to in tempo per un fine anno italiano. Confidiamo che al suo rientro affiderà ad Albe rwandesi qualche sua sensazione di questa avventura africana, corredando il tutto con le foto scattate in terra rwandese ( purtroppo problemi tecnici, sempre incombenti laggiù, hanno limitato la funzionalità della macchiana fotografica). Non sappiamo ancora cosa ci vorrà raccontare; possiamo però sin d'ora allertarlo su un insidioso virus che si porterà appresso e di cui non si conosce ancora la cura: il mal d'Africa.
"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI
lunedì 29 dicembre 2008
La partenza di Stefano
to in tempo per un fine anno italiano. Confidiamo che al suo rientro affiderà ad Albe rwandesi qualche sua sensazione di questa avventura africana, corredando il tutto con le foto scattate in terra rwandese ( purtroppo problemi tecnici, sempre incombenti laggiù, hanno limitato la funzionalità della macchiana fotografica). Non sappiamo ancora cosa ci vorrà raccontare; possiamo però sin d'ora allertarlo su un insidioso virus che si porterà appresso e di cui non si conosce ancora la cura: il mal d'Africa.
domenica 28 dicembre 2008
Un interessante documentario sulla Jatropha
sabato 27 dicembre 2008
Delegazione di vescovi nigeriani in Rwanda per favorire la pace
mercoledì 24 dicembre 2008
Buone Feste
domenica 21 dicembre 2008
Flash dal Rwanda 2
21.12 Oggi ho camminato per qualche km in compagnia di una decina di bimbi di Kagera, poi divenuti una ventina, poi trenta e..senza accorgermene mi sono ritrovato in un campo da calcio(?) con più di cento bimbi a prendere a pedate della carta arrotolata. Per un certo tempo di un certo istante io, supertrampbes, mi sono sentito felicemente africano!
20.12 Fra gli ultimi(?), fra bimbi sorridenti, abbracci speranzosi e occhi colmi di gratitudine nell'eco di canti e balli festosi e urla gioiose e giocose.
Giornata della Pace 2009: Combattere la povertà, costruire la pace
ai richiami a non imputare la povertà allo sviluppo demografico, ai problemi delle malattie pandemiche, all’eccesso delle spese militari, tutti argomenti già più volte affrontati in passato, trovano spazio nel messaggio di quest’anno due argomenti di stringente attualità: la crisi alimentare e quella finanziaria. Per quanto attiene la crisi agricola “tale crisi è caratterizzata non tanto da insufficienza di cibo, quanto da difficoltà di accesso ad esso e da fenomeni speculativi e quindi da carenza di un assetto di istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare le necessità e le emergenze”. Sulla crisi finanziaria l’analisi del Papa, pur nella sua estrema sinteticità, evidenzia ciò che i grandi analisti non sanno o non vogliono ammettere: “anche la recente crisi dimostra come l'attività finanziaria sia a volte guidata da logiche puramente autoreferenziali e prive della considerazione, a lungo termine, del bene comune”.Trattando poi del commercio internazionale il Santo Padre rinnova un appello “perché tutti i Paesi abbiano le stesse possibilità di accesso al mercato mondiale, evitando esclusioni e marginalizzazioni” penalizzanti i paesi , per la gran parte africani, che dipendono economicamente dalle esportazioni di prodotti primari.
“Da tutto ciò emerge che la lotta alla povertà richiede una cooperazione sia sul piano economico che su quello giuridico che permetta alla comunità internazionale e in particolare ai Paesi poveri di individuare ed attuare soluzioni coordinate per affrontare i suddetti problemi realizzando un efficace quadro giuridico per l'economia”.
Senza nascondere come non si possa “negare che le politiche marcatamente assistenzialiste siano all'origine di molti fallimenti nell'aiuto ai Paesi poveri” il Messaggio richiama l’attenzione sulla necessità di “investire nella formazione delle persone e sviluppare in modo integrato una specifica cultura dell'iniziativa” per dare corpo a un vero progetto a medio e lungo termine che, al di là delle possibili politiche e tecniche applicate, metta i poveri al primo posto e veda un reale coinvolgimento delle persone. Infatti, la lotta alla povertà ha “bisogno di uomini e donne che vivano in profondità la fraternità e siano capaci di accompagnare persone, famiglie e comunità in percorsi di autentico sviluppo umano”. Parole particolarmente impegnative per tutti coloro che intendono impegnarsi nel volontariato.
Il Buon Natale dei Lake Angels
il concerto di Natale organizzato e voluto dai Lake Angels per finanziare la realizzazione dell'acquedotto di Kiruri. L'iniziativa di beneficenza che si è svolta davanti ad un nutrito pubblico ha dato, ancora una volta, dimostrazione dell'ottima capacità organizzativa degli Angeli del Lago e soprattutto dell'amore che lega questo straordinario gruppo di amici alla realtà del "povero" Rwanda.sabato 20 dicembre 2008
Flash dal Rwanda
giovedì 18 dicembre 2008
Stefano in viaggio...con qualche disguido
mercoledì 17 dicembre 2008
La fame nel mondo si vince con l’educazione
Più che una notizia, questo è un grido d’angoscia, che non può lasciarci indifferenti. Lo scandalo della “fame nel mondo” è scoppiato nel 1960 quando la stessa FAO lanciava la campagna mondiale contro questo terribile flagello. Quasi cinquant’anni dopo non si sa ancora cosa fare per vincere “l’unica guerra che merita di essere combattuta”. Mi stupisco sempre di come la FAO, quando presenta questi dati che sono una sconfitta per tutti, parli sempre e solo di soldi, di prezzi mondiali degli alimenti, di tecniche per produrre più cibo. Non parla mai di educazione a produrre di più, da parte dei popoli che soffrono la fame. Eppure questa è l‘esperienza di tutti i missionari che vivono tra le popolazioni più misere e diseredate e anche l’impegno della Chiesa per elevare la condizione umana: “Prima insegnare a lavorare per bastare a se stessi, poi costruiremo la chiesa”, diceva il Venerabile padre Clemente Vismara, per 65 anni missionario in Birmania.
E’ mancata finora una vera analisi del perché le popolazioni più povere e analfabete soffrono la fame. Il vero problema che si osserva viaggiando nelle regioni più colpite dal flagello, è di rendere tutti i popoli autosufficienti almeno nella produzione del cibo che consumano. Sembra quasi che avendo 30 miliardi di dollari all’anno da spendere si risolva automaticamente lo scandalo della fame. I soldi sono necessari, ma dati ad un popolo che non è capace di produrre, non ha la mentalità di produrre con tecniche nuove, creano corruzione. Ma è più facile mandare milioni di dollari in aiuto, che convincere i governi locali a spendere di più per l’educazione, per le campagne, per le fasce di popolo più povere e isolate. E’ più facile mandare trattori e altre macchine e navi di cibo da distribuire, che offrire personale, volontario o stipendiato, per aiutare nell’opera di educazione, di formazione del piccolo popolo abbandonato.
In concreto, come possono la maggioranza dei paesi africani vincere la fame, quando il loro analfabetismo è ancora superiore al 50% della popolazione? L’Africa nera, secondo dati della FAO, nel 1960 esportava cibo, oggi importa il 30% del cibo che consuma. Aumentano gli abitanti e non aumenta in proporzione la produzione agricola. Nel 1964, il grande agronomo francese René Dumont, scriveva un libro profetico, “L’Afrique noire est mal partie”. Dopo un viaggio di indagine sull’agricoltura in vari paesi africani, scriveva che “se i governi da poco diventati indipendenti trascurano i contadini e l’educazione dei giovani, l’Africa va incontro ad una grave crisi alimentare”. E dimostrava questa sua previsione. Che infatti si sta realizzando alla lettera.
domenica 14 dicembre 2008
Per non dimenticare

sabato 13 dicembre 2008
Buon viaggio, Stefano
solite cartoline turistiche che i giovani sono soliti privilegiare. Apprenderemo al suo ritorno, oppure dalle notizie che vorrà darci via web nel durante della sua permanenza in Rwanda, quale sarà l'esperienza vera che avrà maturato.Per intanto, metterà a disposizione le sue capacità per aiutare Don Paolo nei lavori di ristrutturazione di alcuni locali della parrocchia per ricavarne una specie di foresteria, dove potranno essere ospitati i catechisti delle varie sottoparrocchie che periodicamente partecipano a incontri nella sede di Nyaahanga. Potrà inoltre far valere le sue abilità calcistiche con i giovani dell'oratorio e con la squadra di calcio della parrocchia guidata da Don Pascale.
lunedì 8 dicembre 2008
Progetti 2009 dell'Ass. Kwizera: il laboratorio di Bungwe
- la realizzazione del Centro Polifunzionale di Nyagahanga,
- la conclusione del Villaggio dei BaTwa
- la prosecuzione del Progetto Adozioni
di madre ( vedi foto).La gran parte di questi giovani, ancora in età scolare, sono stati aiutati dall'associazione parrocchiale a rientrare alla scuola elementare che avevano disertato; per altri 120 ragazzi si è potuto trovare il materiale scolastico necessario, ad altri 25 che erano stati mandati via da scuola è stata fornita la divisa scolastica, a 50 ragazzi delle superiori , infine, sono stati pagati i biglietti per tornare a scuola. Per i giovani che lavoreranno nel laboratorio è stato avviato un corso di formazione artigianale per insegnare loro a utilizzare le nuove macchine di maglieria. In questo senso si sta cercando di dare un futuro a questi ragazzi che finora erano dispersi nei villaggi senza occupazione.giovedì 4 dicembre 2008
Un sorriso che rivivrà tra i bambini rwandesi
ti i colleghi, collaboratori e partners della compagnia. Eleonora è stata un esempio di forza, vivacità e passione e ha sempre accolto con un sorriso le diverse circostanze della vita. Amava viaggiare e approfondiva questo interesse anche in ambito professionale nel quotidiano lavorativo, mettendo a disposizione le sue esperienze e conoscenze.I colleghi hanno voluto ricordare Eleonora con una generosa offerta all'Associazione Kwizera Onlus per le sue opere in Rwanda. Siamo certi che il sorriso di Eleonora rivivrà sul volto di tanti bambini che beneficeranno degli interventi dell'Ass. Kwizera.
martedì 2 dicembre 2008
Grosio-Nyagahanga via Skype
Telefonata gratis con un buon livello audio e possibilità di vedersi via webcam , anche se con una qualità ancora molto bassa. Qui a fianco è riportatato un fermo immagine tratto dalla telefonata. Basta scaricare sul proprio computer Skype e il gioco è fatto: si può chiamare Don Paolo (nome Skype abbe.paul).
venerdì 28 novembre 2008
Una firma per il Congo
mercoledì 26 novembre 2008
E' uscita la Rivista Kwizera 2009
wizera per l'anno 2009. Anche questa volta gli amici dell'Associazione non hanno tradito le attese. La proficua e intensa attività associativa viene puntualmente documentata, unitamente a tutti i progetti portati a termine nel corso dell'anno e quelli in programma per la prossima stagione, attraverso testimonianze e foto. Al di là di apprendere quanto fatto dall'Associazione, chi avrà tra le mani la rivista non potrà non farsi contagiare dal messaggio di entusiasmo e di speranza che emana da queste pagine; sono i sentimenti che animano l'impegno delle persone che operano con l'Associazione a favore degli amici rwandesi. giovedì 20 novembre 2008
Rwanda, riconoscimenti per le politiche a favore dell'infanzia
oca al decimo posto , sui 52 paesi africani presi in esame; per quanto riguarda la spesa per la salute dell’infanzia come quota percentuale sul Prodotto Lordo Nazionale il Rwanda si colloca addirittura al secondo posto.Non è la prima volta che mettiamo in luce notizie positive riguardanti l’impegno del governo rwandese in campo economico e sociale; speriamo di poter di proseguire, anche per il futuro, a dare simili notizie, magari anche riguardo ad altri campi della vita civile.
lunedì 17 novembre 2008
Progetto MIkAN: una capretta per giovani famiglie rwandesi
sabato 15 novembre 2008
Dietro le quinte della crisi del Nord Kivu

venerdì 14 novembre 2008
Cooperativa apicoltori nel sud-est del Rwanda
Depuis près d'un an, les associations et coopératives d'apiculteurs se multiplient au sud-ouest du Rwanda, aux abords du parc national de Nyungwe. Avec ses nombreuses plantes mellifères, cette grande forêt naturelle est propice à la production de miel. Encouragés par les autorités locales et des ONG comme le Service au développement des associations (SDA), les apiculteurs s'organisent pour valoriser leur production.
Apprécié pour sa qualité et sa pureté selon les techniciens agricoles locaux, le miel s'écoulait mal dans cette région difficile d'accès. "Depuis 2006, nous pouvons vendre notre miel à la société Multisector Investment Group à 1 000 FRW le kilo (1,16 €). Avant, nous le vendions individuellement et au détail à 600 FRW, ce qui n'était pas du tout avantageux", se souvient Jérémie Nshunguyiki, de la coopérative Turwanyubukene.
Autre nouveauté, "dans toutes les associations et coopératives que nous encadrons, les femmes deviennent de plus en plus nombreuses et sont souvent plus actives", constate fièrement Ntama Festus, technicien agricole à SDA. Selon le président de la Coopérative des apiculteurs du bord de Nyungwe, "plus de la moitié des 300 apiculteurs sont des femmes".
giovedì 13 novembre 2008
Documentazione agricola
- L’élevage de chèvres
- L’élevage des vaches
- L'apicolture
- L’élevage des lapins
- Comment créer une coopérative
Sono un'ottima base di conoscenza per un referente locale, a livello di comunità di villaggio, a cui possano fare riferimento i piccoli agricoltori delle zone rurali rwandesi.
Si accede ai documenti richiamati attraverso la propria e mail, dopo averne segnalato l'indirizzo nella sezione "commenti" alla fine di questo post, e aver ricevuto il link.
martedì 11 novembre 2008
CTA Centro tecnico di cooperazione agricola e rurale
Le Centre technique de coopération agricole et rurale (CTA) a été créé en 1983 dans le cadre de la Convention de Lomé entre les États du groupe ACP (Afrique, Caraïbes, Pacifique) et les pays membres de l'Union européenne. Depuis 2000, le CTA exerce ses activités dans le cadre de l'Accord de Cotonou ACP-CE.
Le CTA a pour mission de développer et de fournir des services qui améliorent l'accès des pays ACP à l'information pour le développement agricole et rural, et de renforcer les capacités de ces pays à produire, acquérir, échanger et exploiter l'information dans ce domaine.
Les programmes du CTA sont articulés sur trois axes principaux de manière à : fournir un large éventail de produits et services d'information et mieux faire connaître les sources d'information pertinentes ; encourager l'utilisation combinée de canaux de communication adéquats et intensifier les contacts et les échanges d'information, entre les acteurs ACP en particulier ; renforcer la capacité ACP à produire et à gérer l'information agricole et à mettre en œuvre des stratégies de GIC, notamment en rapport avec la science et la technologie. Ces activités tiennent compte de l'évolution des questions transversals ainsi que des résultats d'évaluations d'impact et d'évaluations de programmes.
lunedì 10 novembre 2008
La storia di Jaecques
Nella sezione Da leggere è stata postata la testimonianza, forte e coinvolgente, di un ragazzo rwandese, Jaecques, che attraverso diverse peripezie approda in Italia dopo la tragedia del 1994. E' una lettura che ci riporta alla tragica attualità di quanto sta accadendo nel nord Kivu.
mercoledì 5 novembre 2008
Chi l’avrebbe detto mai….
martedì 4 novembre 2008
Capre e manioca
lunedì 3 novembre 2008
Una ferrovia per uscire dall'isolamento
sabato 1 novembre 2008
Potrebbe essere il momento di Prodi
venerdì 31 ottobre 2008
Kivu: una tragedia incombente
In questi giorni si sta consumando l’ennesima tragedia umanitaria che potrebbe assumere dimensioni ciclopiche. Uno dei tanti disastri che non riescono ad aprirsi un varco all’interno del mondo dei media e dei nostri evoluti mezzi di informazione.Il teatro delle operazioni è ancora una volta l’Africa dei Grandi Laghi e per la precisione la zona del Kivu . Ma i nostri professionisti dell’informazione cosa fanno? Dove sono all’interno dei nostri telegiornali e della carta stampata queste notizie? Un minuscolo articoletto striminzito di poche righe a pagina 21 sul quotidiano La Nazione del 30 Ottobre è tutto quello che riusciamo a dire? Mentre sul Tirreno, l’altro quotidiano che va per la maggiore nell’alta Toscana, nello stesso giorno, non riporta traccia della notizia. È questo, tutto quello che si riesce a dire di una guerra che sta per provocare l’ennesima tragedia umanitaria. Come in un film dalle scene già viste, se le cose continueranno di questo passo, con molta probabilità ci vedremo costretti ad intervenire quando il disastro da umanitario diventerà ecologico. Infatti come già successo 14 anni fa ad un certo punto del conflitto i cadaveri abbandonati, in avanzato stato di decomposizione, erano talmente numerosi da mettere a rischio di epidemie un’ampia area della zona dell’ Africa Centrale. E l’ONU cosa fa? I Governi dei grandi della terra, compreso il nostro, sono forse in questo momento troppo impegnati a proteggere i salvadanai della gente e gli interessi delle grandi aziende per accorgersi di quanto sta accadendo. Quando presto, questo conflitto avrà raggiunto dimensioni inarrestabili e sarà consumata l’ennesima tragedia umana i nostri mezzi di informazione lanceranno un grido di allarme e promuoveranno gigantesche raccolte di aiuti con tanto di numero telefonico dove con un messaggino doneremo 1 Euro per aiutare i profughi ed i superstiti della tragedia.
Mi domando: ma non sarebbe meglio se tutti si adoperassero per evitare tutto questo?
Nella speranza che qualcuno “che conta” si accorga di quello che sta accadendo e si rimbocchi le maniche, ogni uomo di buona volontà è chiamato a fare la sua parte: passaparola.
Angelo Bertolucci.
Nel segno della memoria e della riconoscenza
Devi misurarti con quella particolare partita doppia di quanto hai
ricevuto e di quanto hai dato a chi ti ha accompagnato in questo percorso. Inesorabile il bilancio evidenzia il deficit di riconoscenza accumulato negli anni.Da una parte la mole di quanto hai avuto, gratuitamente, dai tuoi genitori: la vita, l’esempio, spesso un certo benessere, tutto quanto ha fatto di te una persona capace di incamminarsi sul percorso della vita; dall’altra la pochezza della tua risposta. Quando va bene, hai limitato i danni: non hai dato particolari dispiaceri o preoccupazioni a chi ti ha voluto bene; qualche rara volta hai procurato qualche soddisfazione.
Allora cominci un’affannosa corsa contro il tempo, per cercare di colmare almeno con i tuoi cari questo deficit di affetto e di riconoscenza. Quando poi suben
Subentra allora il desiderio di coltivare la memoria dei nostri cari e di ricambiare per loro tramite il bene ricevuto.Con questi sentimenti abbiamo voluto ricordare nonno Bernardo dedicando alla sua memoria una piccola chiesa a Bugarama in Rwanda ( vedi foto).
giovedì 30 ottobre 2008
Scene già viste

venerdì 24 ottobre 2008
E sette!
Agromisa:una fondazione a sostegno della formazione agricola
lazioni rurali dei paesi del terzo mondo avendo come obiettivo quello di offrire ai contadini di questi paesi le conoscenze pratiche necessarie per poter operare proficuamente nei vari comparti agricoli: dalle colture all'allevamento. giovedì 16 ottobre 2008
Calendario Kwizera 2009
lunedì 13 ottobre 2008
Una finestra sul continente: il blog Africa
Indice del Buon Governo

L’Indice Ibrahim 2008 de la gouvernance en Afrique publié aujourd’hui par la Fondation Mo Ibrahim indique qu’entre 2005 et 2006 le score global du Rwanda s’est amélioré, passant à 59,0 sur 100 mais en raison de l’amélioration relative de ses pairs, il a perdu une place et se classe au 18e rang des 48 pays de l’Afrique subsaharienne.
Selon les mesures approfondies utilisées par l’Indice Ibrahim pour évaluer les performances de lagouvernance, le Rwanda a fait des progrès dans quatre catégories :
domenica 12 ottobre 2008
Riflessione in margine a una serata missionaria
dalle vedute inconsuete, odori forti e penetranti, incontri con un’umanità variegata e coinvolgente, il confronto con stili di vita differenti e con valori spesso dimenticati.
Venti giorni vissuti intensamente.
E adesso?
Che cosa differenzia questa esperienza da un comune viaggio africano di una comitiva di turisti che potrebbero aver fatto un itinerario analogo?
Quando tutte le sensazioni forti si sono sedimentate, dovrebbero sopravvivere quegli sguardi di bambini, donne, anziani che tante volte si sono incrociati durante il viaggio e che, con il pudore di cui solo gli ultimi sono capaci accompagnato da un s
orriso, lanciavano una silenziosa implorazione di vicinanza e di aiuto.E’ allora forse limitativo pensare che sia sufficiente rispondere a tale richiesta d’aiuto con una generica, seppur apprezzabile, sensibilizzazione missionaria senza spingere, come laici, lo sguardo oltre il confine delle nostre parrocchie. Tanti bravi sacerdoti indigeni, ai quali in tanti paesi africani è ormai affidata la quasi totalità delle parrocchie, sono ben lieti di poter contare sul sostegno dei laici per arricchire la propria azione pastorale anche con attività di promozione umana a favore delle rispettive comunità.
sabato 11 ottobre 2008
Oraciones y devociones
venerdì 10 ottobre 2008
Addio al francese nelle scuole rwandesi, si passa all'inglese
giovedì 9 ottobre 2008
Dossier Jatropha
Dossier Jatropha è il titolo del primo numero, in formato elettronico, dei Cahiers ( Quaderni) du Centre Social A.G. di Nyagahanga. La documentazione raccolta aiuta a comprendere le reali potenzialità della Jatropha e a conoscere l'impegno richiesto per avviare un progetto di coltivazione.
- Manuale Jatropha ( in francese)
Nuovi possibili progetti sul territorio
La prima variabile da tener in conto per dare avvio al progetto è la disponibilità di terreni adatti alla coltivazione della Jatropha. Se per la prima sperimentazione è possibile utilizzare i terreni marginali incolti e le fasce di confine degli appezzamenti attualmente messi a coltura, a regime ci sarà la necessità di poter
disporre di superfici più consistenti. A questo proposito bisogna tener conto dell’ampia superficie paludosa ( marais) presente sul territorio di Nyagahanga, attualmente scarsamente sfruttata. Per cominciare si potrebbe pensare a piantumare tutto il perimetro del marais che si dilunga per diversi kilometri.Quando si pensa però al marais sorge immediata una sfida: perché non pensare a una sua bonifica per recuperare diversi ettari di terreno da mettere a coltivazione parte come orti familiari da assegnare alle singole famiglie del luogo e parte come unico terreno da destinare a uno sfruttamento su basi cooperativistiche.
Se l’autorità civile del luogo dovesse aderire a una simile ipotesi si potrebbe pensare alla predisposizione di un apposito progetto che veda il recupero del marais accompagnato da un suo sfruttamento anche in ottica Jatropha.
Se dalle verifiche condotte presso l’amministrazione pubblica locale dovessero emergere riscontri positivi all’ipotesi avanzata si potrà procedere alla predisposizione del relativo progetto.
domenica 5 ottobre 2008
Buone notizie per il progetto Jatropha
di una scuola professionale a Butare, che in zona è in corso di realizzazione un progetto Jatropha per fare il gasolio. Il presidente della Repubblica inaugurerà questo esperimento fra pochi giorni. La pianta si trova soprattutto nella regione di Bugarama (Cyangugu), quando si dicono le felici coincidenze dei nomi! Siccome ne hanno un forte bisogno per potere continuare gli esperimenti, ne stanno incentivando la coltivazione. E' quindi possibile tramite il prezioso aiuto di Fratel Diogène procurarsi i semi di Jatropha direttamente in Rwanda per avviare un progetto anche a Nyagahanga, potendo probabilmente contare anche sull'esperienza già in atto. Sicuramente al rientro in Rwanda di Don Paolo si potranno avere notizie più precise in proposito. Forse, stando così le cose, potrebbe essere l'occasione per coinvolgere nel progetto anche la scuola di agricoltura di Nyagahanga, facendola uscire dal suo prolungato letargo per quanto attiene l'impegno a favore del territorio. venerdì 3 ottobre 2008
Nuovi PC per i bambini rwandesi
sso l'Istituto di Scienza e Tecnologia nell'uso dei calcolatori specializzati di OLPC XO-1. I pc dell’OLPC sono distribuiti direttamente ai governi e non sono reperibili direttamente sul mercato, sarebbe comunque interessante verificare in loco la possibilità di avere l’assegnazione a pagamento di una decina di questi pc per installarli presso il Centro di Nyagahana, recuperando altresì uno degli insegnanti già formati per l’insegnamento.Rwanda officially launched of their laptop initiative last week. President Paul Kagame presided over the ceremony in conjunction with Education Minister Théoneste Mutsindashyaka. The event was attended by the Rwandan prime minister, the supreme court’s chief justice, the entire cabinet, and leaders from civil society and the NGO community. Five hundred students and their teachers from the first laptop schools also were on hand. President Kagame, Minister Mutsindashyaka, Nicholas and David Cavallo spoke to the gathering. Kagame committed his office to bringing laptops to every primary school child in the country.
A highlight for the children came when they lifted their XOs to take pictures of the president and discovered that they could also frame themselves in
to the shots, so that they would appear in the picture with Kagame. Afterward, the Rwandan core team, along with Juliano Bittencourt, Brian Jordan and David, led a workshop. The students developed projects depicting their own visions for What Rwanda will be like in the year 2020. For the most part, they programmed in Scratch, using images they photographed, downloaded or drew. The adults were amazed by the kids’ visions, and by how much they were able to construct in a very short period of time. The president’s science and technology advisor was bowled over by their prowess, imagination, and strong optimism for the future, including their own roles in it.The Rwandan core team and steering committee participated in a separate workshop. David and Juliano made presentations, as did Richard Niyonkuru, the Rwandan government OLPC coordinator, Guy Serge Pompilus, the Haitian government OLPC coordinator, Tony Earls and Maya Carlson of Harvard School of Public Health and Bruce Baitke of Green WiFi. David and Juliano also spoke before a session of the East African Legislative Assembly, which was meeting in Kigali. They found tremendous enthusiasm among the parliament members. Several made strong commitments to bring OLPC to their countries. A few of them visited the Kakugu laptop school in Kigali the following day, which prompted further excitement. A day later, under the headline, “EAC MPs Want OLPC Adopted in All States,” the New Times of Kigali reported that delegates attending an East African Community interparliamentary relations seminar in the city called for adoption of the OLPC program by all five EAC members: Tanzania, Burundi, Kenya and Uganda, as well as Rwanda. We applaud their excellent judgment.
giovedì 2 ottobre 2008
Alira, il telefonino costruito in Rwanda
lunedì 29 settembre 2008
Dalla clausura
domenica 28 settembre 2008
Gemellaggio tra gli oratori di Sagnino e Nyagahanga
Nel momento in cui veniva scattata la foto, pubblicata qui a fianco, che immortalava la stretta di mano tra Don Paolo e Don Alessandro, nell’androne dell’Oratorio di Sagnino risuonava uno squillante “ Che bella coppia!” pronunciato da un ragazzino che, curioso, assisteva alla scena. Ci sembra un buon auspicio. Per vedere i post precedenti sull'oratorio vai alla relativa cartella.



