Ieri si è
improvvisamente dimesso, per ragioni personali, il presidente del Senato rwandese, Jean-Damasceno
Ntawukuliryayo, la seconda carica dello Stato. In realtà, le dimissioni sono giunte dopo una petizione di 15
senatori che contestavano il suo modo troppo personalistico di guidare i lavori
del senato, ritenuto dai richiedenti non conforme a un corretto processo
decisionale che dovrebbe caratterizzare i lavori parlamentari. Le dimissioni
sono state accettate all’unanimità. Non sembra secondario il fatto che a motivare la richiesta di dimissioni sia stato
Tito Rutaremara, un esponente di spicco
del partito di governo, FPR. Secondo quanto riferisce l’agenzia RFI, sulla base
di un documento distribuito ai giornalisti, l'ex presidente del Senato è anche
accusato dai suoi colleghi di cattiva gestione del denaro pubblico e incontro
con diplomatici stranieri senza
informare il suo ufficio. Un tale contesto ha fatto avanzare a qualcuno il
dubbio che più che di dimissioni si debba parlare di dimissionamento. Jean-Damasceno Ntawukuliryayo è esponente del partito socialdemocratico rwandese, uno dei partiti che collaborano con il FPR, e in passato ha ricoperto diversi incarichi ministeriali, mentre nelle ultime elezioni presidenziali del 2010 aveva "sfidato" Paul Kagame, dando una parvenza di competizione ma in realtà riportando solo un modesto 4,9% dei voti.
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