"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


lunedì 29 dicembre 2008

La partenza di Stefano

Stefano prevede di partire da Kigali martedì sera con il volo della Brussels Airlines che lo porterà prima a Bruxelles e poi, nella tarda mattinata di mercoledì, a Milano, giusto in tempo per un fine anno italiano. Confidiamo che al suo rientro affiderà ad Albe rwandesi qualche sua sensazione di questa avventura africana, corredando il tutto con le foto scattate in terra rwandese ( purtroppo problemi tecnici, sempre incombenti laggiù, hanno limitato la funzionalità della macchiana fotografica). Non sappiamo ancora cosa ci vorrà raccontare; possiamo però sin d'ora allertarlo su un insidioso virus che  si porterà appresso e di cui non si conosce ancora la cura: il mal d'Africa.  

domenica 28 dicembre 2008

Un interessante documentario sulla Jatropha

Don Paolo ci comunica che l'interesse per la Jatropha sta crescendo anche in Rwanda. A Byumba ci si sta interrogando sulla possibilità di dare vita a un progetto: l'economato della diocesi  è stato interessato da persone di fuori all'argomento. Don Paolo ha cominciato a piantare un po' artigianalmente alcune piantine a Nyagahanga. Indubbiamente se si vuole affrontare un progetto in modo adeguato bisogna procedere in maniera informata. Per questo oltre ad attingere al Dossier Jatropha, reperibile qui a fianco nella sezione pubblicazioni, mi sembra utile mettere in rete  questo documentario didattico girato in francese in Madagascar. E' uno strumento sicuramente utile per avvicinarsi ulteriormente al problema.  Poi si potrà mettere mano a un progetto ben strutturato. Speriamo che il filmato si possa vedere anche con i collegamenti internet operativi in Rwanda.




sabato 27 dicembre 2008

Delegazione di vescovi nigeriani in Rwanda per favorire la pace

Riprendiamo dalla Radio Vaticana.
“La nostra visita deriva dalla volontà di rafforzare lo spirito di solidarietà e di reciproca interdipendenza tra la Chiesa in Nigeria e la Chiesa in Rwanda”: è quanto scrivono i vescovi nigeriani in un messaggio pubblicato in occasione della visita di una loro delegazione in Rwanda esprimendo la speranza di poter “contribuire alla pace e al processo di riconciliazione”. I vescovi nel loro messaggio ricordano come “l’impegno dei cattolici per la pace derivante dalla Dottrina Sociale della Chiesa obbliga a riconoscere il valore assoluto della persona umana, creata a immagine di Dio e dunque investita di diritti e di obblighi che derivano direttamente dalla natura stessa dell’essere umano”. Parole importanti in un Paese in cui un gruppo esercita quasi esclusivamente il potere militare, politico ed economico e non tollera alcuna critica o sfida all’autorità. La Conferenza episcopale nigeriana esorta la società rwandese a creare un ente neutrale, come un ufficio del difensore civico, che stabilisca norme eque per la competizione politica al fine di evitare abusi che possano portare a ulteriori tensioni. Il messaggio, infine, invita la Chiesa del Rwanda a continuare gli sforzi di pace e riconciliazione, ricordando che la Chiesa deve impegnarsi per essere identificata come portatrice di pace. Si tratta – si legge - della responsabilità importante della Chiesa di integrare la fede e l’azione al fine di garantire il suo ruolo di coscienza del popolo. (F.C.)

mercoledì 24 dicembre 2008

Buone Feste


A tutti gli amici di Albe rwandesi un caro augurio di un
sereno Natale e felice 2009
Noheli nziza n’Umwaka mushya muhire 2009.

domenica 21 dicembre 2008

Flash dal Rwanda 2

Stefano scrive:


21.12 Oggi ho camminato per qualche km in compagnia di una decina di bimbi di Kagera, poi divenuti una ventina, poi trenta e..senza accorgermene mi sono ritrovato in un campo da calcio(?) con più di cento bimbi a prendere a pedate della carta arrotolata. Per un certo tempo di un certo istante io, supertrampbes, mi sono sentito felicemente africano!

20.12 Fra gli ultimi(?), fra bimbi sorridenti, abbracci speranzosi e occhi colmi di gratitudine nell'eco di canti e balli festosi e urla gioiose e giocose.

Giornata della Pace 2009: Combattere la povertà, costruire la pace

Non ha raccolto una particolare eco sui media il Messaggio di Papa Benedetto XVI per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace 2009. Forse essendo diventato un appuntamento ormai tradizionale si ritengono questi messaggi una scadenza quasi scontata e ripetitiva. Il messaggio di quest’anno dal titolo “Combattere la povertà, costruire la pace” è un forte richiamo all’impegno a favore degli ultimi. Con la lucidità che caratterizza le esternazione di S.S. Benedetto XVI, viene fatta un’analisi puntuale dei principali problemi che affliggono una grande parte della popolazione mondiale. Oltre ai richiami a non imputare la povertà allo sviluppo demografico, ai problemi delle malattie pandemiche, all’eccesso delle spese militari, tutti argomenti già più volte affrontati in passato, trovano spazio nel messaggio di quest’anno due argomenti di stringente attualità: la crisi alimentare e quella finanziaria. Per quanto attiene la crisi agricola “tale crisi è caratterizzata non tanto da insufficienza di cibo, quanto da difficoltà di accesso ad esso e da fenomeni speculativi e quindi da carenza di un assetto di istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare le necessità e le emergenze”. Sulla crisi finanziaria l’analisi del Papa, pur nella sua estrema sinteticità, evidenzia ciò che i grandi analisti non sanno o non vogliono ammettere: “anche la recente crisi dimostra come l'attività finanziaria sia a volte guidata da logiche puramente autoreferenziali e prive della considerazione, a lungo termine, del bene comune”.
Trattando poi del commercio internazionale il Santo Padre rinnova un appello “perché tutti i Paesi abbiano le stesse possibilità di accesso al mercato mondiale, evitando esclusioni e marginalizzazioni” penalizzanti i paesi , per la gran parte africani, che dipendono economicamente dalle esportazioni di prodotti primari.
“Da tutto ciò emerge che la lotta alla povertà richiede una cooperazione sia sul piano economico che su quello giuridico che permetta alla comunità internazionale e in particolare ai Paesi poveri di individuare ed attuare soluzioni coordinate per affrontare i suddetti problemi realizzando un efficace quadro giuridico per l'economia”.
Senza nascondere come non si possa “negare che le politiche marcatamente assistenzialiste siano all'origine di molti fallimenti nell'aiuto ai Paesi poveri” il Messaggio richiama l’attenzione sulla necessità di “investire nella formazione delle persone e sviluppare in modo integrato una specifica cultura dell'iniziativa” per dare corpo a un vero progetto a medio e lungo termine che, al di là delle possibili politiche e tecniche applicate, metta i poveri al primo posto e veda un reale coinvolgimento delle persone. Infatti, la lotta alla povertà ha “bisogno di uomini e donne che vivano in profondità la fraternità e siano capaci di accompagnare persone, famiglie e comunità in percorsi di autentico sviluppo umano”. Parole particolarmente impegnative per tutti coloro che intendono impegnarsi nel volontariato.

Il Buon Natale dei Lake Angels

Si è svolto Sabato 20 Dicembre 2008, presso il Teatro dei Differenti di Barga (Lu) il concerto di Natale organizzato e voluto dai Lake Angels per finanziare la realizzazione dell'acquedotto di Kiruri. L'iniziativa di beneficenza che si è svolta davanti ad un nutrito pubblico ha dato, ancora una volta, dimostrazione dell'ottima capacità organizzativa degli Angeli del Lago e soprattutto dell'amore che lega questo straordinario gruppo di amici alla realtà del "povero" Rwanda.
L'Ass. Kwizera, con cui i Lake Angels collaborano nella realizzazione del progetto dell'acquedoto, ha colto l'occasione, tramite il suo segretario Angelo Bertolucci, per ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la perfetta riuscita di questo bellissimo evento musicale, e per augurare, dal profondo del cuore, un "Buon Natale a Voi... che non aspettate il Natale per essere migliori".

sabato 20 dicembre 2008

Flash dal Rwanda


Stefano scrive:
Rwanda:l'urgere selvaggio di una natura levitante..stordito dalla bellezza di questo paese.

Don Paolo scrive:
Stefano è adesso a Kagera a 7 km dalla parrocchia di Nyagahanga. Sta in mezzo ai bambini che lo rincorrono e lo circondano, segno di accoglienza del diverso.E lui gioioso tocca con le sue mani e vede con i suoi occhi la realtà del popolo rwandese...

giovedì 18 dicembre 2008

Stefano in viaggio...con qualche disguido

In questo momento il nostro Stefano è ancora all'aeroprto di Kigali ad aspettare la sua valigia smarrita ( secondo nostre fonti non per sola colpa della compagnia aerea.....). Verso le ore 21, se come promesso la valigia sarà recuperata, potrà finalmente partire con Don Paolo per Nyagahanga, un piccolo villaggio al nord del Rwanda. Dopo un paio d'ore sulla vecchia Suzuki della parrocchia, Stefano potrà finalmente raggiungere la meta. Per gli amici che da lontano seguono il suo viaggio consigliamo di vedere il filmato "Don Paolo Parroco di Nyagahanga" presente nella sezione video, che farà conoscere l'ambiente dove Stefano opererà.

mercoledì 17 dicembre 2008

La fame nel mondo si vince con l’educazione

Dal blog ARMAGHEDDO di Padre Piero Gheddo riprendiamo questo contributo di cui condividiamo, anche alla luce della piccola esperienza maturata, il richiamo all'impegno formativo a favore delle popolazioni dei paesi dove ancora la fame è un problema con cui misurarsi quotidianamente.
Il Rapporto annuale della FAO 2008 sulla “insicurezza alimentare”, presentato alla stampa internazionale il 9 dicembre corso, porta una triste notizia: l’impegno che i Grandi della terra avevano preso all’inizio del 2000 di dimezzare la fame nel mondo entro il 2015 non sarà realizzato, anzi negli ultimi anni la situazione va peggiorando. Nel 2000 gli “affamati” erano 842 milioni, alla fine del 2007 923 milioni! Dei quali 583 in Asia e Pacifico, 236 in Africa, 51 in America Latina e Caraibi, 37 nel Medio Oriente e Nord Africa, 16 nei cosiddetti “paesi sviluppati”. Il direttore generale della FAO, Jacques Diouf, ha affermato che “per salvare gli affamati servono 30 miliardi di dollari l’anno, poca cosa in confronto alle spese per armamenti”.
Più che una notizia, questo è un grido d’angoscia, che non può lasciarci indifferenti. Lo scandalo della “fame nel mondo” è scoppiato nel 1960 quando la stessa FAO lanciava la campagna mondiale contro questo terribile flagello. Quasi cinquant’anni dopo non si sa ancora cosa fare per vincere “l’unica guerra che merita di essere combattuta”. Mi stupisco sempre di come la FAO, quando presenta questi dati che sono una sconfitta per tutti, parli sempre e solo di soldi, di prezzi mondiali degli alimenti, di tecniche per produrre più cibo. Non parla mai di educazione a produrre di più, da parte dei popoli che soffrono la fame. Eppure questa è l‘esperienza di tutti i missionari che vivono tra le popolazioni più misere e diseredate e anche l’impegno della Chiesa per elevare la condizione umana: “Prima insegnare a lavorare per bastare a se stessi, poi costruiremo la chiesa”, diceva il Venerabile padre Clemente Vismara, per 65 anni missionario in Birmania.
E’ mancata finora una vera analisi del perché le popolazioni più povere e analfabete soffrono la fame. Il vero problema che si osserva viaggiando nelle regioni più colpite dal flagello, è di rendere tutti i popoli autosufficienti almeno nella produzione del cibo che consumano. Sembra quasi che avendo 30 miliardi di dollari all’anno da spendere si risolva automaticamente lo scandalo della fame. I soldi sono necessari, ma dati ad un popolo che non è capace di produrre, non ha la mentalità di produrre con tecniche nuove, creano corruzione. Ma è più facile mandare milioni di dollari in aiuto, che convincere i governi locali a spendere di più per l’educazione, per le campagne, per le fasce di popolo più povere e isolate. E’ più facile mandare trattori e altre macchine e navi di cibo da distribuire, che offrire personale, volontario o stipendiato, per aiutare nell’opera di educazione, di formazione del piccolo popolo abbandonato.
In concreto, come possono la maggioranza dei paesi africani vincere la fame, quando il loro analfabetismo è ancora superiore al 50% della popolazione? L’Africa nera, secondo dati della FAO, nel 1960 esportava cibo, oggi importa il 30% del cibo che consuma. Aumentano gli abitanti e non aumenta in proporzione la produzione agricola. Nel 1964, il grande agronomo francese René Dumont, scriveva un libro profetico, “L’Afrique noire est mal partie”. Dopo un viaggio di indagine sull’agricoltura in vari paesi africani, scriveva che “se i governi da poco diventati indipendenti trascurano i contadini e l’educazione dei giovani, l’Africa va incontro ad una grave crisi alimentare”. E dimostrava questa sua previsione. Che infatti si sta realizzando alla lettera.

domenica 14 dicembre 2008

Per non dimenticare




La tragedia del Rwanda rivissuta nelle parole di Papa Giovanni Paolo II dal 1990 al 2002. Tutti gli interventi del Santo Padre a testimonianza di una continua vicinanza della Chiesa al popolo rwandese.

Clicca qui o sulla copertina per accedere al testo.

sabato 13 dicembre 2008

Buon viaggio, Stefano

Parte martedì per il Rwanda il grosino Stefano Besio. Si tratterà a Nyagahanga, presso la Parrocchia di Don Paolo, per quindici giorni prorogabili in dipendenza del rinnovo del visto da parte delle autorità locali. Lavoratore in Svizzera nell'ambito dell'edilizia, Stefano ha approfittato della pausa invernale per effettuare questo viaggio che lui definisce "turismo intelligente". In realtà, siamo convinti che le motivazioni che hanno ispirato questa scelta vadano al di là della semplice curiosità di vedere realtà un po' diverse dalle solite cartoline turistiche che i giovani sono soliti privilegiare. Apprenderemo al suo ritorno, oppure dalle notizie che vorrà darci via web nel durante della sua permanenza in Rwanda, quale sarà l'esperienza vera che avrà maturato.
Per intanto, metterà a disposizione le sue capacità per aiutare Don Paolo nei lavori di ristrutturazione di alcuni locali della parrocchia per ricavarne una specie di foresteria, dove potranno essere ospitati i catechisti delle varie sottoparrocchie che periodicamente partecipano a incontri nella sede di Nyaahanga. Potrà inoltre far valere le sue abilità calcistiche con i giovani dell'oratorio e con la squadra di calcio della parrocchia guidata da Don Pascale.

lunedì 8 dicembre 2008

Progetti 2009 dell'Ass. Kwizera: il laboratorio di Bungwe

Dopo la conclusione della campagna 2008 che ha visto:
nuovi progetti attendono l'Associazione Kwizera per il nuovo anno.
Illustriamo oggi il progetto che interesserà la parrocchia di Bungwe. Nel villaggio situato all’estremo nord del paese, distante una manciata di chilometri dal confine ugandese, verrà realizzato un edificio di circa 100 mq (14 metri di lunghezza e 8 in larghezza) che ospiterà al suo interno un ampio spazio destinato a laboratorio artigianale, con 15 macchine di maglieria, un magazzino di stoccaggio, due piccoli uffici ed i servizi igienici. La realizzazione si propone di dare uno sbocco lavorativo a un gruppo di una trentina di giovani facenti parte di una associazione parrocchiale che raggruppa circa 250 ragazzi, quasi tutti orfani di padre e di madre ( vedi foto).La gran parte di questi giovani, ancora in età scolare, sono stati aiutati dall'associazione parrocchiale a rientrare alla scuola elementare che avevano disertato; per altri 120 ragazzi si è potuto trovare il materiale scolastico necessario, ad altri 25 che erano stati mandati via da scuola è stata fornita la divisa scolastica, a 50 ragazzi delle superiori , infine, sono stati pagati i biglietti per tornare a scuola. Per i giovani che lavoreranno nel laboratorio è stato avviato un corso di formazione artigianale per insegnare loro a utilizzare le nuove macchine di maglieria. In questo senso si sta cercando di dare un futuro a questi ragazzi che finora erano dispersi nei villaggi senza occupazione.

giovedì 4 dicembre 2008

Un sorriso che rivivrà tra i bambini rwandesi

Il 4 ottobre, in seguito a una grave malattia, è mancata Eleonora Spinelli, da 10 anni assistente alla Direzione Commerciale British Airways Italia, figura amata e apprezzata da tutti i colleghi, collaboratori e partners della compagnia. Eleonora è stata un esempio di forza, vivacità e passione e ha sempre accolto con un sorriso le diverse circostanze della vita. Amava viaggiare e approfondiva questo interesse anche in ambito professionale nel quotidiano lavorativo, mettendo a disposizione le sue esperienze e conoscenze.
I colleghi hanno voluto ricordare Eleonora con una generosa offerta all'Associazione Kwizera Onlus per le sue opere in Rwanda. Siamo certi che il sorriso di Eleonora rivivrà sul volto di tanti bambini che beneficeranno degli interventi dell'Ass. Kwizera.

martedì 2 dicembre 2008

Grosio-Nyagahanga via Skype

Collegamento riuscito da pc ( nome Skype martino.ghilotti) a pc con Don Paolo a Nyagahanga.
Telefonata gratis con un buon livello audio e possibilità di vedersi via webcam , anche se con una qualità ancora molto bassa. Qui a fianco è riportatato un fermo immagine tratto dalla telefonata. Basta scaricare sul proprio computer Skype e il gioco è fatto: si può chiamare Don Paolo (nome Skype abbe.paul).

venerdì 28 novembre 2008

Una firma per il Congo

Congo, l'indifferenza significa collusione", questo il titolo dell'editoriale del settimanale Vita in edicola. Si tratta di un accorato appello rivolto alle massime istituzioni europee e nazionali affinché la tragedia che si sta compiendo nel Paese africano non venga ignorata. Fra i primi cento firmatari i leader delle più importanti associazioni italiane e politici di entrambi gli schieramenti. La società civile italiana scende in campo per difendere le popolazioni civili del Congo. Nel Paese africano, in particolare nella zona del Nord Kivu, ormai da settimane si sta consumando una tragedia umanitaria che rischia di trasformasi in una nuova ecatombe come quella che esplose il 2 agosto 1998 e che in dieci anni ha causato oltre 3,5 milioni di morti. Le notizie che arrivano attraverso i cooperanti impegni sul posti e i vescovi cattolici congolesi parlano già ora di genocidio silenzioso.

Per aderire clicca sull'immagine.

mercoledì 26 novembre 2008

E' uscita la Rivista Kwizera 2009

Puntuale come la caduta autunnale delle foglie è uscito il numero della Rivista di Kwizera per l'anno 2009. Anche questa volta gli amici dell'Associazione non hanno tradito le attese. La proficua e intensa attività associativa viene puntualmente documentata, unitamente a tutti i progetti portati a termine nel corso dell'anno e quelli in programma per la prossima stagione, attraverso testimonianze e foto. Al di là di apprendere quanto fatto dall'Associazione, chi avrà tra le mani la rivista non potrà non farsi contagiare dal messaggio di entusiasmo e di speranza che emana da queste pagine; sono i sentimenti che animano l'impegno delle persone che operano con l'Associazione a favore degli amici rwandesi.

giovedì 20 novembre 2008

Rwanda, riconoscimenti per le politiche a favore dell'infanzia

Le politiche governative rwandesi a favore dell'infanzia raccolgono l'apprezzamento del Forum Africano sulla Politica dell'Infanzia ( Acpf). Questo è quanto emerge dal 'Rapporto sul benessere dell'Infanzia in Africa' , presentato ieri a Nairobi, che analizza le situazioni di tutti i Paesi africani, sulla scorta di oltre 40 indicatori. Da questa analisi risulta che il Rwanda si colloca al decimo posto , sui 52 paesi africani presi in esame; per quanto riguarda la spesa per la salute dell’infanzia come quota percentuale sul Prodotto Lordo Nazionale il Rwanda si colloca addirittura al secondo posto.
Non è la prima volta che mettiamo in luce notizie positive riguardanti l’impegno del governo rwandese in campo economico e sociale; speriamo di poter di proseguire, anche per il futuro, a dare simili notizie, magari anche riguardo ad altri campi della vita civile.

lunedì 17 novembre 2008

Progetto MIkAN: una capretta per giovani famiglie rwandesi

L'ipotesi di dar vita a un progetto di distribuire una capretta a un gruppo di famiglie rwandesi sta prendendo corpo. Il là ci viene da una giovane coppia che, alle prese con i preparativi del proprio matrimonio previsto per il prossimo marzo, stava ricercando un'idea per il pensiero che si è soliti riservare agli invitati al termine del pranzo di nozze. Scartate le tradizionali bomboniere, erano alla ricerca di qualcosa che consentisse di condividere la propria gioia con persone meno fortunate. Prendendo spunto da iniziative di cui erano a conoscenza ( invio di un vaccino o di un'offerta a persone bisognose di paesi in via di sviluppo) attraverso successivi approfondimenti con amici sono pervenuti ad abbracciare con piena convinzione l'ipotesi di procedere, per ogni invitato ( una quarantina quelli previsti) ad assegnare a un analogo numero di giovani famiglie rwandesi una piccola capra. In un gemellaggio ideale, una quarantina di giovani coppie della parrocchia di Nyagahanga riceveranno così una capretta che, seguendo le istruzioni ricevute in loco da un esperto, alleveranno fino a portarla al primo parto. In quel momento, in una ideale catena di solidarietà, doneranno il capretto o i capretti frutto del parto a un'altra famiglia trattenendosi la capra originaria. E' evidente il forte significato solidaristico di questo gesto, ma anche il suo contenuto più propriamente economico. In un lasso temporale di circa un anno e mezzo, un altro gruppo di famiglie potrà beneficiare di questo piccolo segno di vicinanza.

sabato 15 novembre 2008

Dietro le quinte della crisi del Nord Kivu


Ecco tre interessanti reportage che tentano di fare luce su quella che è la vera posta in gioco del conflitto che sta insanguinando il nord Kivu: le immense ricchezze concentrate in questa zona del Congo.L'interesse delle diverse forze in campo sono l'oro, i diamanti e due minerali come la cassiterite e il coltan, rarissimi e indispensabili per lo sviluppo della tecnologia di computer, telefoni cellulari, apparati di missili e di satelliti. Come vengono estratti la casserite e il coltan , come vengono commercializzati, per canali quasi totalmente clandestini, chi sono le milizie sul campo: ecco cosa si trova nei documentari segnalati. In Blood Coltan si trova anche una curiosa intervista al generale Laurent Nkunda, uno dei protagonisti della crisi.
Ecco i tre reportage:

venerdì 14 novembre 2008

Cooperativa apicoltori nel sud-est del Rwanda

Ecco un'esperienza di cooperazione nel campo dell'apicoltura, tratta dalla rivista Spore, che si sta realizzando nel sud-est del Rwanda. Notizie come questa dovrebbero stimolare anche le comunità ove l'Associazione Kwizera è attiva con propri progetti, a partire da Nyinawimana dove è già presente un grande alveare e tutte le attrezzature relative.
Depuis près d'un an, les associations et coopératives d'apiculteurs se multiplient au sud-ouest du Rwanda, aux abords du parc national de Nyungwe. Avec ses nombreuses plantes mellifères, cette grande forêt naturelle est propice à la production de miel. Encouragés par les autorités locales et des ONG comme le Service au développement des associations (SDA), les apiculteurs s'organisent pour valoriser leur production.
Apprécié pour sa qualité et sa pureté selon les techniciens agricoles locaux, le miel s'écoulait mal dans cette région difficile d'accès. "Depuis 2006, nous pouvons vendre notre miel à la société Multisector Investment Group à 1 000 FRW le kilo (1,16 €). Avant, nous le vendions individuellement et au détail à 600 FRW, ce qui n'était pas du tout avantageux", se souvient Jérémie Nshunguyiki, de la coopérative Turwanyubukene.
Autre nouveauté, "dans toutes les associations et coopératives que nous encadrons, les femmes deviennent de plus en plus nombreuses et sont souvent plus actives", constate fièrement Ntama Festus, technicien agricole à SDA. Selon le président de la Coopérative des apiculteurs du bord de Nyungwe, "plus de la moitié des 300 apiculteurs sont des femmes".

giovedì 13 novembre 2008

Documentazione agricola

Sono reperibili, per la sola consultazione in quanto coperti da copyright, i primi titoli dei manuali predisposti dalla Fondazione Agromisa. Si tratta di agili manuali di un centinaio di pagine, appositamente pensati per la realtà africana, che forniscono tutte le informazioni necessarie su:
  1. L’élevage de chèvres

  2. L’élevage des vaches

  3. L'apicolture

  4. L’élevage des lapins

  5. Comment créer une coopérative

Sono un'ottima base di conoscenza per un referente locale, a livello di comunità di villaggio, a cui possano fare riferimento i piccoli agricoltori delle zone rurali rwandesi.

Si accede ai documenti richiamati attraverso la propria e mail, dopo averne segnalato l'indirizzo nella sezione "commenti" alla fine di questo post, e aver ricevuto il link.

martedì 11 novembre 2008

CTA Centro tecnico di cooperazione agricola e rurale

Segnaliamo ai nostri amici rwandesi il sito del CTA ( Centre technique de cooperation agricole et rurale) dove troveranno molto materiale didattico da scaricare per le esigenze delle loro comunità locali, compresa una rivista Spore , nel cui ultimo numero compare anche un articolo su l'esperienza di una cooperativa rwandese di apicoltori.

Le Centre technique de coopération agricole et rurale (CTA) a été créé en 1983 dans le cadre de la Convention de Lomé entre les États du groupe ACP (Afrique, Caraïbes, Pacifique) et les pays membres de l'Union européenne. Depuis 2000, le CTA exerce ses activités dans le cadre de l'Accord de Cotonou ACP-CE.
Le CTA a pour mission de développer et de fournir des services qui améliorent l'accès des pays ACP à l'information pour le développement agricole et rural, et de renforcer les capacités de ces pays à produire, acquérir, échanger et exploiter l'information dans ce domaine.
Les programmes du CTA sont articulés sur trois axes principaux de manière à : fournir un large éventail de produits et services d'information et mieux faire connaître les sources d'information pertinentes ; encourager l'utilisation combinée de canaux de communication adéquats et intensifier les contacts et les échanges d'information, entre les acteurs ACP en particulier ; renforcer la capacité ACP à produire et à gérer l'information agricole et à mettre en œuvre des stratégies de GIC, notamment en rapport avec la science et la technologie. Ces activités tiennent compte de l'évolution des questions transversals ainsi que des résultats d'évaluations d'impact et d'évaluations de programmes.

lunedì 10 novembre 2008

La storia di Jaecques


Nella sezione Da leggere è stata postata la testimonianza, forte e coinvolgente, di un ragazzo rwandese, Jaecques, che attraverso diverse peripezie approda in Italia dopo la tragedia del 1994. E' una lettura che ci riporta alla tragica attualità di quanto sta accadendo nel nord Kivu.

mercoledì 5 novembre 2008

Chi l’avrebbe detto mai….

Riceviamo dall'amico Angelo Bertolucci
Se fino a pochi anni fa era addirittura impensabile, l’idea di poter avere, un Presidente degli Stati Uniti d’America di colore; tutto questo oggi è cambiato. Noi tutti credevamo che fosse più facile vedere un asino che vola, al verificarsi di questo evento, ma senza scherzi… lo abbiamo visto. Sembra un gioco di parole ma il piccolo asinello a stelle e strisce “simbolo di Barack Obama, candidato Democratico” ha sbaragliato l’elefantino di McCain, il candidato Repubblicano, veterano del Vietnam. Il fatto che l’uomo più potente del mondo, l’uomo che si pone alla guida del cosiddetto “Mondo libero” abbia origini Africane (Keniote per la precisione) segna un punto di svolta epocale dalle interessanti prospettive. Ha vinto un uomo dalle umili radici, che sicuramente, se riuscirà a tenere i piedi per terra ha la possibilità di fare del bene all’intera umanità. Nell’augurare buon lavoro ad Obama ed al suo staff, auspichiamo per il futuro, una maggiore attenzione ed una più viva sensibilità dei “grandi della terra” alle problematiche dei Paesi ad economia emergente dove risiedono la maggior parte dei cosiddetti poveri del nulla. Mi piace pensare che, questa inaspettata svolta, possa aprire la strada ad una nuova stagione di Speranza e di Pace per l’intera umanità.
Angelo Bertolucci

martedì 4 novembre 2008

Capre e manioca

Una esperienza tanto semplice quanto efficace, riportata nell'ultimo numero di Città nuova, è sta avviata a Casobu, un villaggio del Burundi , a favore della popolazione locale. Si tratta di una specie di "fondo rotativo in natura" che prevede l'assegnazione a una famiglia di una capra; quando la capra figlierà, la famiglia tratterrà il capretto e consegnerà la capra a un'altra famiglia e così di seguito. Altrettanto è previsto per le piante di manioca. Viene distribuita una varietà di talee di manioca indenne al "mosaico", una malattia virale delle piante. Le prime famiglie che riceveranno le talee, le riprodurranno sui propri campi; le talee così riprodotte saranno distribuite al resto della popolazione. Il progetto potrebbe essere attuato anche in Rwanda; non dovrebbe essere particolarmente oneroso e impegnativo in termini gestionali e, inoltre, c'è la fattoria di Nyinawimana che potrebbe fungere da centro di approvvigionamento sia per le capre che per la manioca.

lunedì 3 novembre 2008

Una ferrovia per uscire dall'isolamento

Il Rwanda e il Burundi hanno intenzione d'iniziare il prossimo anno la costruzione di 691 km di linea ferroviaria che colleghi i due paesi ai porti tanzaniani di Mombasa e Dar es Salaam. I lavori dovrebbero durare circa cinque anni con un costo nell'ordine di 4 miliardi di dollari. L'opera permetterebbe di abbattere l'incidenza del costo del trasporto dal 40% al 5% dell'intero costo delle merci.

sabato 1 novembre 2008

Potrebbe essere il momento di Prodi

Nel settembre scorso, il segretario dell'Onu Ban Ki-Moon ha nominato il prof. Romano Prodi a capo di un gruppo di esperti delle Nazioni Unite e dell’Unione africana che si occupera’ delle missioni internazionali per il mantenimento della pace in Africa. La tragedia che si sta profilando nell'alto Kivu, dove esistono tutti gli ingredienti perchè si ripeta quanto occorso nel 1994 in Rwanda, dovrebbe essere un'ottima occasione per l'ex premier italiano per far sentire la sua voce e portare all'attenzione dei media italiani quanto sta succedendo in quell'angolo dimenticato del centro Africa. Visto il ruolo importante che in questo scacchiere di crisi ricopre il governo rwandese, il prof. Prodi ha sicuramente la possibilità di mettere a frutto i legami con il Presidente rwandese Paul Kagame che ebbe ospite in Italia nel recente passato.

venerdì 31 ottobre 2008

Kivu: una tragedia incombente

In questi giorni si sta consumando l’ennesima tragedia umanitaria che potrebbe assumere dimensioni ciclopiche. Uno dei tanti disastri che non riescono ad aprirsi un varco all’interno del mondo dei media e dei nostri evoluti mezzi di informazione.
Il teatro delle operazioni è ancora una volta l’Africa dei Grandi Laghi e per la precisione la zona del Kivu . Ma i nostri professionisti dell’informazione cosa fanno? Dove sono all’interno dei nostri telegiornali e della carta stampata queste notizie? Un minuscolo articoletto striminzito di poche righe a pagina 21 sul quotidiano La Nazione del 30 Ottobre è tutto quello che riusciamo a dire? Mentre sul Tirreno, l’altro quotidiano che va per la maggiore nell’alta Toscana, nello stesso giorno, non riporta traccia della notizia. È questo, tutto quello che si riesce a dire di una guerra che sta per provocare l’ennesima tragedia umanitaria. Come in un film dalle scene già viste, se le cose continueranno di questo passo, con molta probabilità ci vedremo costretti ad intervenire quando il disastro da umanitario diventerà ecologico. Infatti come già successo 14 anni fa ad un certo punto del conflitto i cadaveri abbandonati, in avanzato stato di decomposizione, erano talmente numerosi da mettere a rischio di epidemie un’ampia area della zona dell’ Africa Centrale. E l’ONU cosa fa? I Governi dei grandi della terra, compreso il nostro, sono forse in questo momento troppo impegnati a proteggere i salvadanai della gente e gli interessi delle grandi aziende per accorgersi di quanto sta accadendo. Quando presto, questo conflitto avrà raggiunto dimensioni inarrestabili e sarà consumata l’ennesima tragedia umana i nostri mezzi di informazione lanceranno un grido di allarme e promuoveranno gigantesche raccolte di aiuti con tanto di numero telefonico dove con un messaggino doneremo 1 Euro per aiutare i profughi ed i superstiti della tragedia.
Mi domando: ma non sarebbe meglio se tutti si adoperassero per evitare tutto questo?
Nella speranza che qualcuno “che conta” si accorga di quello che sta accadendo e si rimbocchi le maniche, ogni uomo di buona volontà è chiamato a fare la sua parte: passaparola.
Angelo Bertolucci.

Nel segno della memoria e della riconoscenza

Nell'anniversario della morte di nonno Bernardo 18/3/1908- 31/10/2004.

Quando, un bel giorno, misurandoti con i tuoi pensieri ti rendi conto, per la prima volta, che il percorso fatto è sicuramente superiore a quello che ti rimane ancora da compiere, allora, insinuante, subentra il momento dei bilanci.
Devi misurarti con quella particolare partita doppia di quanto hai ricevuto e di quanto hai dato a chi ti ha accompagnato in questo percorso. Inesorabile il bilancio evidenzia il deficit di riconoscenza accumulato negli anni.
Da una parte la mole di quanto hai avuto, gratuitamente, dai tuoi genitori: la vita, l’esempio, spesso un certo benessere, tutto quanto ha fatto di te una persona capace di incamminarsi sul percorso della vita; dall’altra la pochezza della tua risposta. Quando va bene, hai limitato i danni: non hai dato particolari dispiaceri o preoccupazioni a chi ti ha voluto bene; qualche rara volta hai procurato qualche soddisfazione.
Allora cominci un’affannosa corsa contro il tempo, per cercare di colmare almeno con i tuoi cari questo deficit di affetto e di riconoscenza. Quando poi subentra il distacco rimane il senso di una rincorsa incompiuta: si sarebbe voluto ancora un po’ di tempo per poter tentare un improbabile recupero.
Subentra allora il desiderio di coltivare la memoria dei nostri cari e di ricambiare per loro tramite il bene ricevuto.Con questi sentimenti abbiamo voluto ricordare nonno Bernardo dedicando alla sua memoria una piccola chiesa a Bugarama in Rwanda ( vedi foto).

giovedì 30 ottobre 2008

Scene già viste
















Le notizie e le immagini che giungono dal nord Kivu non possono lasciarci indifferenti. Se non vogliamo rivivere tragedie del passato forse è ora e tempo che le faraoniche e imbelli organizzazioni internazionali facciano la loro parte. Devono ancora cancellare le pagine nere del 1994.

venerdì 24 ottobre 2008

E sette!


Un caro augurio a Madame Astérie, la dinamica esponente della comunità di Nyagahanga, responsabile del consiglio pastorale e animatrice del movimento cooperativo locale, che ha dato alla luce una bella bambina: la settima.
Il domani del Rwanda è sempre più nelle mani delle donne!





Agromisa:una fondazione a sostegno della formazione agricola

Agromisa è una fondazione olandese che dal lontano 1934 opera a favore delle popolazioni rurali dei paesi del terzo mondo avendo come obiettivo quello di offrire ai contadini di questi paesi le conoscenze pratiche necessarie per poter operare proficuamente nei vari comparti agricoli: dalle colture all'allevamento.
A questo fine ha predisposto diversi piccoli manuali, in francese e inglese, che spaziano dall'allevamento dei piccoli animali domestici, alla gestione di una fattoria, fino alla costituzione di una cooperativa. I vari titoli sono reperibili a questa pagina web , dove i referenti dei vari progetti che l'Ass. Kwizera ha in corso in Rwanda potranno trovare, da subito, utilissimi strumenti operativi. Ci sono titoli utilissimi per tutte le attività della fattoria di Nyinawimana e per quanto si pensa di fare a Nyagahanga. Se localmente si potrà trovare il supporto necessario ( pensiamo alla Scuola di Agricoltura di Nyagahanga e a Frère François) a livello di traduzione e di adattamento e sintesi, si potrà pensare di attingere a questa documentazione per dar vita all'ipotizzata collana dei Cahiers du Centre social A.G. di Nyagahanga. Poichè l'utilizzo di tali pubblicazioni, anche in forma parziale, deve essere autorizzata dalla Fondazione, è già stata fatta richiesta in tal senso. In attesa di ricevere riscontro dalla Fondazione, sarebbe bello poter conoscere cosa ne pensano i nostri amici rwandesi.

giovedì 16 ottobre 2008

Calendario Kwizera 2009

E' pronto il calendario 2009 edito dall'Associazione Kwizera. Come da tradizione i mesi sono scanditi dalle belle immagini che il bravo Angelo sa cogliere, con la consueta sensibilità, in occasione delle missioni estive che annualmente svolge con gli altri volontari dell'Associazione. Un'umanità variegata approda sul calendario. Dall'infante adagiato su una barella in attesa di essere visitato in un centro di sanità, all'anziana, con un volto scavato dal tempo e dalle tante tragedie vissute, dai volti di bambini sorridenti ( nella foto l'immagine di copertina del calendario) a quelli in cui sembra potersi leggere la preoccupazione per il futuro, ogni mese ci è offerta l'occasione per riflettere e misurarci con quegli sguardi che, con pudore, sembrano sollecitare la nostra attenzione. Anche perchè l'immagine che illustra il mese di luglio, l'angusto spazio di un piccolo negozio con esposte le povere cose messe in vendita, ci ricorda con realismo quella che è la realtà quotidiana di questa gente.

lunedì 13 ottobre 2008

Una finestra sul continente: il blog Africa

Segnalo questa volta il blog Africa del giornalista Riccardo Barlaam de Il Sole 24 ore. Si tratta di un sito molto ben costruito ove trovano spazio "notizie dall'altra parte del mondo che nessuno pubblica", come puntualmente conferma l'archivio dei post pubblicati. Si trovano nel blog tutti i link utili per monitorare quanto succede nel continente africano e quindi anche in Rwanda.

Indice del Buon Governo

L'Index Ibrahim pour la Gouvernance Africaine è un nuovo indice che giudica, secondo parametri obbiettivi e quantificabili, i governi dei paesi africani subsahariani in funzione della qualità del loro governo. L'Indice valuta i progressi realizzati da ogni nazione nei cinque principali ambiti che insieme costituiscono una definizione di buon governo:
Sicurezza e protezione;
Applicazione della legge, trasparenza e corruzione;
Partecipazione e diritti dell'uomo;
Sviluppo economico durevole;
Sviluppo umano.
Di seguito viene riportato il comunicato emesso, la settimana scorsa, relativamente al Rwanda, da cui si ricava un leggero miglioramento nel 2008 rispetto al 2007 per tutte le categorie, tranne che per quella dello sviluppo economico durevole.
L’Indice Ibrahim 2008 de la gouvernance en Afrique publié aujourd’hui par la Fondation Mo Ibrahim indique qu’entre 2005 et 2006 le score global du Rwanda s’est amélioré, passant à 59,0 sur 100 mais en raison de l’amélioration relative de ses pairs, il a perdu une place et se classe au 18e rang des 48 pays de l’Afrique subsaharienne.
Selon les mesures approfondies utilisées par l’Indice Ibrahim pour évaluer les performances de lagouvernance, le Rwanda a fait des progrès dans quatre catégories :
* sécurité et protection: 98,4/100 ( 2008) - 97,7/100 (2007) classement 4/48;
* application de la loi , transparence et corruption 46,0/100 ( 2008)-44,0/100 (2007) classement 33/48;
* participation et droits de l’homme: 69,5/100 (2008)-66,5/100 (2007) classement 21/48 ;
* développement humain: 43,6/100 (2008)-43,1/100 (2007) classement 36/48.
Le Rwanda a perdu quelques points dans la catégorie
* développement économique durable: 37,7 (2008)-38,0 (2007) classement 29/48.
Le changement le plus notable a été enregistré dans la catégorie participation et droits de l’homme dans laquelle le Rwanda a gagné 3,0 points.

domenica 12 ottobre 2008

Riflessione in margine a una serata missionaria

La bella serata di ieri, passata ad ascoltare le testimonianze di alcuni giovani che hanno vissuto un’esperienza di una ventina di giorni nelle parrocchie che la diocesi di Como regge i Camerun, offre lo spunto per qualche riflessione. L’entusiasmo con il quale hanno parlato di questa loro esperienza era forte e sincero. Allo scorrere delle immagini che accompagnavano i loro interventi quasi si percepivano le forti emozioni da loro vissute: rivivevano panorami dai colori vivi e
dalle vedute inconsuete, odori forti e penetranti, incontri con un’umanità variegata e coinvolgente, il confronto con stili di vita differenti e con valori spesso dimenticati.
Venti giorni vissuti intensamente.
E adesso?
Che cosa differenzia questa esperienza da un comune viaggio africano di una comitiva di turisti che potrebbero aver fatto un itinerario analogo?
Quando tutte le sensazioni forti si sono sedimentate, dovrebbero sopravvivere quegli sguardi di bambini, donne, anziani che tante volte si sono incrociati durante il viaggio e che, con il pudore di cui solo gli ultimi sono capaci accompagnato da un sorriso, lanciavano una silenziosa implorazione di vicinanza e di aiuto.
E’ allora forse limitativo pensare che sia sufficiente rispondere a tale richiesta d’aiuto con una generica, seppur apprezzabile, sensibilizzazione missionaria senza spingere, come laici, lo sguardo oltre il confine delle nostre parrocchie. Tanti bravi sacerdoti indigeni, ai quali in tanti paesi africani è ormai affidata la quasi totalità delle parrocchie, sono ben lieti di poter contare sul sostegno dei laici per arricchire la propria azione pastorale anche con attività di promozione umana a favore delle rispettive comunità.

sabato 11 ottobre 2008

Oraciones y devociones

Segnalo un sito Oraciones y devociones curato dall'Argentina dall'amico Padre Juan Maria Gallardo, un sacerdote dell'Opus Dei che ebbi modo di conoscere e frequentare a lungo negli anni ottanta a Roma.
Pur con il vincolo della lingua spagnola, per altro non insormontabile per chi parla italiano e francese, il sito offre diversi contributi spirituali, apologetici e teologici, supportati anche da utilissimi strumenti multimediali. Anche solo la ricca e bella iconografia che arricchisce il sito merita sicuramente una visita. Per la comunità cattolica argentina è sicuramente uno strumento di apostolato d'indubbia utilità.


venerdì 10 ottobre 2008

Addio al francese nelle scuole rwandesi, si passa all'inglese

Il parlamento rwandese ha varato una legge che prevede l'abbandono dell'uso della lingua francese nelle scuole per abbracciare l'inglese. La legge varata dal Parlamento è il risultato dell'adesione del Rwanda al Commonwealth, ma anche di un progressivo allontanamento dalla Francia. La nuova legge prevede l'insegnamento in lingua inglese in ogni grado scolastico, dall'asilo nido all'università.

giovedì 9 ottobre 2008

Dossier Jatropha

Dossier Jatropha è il titolo del primo numero, in formato elettronico, dei Cahiers ( Quaderni) du Centre Social A.G. di Nyagahanga. La documentazione raccolta aiuta a comprendere le reali potenzialità della Jatropha e a conoscere l'impegno richiesto per avviare un progetto di coltivazione.

Sommario

Nuovi possibili progetti sul territorio

La possibilità di reperire in Rwanda semi di Jatropha Curcas rende attuabile l’avvio del progetto per sperimentare la coltivazione di questa pianta sul territorio di Nyagahanga.
La prima variabile da tener in conto per dare avvio al progetto è la disponibilità di terreni adatti alla coltivazione della Jatropha. Se per la prima sperimentazione è possibile utilizzare i terreni marginali incolti e le fasce di confine degli appezzamenti attualmente messi a coltura, a regime ci sarà la necessità di poter disporre di superfici più consistenti. A questo proposito bisogna tener conto dell’ampia superficie paludosa ( marais) presente sul territorio di Nyagahanga, attualmente scarsamente sfruttata. Per cominciare si potrebbe pensare a piantumare tutto il perimetro del marais che si dilunga per diversi kilometri.
Quando si pensa però al marais sorge immediata una sfida: perché non pensare a una sua bonifica per recuperare diversi ettari di terreno da mettere a coltivazione parte come orti familiari da assegnare alle singole famiglie del luogo e parte come unico terreno da destinare a uno sfruttamento su basi cooperativistiche.
Se l’autorità civile del luogo dovesse aderire a una simile ipotesi si potrebbe pensare alla predisposizione di un apposito progetto che veda il recupero del marais accompagnato da un suo sfruttamento anche in ottica Jatropha.
Se dalle verifiche condotte presso l’amministrazione pubblica locale dovessero emergere riscontri positivi all’ipotesi avanzata si potrà procedere alla predisposizione del relativo progetto.

domenica 5 ottobre 2008

Buone notizie per il progetto Jatropha

Abbiamo finalmente buone notizie sul fronte della Jatropha. Dopo aver cercato in altri paesi africani, apprendiamo dall'amico Diogène Musine, Fratello Marista, direttore di una scuola professionale a Butare, che in zona è in corso di realizzazione un progetto Jatropha per fare il gasolio. Il presidente della Repubblica inaugurerà questo esperimento fra pochi giorni. La pianta si trova soprattutto nella regione di Bugarama (Cyangugu), quando si dicono le felici coincidenze dei nomi! Siccome ne hanno un forte bisogno per potere continuare gli esperimenti, ne stanno incentivando la coltivazione. E' quindi possibile tramite il prezioso aiuto di Fratel Diogène procurarsi i semi di Jatropha direttamente in Rwanda per avviare un progetto anche a Nyagahanga, potendo probabilmente contare anche sull'esperienza già in atto. Sicuramente al rientro in Rwanda di Don Paolo si potranno avere notizie più precise in proposito. Forse, stando così le cose, potrebbe essere l'occasione per coinvolgere nel progetto anche la scuola di agricoltura di Nyagahanga, facendola uscire dal suo prolungato letargo per quanto attiene l'impegno a favore del territorio.

venerdì 3 ottobre 2008

Nuovi PC per i bambini rwandesi

Sono arrivati in Rwanda i primi 5000 pc portatili per bambini, del programma americano One Laptop Per Child (OLPC), appositamente studiati per i paesi del terzo mondo. Sono in plastica resistente e hanno la ricarica a manovella e costano solo 188 dollari pari a circa 134 euro cadauno. Quasi 100 insegnanti hanno già completato l'addestramento a Kigali presso l'Istituto di Scienza e Tecnologia nell'uso dei calcolatori specializzati di OLPC XO-1. I pc dell’OLPC sono distribuiti direttamente ai governi e non sono reperibili direttamente sul mercato, sarebbe comunque interessante verificare in loco la possibilità di avere l’assegnazione a pagamento di una decina di questi pc per installarli presso il Centro di Nyagahana, recuperando altresì uno degli insegnanti già formati per l’insegnamento.


Week of October 6
Rwanda officially launched of their laptop initiative last week. President Paul Kagame presided over the ceremony in conjunction with Education Minister Théoneste Mutsindashyaka. The event was attended by the Rwandan prime minister, the supreme court’s chief justice, the entire cabinet, and leaders from civil society and the NGO community. Five hundred students and their teachers from the first laptop schools also were on hand. President Kagame, Minister Mutsindashyaka, Nicholas and David Cavallo spoke to the gathering. Kagame committed his office to bringing laptops to every primary school child in the country.
A highlight for the children came when they lifted their XOs to take pictures of the president and discovered that they could also frame themselves into the shots, so that they would appear in the picture with Kagame. Afterward, the Rwandan core team, along with Juliano Bittencourt, Brian Jordan and David, led a workshop. The students developed projects depicting their own visions for What Rwanda will be like in the year 2020. For the most part, they programmed in Scratch, using images they photographed, downloaded or drew. The adults were amazed by the kids’ visions, and by how much they were able to construct in a very short period of time. The president’s science and technology advisor was bowled over by their prowess, imagination, and strong optimism for the future, including their own roles in it.
The Rwandan core team and steering committee participated in a separate workshop. David and Juliano made presentations, as did Richard Niyonkuru, the Rwandan government OLPC coordinator, Guy Serge Pompilus, the Haitian government OLPC coordinator, Tony Earls and Maya Carlson of Harvard School of Public Health and Bruce Baitke of Green WiFi. David and Juliano also spoke before a session of the East African Legislative Assembly, which was meeting in Kigali. They found tremendous enthusiasm among the parliament members. Several made strong commitments to bring OLPC to their countries. A few of them visited the Kakugu laptop school in Kigali the following day, which prompted further excitement. A day later, under the headline, “EAC MPs Want OLPC Adopted in All States,” the New Times of Kigali reported that delegates attending an East African Community interparliamentary relations seminar in the city called for adoption of the OLPC program by all five EAC members: Tanzania, Burundi, Kenya and Uganda, as well as Rwanda. We applaud their excellent judgment.

giovedì 2 ottobre 2008

Alira, il telefonino costruito in Rwanda

Un buon segnale sul fronte dello sviluppo economico arriva dal Rwanda. È stato, infatti, mostrato ai cittadini di Kigali il primo telefonino fabbricato in Rwanda: una trentina di giovani ingegneri e tecnici rwandesi hanno presentato - riferisce l'agenzia missionaria Misna - nelle strade della capitale il nuovo "Alira 300", un telefono cellulare assemblato nella regione. Programmato in kinyarwanda, "Alira" è prodotto da una società creata dall'Autorità nazionale per le tecnologie dell'informazione e dalla ditta cinese Chinalink; sarà venduto al prezzo di 19.900 franchi locali, pari a circa 26 euro.Nel frattempo in tutta Kigali prosegue la posa di cavi in fibra ottica per la connessione a banda larga con la rete internet.

lunedì 29 settembre 2008

Dalla clausura

Nel viaggio italiano di Don Paolo c'è stata una tappa molto significativa: la visita alle monache di clausura del Monastero SS Salvatore di Grandate in provincia di Como. Era una visita quasi dovuta per conoscere quelle monache che avevano dimostrata la loro vicinanza in occasione della realizzazione della chiesa di Bugarama. Dall'incontro con la Madre Priora Suor Cecilia, accompagnata da Suor Maddalena, Don Paolo ha portato con forte il senso di un vincolo che unisce una comunità che nel chiuso della clausura prega per i tanti sacerdoti sconosciuti che in paesi lontani, quotidianamente, si sforzano di svolgere al meglio il proprio ministero. Sicuramente ha colto un'attenzione quasi materna nelle raccomandazioni della Madre alla fedeltà sacerdotale.
Non è però mancata anche una raccomandazione più terrena, quando, a sorpresa, la Madre priora, dimostrando di essere attenta a quello che succede nel mondo, ha richiamato l'attenzione del confratello africano sui rischi che potrebbero derivare alla sua terra dal cedere al richiamo delle sirene cinesi che vorrebbero fare un sol boccone dell'Africa.
Sorprendenti queste monache!

domenica 28 settembre 2008

Gemellaggio tra gli oratori di Sagnino e Nyagahanga

Con una stretta di mano tra Don Paolo Gahutu e Don Alessandro Zubiani è stato suggellato il gemellaggio tra l’oratorio di Nyagahanga e quello di Sagnino, un quartiere di Como di cui Don Alessandro è da qualche giorno il nuovo vicario. E’ stato, infatti, Don Alessandro a raccogliere l’appello che Don Paolo aveva lanciato dalle colonne de Il Settimanale della Diocesi per trovare una realtà italiana con cui entrare in contatto per avere suggerimenti, idee e, magari, anche qualche aiuto per far decollare l’oratorio, appena inaugurato, della sua parrocchia. Forme e modi in cui si concretizzerà questa collaborazione tra due realtà parrocchiali così lontane non sono al momento chiaramente ipotizzabili, ma avranno modo di emergere dai primi contatti, via e mail, che potranno instaurarsi tra le due realtà giovanili, già dal rientro in Rwanda di Don Paolo. Naturalmente, se reputato utile dai protagonisti, anche questo blog si rende disponibile come spazio di confronto.
Nel momento in cui veniva scattata la foto, pubblicata qui a fianco, che immortalava la stretta di mano tra Don Paolo e Don Alessandro, nell’androne dell’Oratorio di Sagnino risuonava uno squillante “ Che bella coppia!” pronunciato da un ragazzino che, curioso, assisteva alla scena. Ci sembra un buon auspicio. Per vedere i post precedenti sull'oratorio vai alla relativa cartella.

mercoledì 24 settembre 2008

Grosio,Nyagahanga, Matimba

In margine alla Serata Rwandese di domenica sera, quando Carlo Rodolfi, a nome dell'Azione Cattolica di Grosio di cui è presidente, ha donato a Don Paolo un contributo in denaro, raccolto tra gli associati, a favore della Parrocchia di Nyagahanga abbiamo assistito a un gesto particolarmente significativo. Don Paolo ha ricordato ai presenti che proprio in questi giorni il suo vicario Don Emilien ( nella foto) è stato nominato parroco di Matimba, una parrocchia del nord, ai confini con l'Uganda e con la Tanzania, di nuova costituzione. Quando Don Emilien entrerà nella nuova parrocchia dovrà preoccuparsi di erigere una casa e attrezzarla del minimo necessario per poterci vivere, unitamente al confratello che gli è stato affiancato: naturalmente il tutto senza poter contare su aiuti particolari. Per questo Don Paolo ha annunciato che destinerà la metà della somma ricevuta dagli amici grosini ai confratelli che iniziano il loro lavoro pastorale a Matimba.
Quale lezione!