. In Africa sub-sahariana, più di una persona su quattro rimane
cronicamente sottoalimentata, dal 1990/92 al 2012/14 la percentuale della popolazione
sottoalimentata è passata dal 33% al 23,8%, interessando circa 214 milioni di persone contro i 176 milioni dell’inizio
anni 90.
Nello stesso periodo
il Rwanda è passato dal 55,6% al
33,8% interessando ancora 4 milioni di
abitanti contro i 3,8 del 1990/92.Secondo il Rapporto l'attuale trend di riduzione della sottoalimentazione non consentirebbe al Rwanda di raggiungere l'Obiettivo di Sviluppo del Millennio (MDG) entro il 2015.Nonostante i miglioramenti messi in atti nel ventennio, la percentuale della popolazione rwandese sottoalimentata è ancora più alta di quella media dell'area subsahariana e dei paesi vicini come Kenia 24,3%, Uganda 25,7% e RD Congo 31,5%. Solo cinque altri paesi hanno una percentuale più alta: Zambia 48,3%,Centraafrica 37,6%, Etiopia 35% e Ciad 34,8%, Tanzania 34,6%
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