"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


sabato 27 dicembre 2008

Delegazione di vescovi nigeriani in Rwanda per favorire la pace

Riprendiamo dalla Radio Vaticana.
“La nostra visita deriva dalla volontà di rafforzare lo spirito di solidarietà e di reciproca interdipendenza tra la Chiesa in Nigeria e la Chiesa in Rwanda”: è quanto scrivono i vescovi nigeriani in un messaggio pubblicato in occasione della visita di una loro delegazione in Rwanda esprimendo la speranza di poter “contribuire alla pace e al processo di riconciliazione”. I vescovi nel loro messaggio ricordano come “l’impegno dei cattolici per la pace derivante dalla Dottrina Sociale della Chiesa obbliga a riconoscere il valore assoluto della persona umana, creata a immagine di Dio e dunque investita di diritti e di obblighi che derivano direttamente dalla natura stessa dell’essere umano”. Parole importanti in un Paese in cui un gruppo esercita quasi esclusivamente il potere militare, politico ed economico e non tollera alcuna critica o sfida all’autorità. La Conferenza episcopale nigeriana esorta la società rwandese a creare un ente neutrale, come un ufficio del difensore civico, che stabilisca norme eque per la competizione politica al fine di evitare abusi che possano portare a ulteriori tensioni. Il messaggio, infine, invita la Chiesa del Rwanda a continuare gli sforzi di pace e riconciliazione, ricordando che la Chiesa deve impegnarsi per essere identificata come portatrice di pace. Si tratta – si legge - della responsabilità importante della Chiesa di integrare la fede e l’azione al fine di garantire il suo ruolo di coscienza del popolo. (F.C.)

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