"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


domenica 15 dicembre 2024

Le clarisse di Nyinawimana in festa per il giubileo di suor Maria Regina

La piccola comunità delle suore Clarisse di Nyinawimana in festa per il Giubileo di 25 anni di Professione religiosa della responsabile, suor Maria Regina IBYISHAKA.Oltre che la presenza del vescovo di Byumba, mons. Papias Musengamana, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, e del vescovo emerito, mons. Servillien Nakazamita, a suo tempo promotore della venuta delle Clarisse a Nyinawimana, la festa di ieri ha visto la presenza di fedeli, religiosi e parenti di suor Maria Regina, alla quale è pervenuta anche la benedizione papale. L'Ass. Kwizera ha voluto ricordare il Giubileo di Suor Maria Regina, facendo dono al monastero di una statua della Madonna ( nella foto), realizzata dal nostro collaboratore Bernard, provetto artista locale, già autore della statua della Vergine della chiesa di Bugarama.  

Estratto dal nostro libro Dentro il Rwanda

"Sorella Marie Regine è la clarissa che fin dall’inizio guida la piccola comunità monastica, in tutto sette sorelle, che dal 20 dicembre 2018 ha preso possesso del nuovo monastero di clausura, edificato sulla sommità della collina di Nyinawimana, anche grazie al sostegno dell’Associazione Kwizera. Il monastero è stato promosso dalla comunità delle clarisse di Kamonyi in adesione all'invito del vescovo di Byumba, mons Servilien Nzakamwuita, desideroso di accogliere una nuova comunità monastica in diocesi. Nella fase di avvio del monastero, con sorella Marie Regine si è instaurato una proficua collaborazione, complice anche il suo ottimo italiano, parlato e scritto, appreso nei due anni trascorsi ad Assisi agli inizi del suo percorso vocazionale. Così è stato abbastanza facile avviare da remoto dall’Italia, con continui scambi via email, l’allevamento di capre nella piccola fattoria del monastero e successivamente curare la realizzazione di una stalla per le stesse capre e per le due mucche, dono del vescovo di Byumba. Mentre la vita della clausura, dopo la frenetica fase inziale, si sta avviando alla normalità, scandita da momenti di preghiera e di lavoro nella piccola fattoria, sorella Marie Regine deve pensare anche al completamento della struttura claustrale; infatti, al monastero manca ancora una cappella, in grado di accogliere anche i visitatori, e un’altra ala del monastero. Conoscendo il suo entusiasmo e la sua forza di volontà, alimentata in un’incondizionata fiducia nella Provvidenza, siamo confidenti che, anche con l’aiuto delle consorelle di Kamonyi, sorella Marie Regine riuscirà anche in questa impresa."

   

martedì 3 dicembre 2024

Il prof. Mario Melazzini nuovo responsabile della Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia.

Con la nomina odierna a direttore della Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia del prof. Mario Melazzini si riapre uno spiraglio perché il Progetto Italia-Africa-Italia, Stage professionalizzante per giovani medici africani, da tenersi presso l’Ospedale Morelli di Sondalo, possa essere ripreso e rilanciato come qualificante e prezioso contributo della Regione Lombardia nell'ambito del Piano Mattei per l’Africa. Quando nel novembre del 2022 il prof. Melazzini fu nominato direttore generale dell'Ospedale Morelli di Sondalo aveva suscitato non poche speranze nella comunità locale in merito al possibile rilancio dell’importante presidio sanitario dell’Alta Valle. Anche la nostra  piccola associazione, da anni attiva nel volontariato in Africa, aveva condiviso tale entusiasmo ed aveva, a suo tempo,  inviato una lettera aperta al Prof Melazzini invitandolo a trarre da qualche cassetto, dove giaceva da qualche anno, il Progetto Italia-Africa-Italia, Stage professionalizzante per giovani medici africani, Progetto pilota per il Rwanda, da noi presentato nel lontano 2017 e aggiornato nel 2021.  In estrema sintesi si trattava di un Stage professionalizzante in area medica per un numero massimo di trenta giovani medici africani, provenienti dal Rwanda. Lo stage, della durata di sei mesi da tenersi presso la struttura ospedaliera E. Morelli di Sondalo, si proponeva di offrire ai giovani medici neolaureati l’approfondimento a livello pratico, in una struttura ospedaliera di livello, delle nozioni apprese nel corso degli studi in medicina, oltre che l'opportunità di acquisire competenze formative da utilizzare al rientro per la preparazione di personale infermieristico. Il prof Melazzini accolse questo nostro invito riprendendo quel Progetto e rivisitandolo alla luce della sua esperienza e delle specificità del Morelli, trasformandolo  in uno Stage professionalizzante per operatori sanitari  nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie tubercolari, per un  numero massimo di venti operatori sanitari provenienti dal Rwanda ( 10 medici, 5 infermieri e 5 tecnici di laboratorio), secondo modalità sintetizzate in allegato. Purtroppo, l’improvviso trasferimento, ad inizio 2024, ad altro incarico del prof Melazzini, nell’ambito della Sanità regionale, aveva fatto venir meno uno sponsor decisivo per l’attuazione del Progetto. L’odierna nomina ai vertici della sanità lombarda riaccende qualche speranza perché il Progetto possa essere ripreso, come detto all’inizio, magari  in un’ottica regionale. Naturalmente al prof. Melazzini vanno tutti i nostri auguri per un proficuo lavoro nel nuovo impegnativo incarico.

giovedì 28 novembre 2024

Oggi la Chiesa ricorda le apparizioni della Vergine a Kibeho

 Oggi la Chiesa ricorda le apparizioni della Vergine a Kibeho (28 novembre 1981 – 28 novembre 1989) le prime, verificatesi in terra d’Africa, su cui la Chiesa ha espresso il suo riconoscimento, giudicandole autentiche, al termine di una lunga inchiesta e di un rigoroso processo canonico. Tratta dal libro "Dentro il Rwanda", proponiamo, qui di seguito, la storia delle apparizioni di Kibeho. 

La Madonna di Kibeho

Pochi sanno che il piccolo e tragico Rwanda, purtroppo assurto a esempio di quali livelli possa raggiungere la barbarie umana, può fregiarsi del privilegio di essere stato teatro dell’unica apparizione mariana riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa in Africa. Titolo di cui neppure le ben più famose apparizioni di Medjugorie si possono ancora fregiare. Allo scettico che si accosta all’argomento con indifferenza e distacco proponiamo di soffermarsi per un attimo su questa frase “un fiume di sangue, persone che si uccidevano a vicenda, cadaveri abbandonati senza che nessuno si curasse di seppellirli, un abisso spalancato, un mostro spaventoso, teste mozzate” e poi tornare con la memoria alle immagini trasmesse dai network internazionali in quel tragico 1994.Gli sembrerà la didascalia di quanto scorreva sul teleschermo di casa. Si tratta invece di quanto riferito da tre giovani studentesse del collegio di Kibeho dopo un’apparizione della Madonna del 15 agosto del 1982, ben dodici anni prima che quelle visioni trovassero la loro tragica concretizzazione. Era solo una delle numerose apparizioni della Madonna a Kibeho, un piccolo villaggio del Sud del Rwanda, avvenute tra il Novembre 1981 e il Dicembre 1983. E proprio a Kibeho quella profezia ebbe una tragica appendice nell'aprile dell'anno successivo, nel 1995, quando un sanguinoso intervento di repressione dell'esercito ruandese in un campo profughi procurò più di 4.000 morti.Tutto è iniziato il 28 Novembre 1981 quando una giovane studentessa del collegio di Kibeho, Alphonsine Mumureke, afferma di aver visto una signora di incomparabile bellezza che si presenta con il titolo di " Nyina wa Jambo " vale a dire, " Madre del Verbo ". Nel corso dei mesi successivi la Madonna apparve anche ad altre due ragazze Nathalie Mukamazjmpaka e Marie Claire Mukangango. Le apparizioni furono ufficialmente riconosciute tali dalla Chiesa il 29 giugno 2001 al termine di una lunga inchiesta e un rigoroso processo grazie alla preziosa e appassionata opera del compianto vescovo di Gikongoro, mons Augustin Misago.Delle tre veggenti Alphonsine Mumureke si è fatta suora e vive nel monastero delle clarisse cappuccine di Cotonou in Benin, Marie Claire Mukangango è stata uccisa con il marito durante il genocidio del 1994, mentre Nathalie Mukamazjmpaka vive a Kibeho come testimone di questi avvenimenti miracolosi. Proprio a Kibeho, sul piazzale retrostante la basilica, il 7 Agosto 2012 in occasione della Missione Kwizera, abbiamo avuto il privilegio di avere un commovente incontro con una delle testimoni di quelle apparizioni, Nathalie Mukamazimpaka, e incrociare quegli occhi che hanno visto la Vergine. Esperienza rivissuta, con altrettanta commozione, nel febbraio del 2017.Ad oggi il santuario di Kibeho costruito sui luoghi delle apparizioni, raggiungibile scendendo da Kigali fino a Butare e poi percorrendo un’ampia strada sterrata per una trentina di kilometri, non è particolarmente frequentato. Chi vi arriva per la prima volta, in un giorno feriale, rimane sorpreso di trovare il più famoso santuario africano pressoché deserto. Quando ci siamo stati, abbiamo incontrato qualche ragazzo sull’ampio sagrato, un paio di gruppetti di pellegrini bianchi e tutto intorno un silenzio surreale e un panorama in cui colline appena accennate, ben diverse da quelle che caratterizzano il Nord Rwanda, si stendono a perdita d’occhio soprattutto nelle parte sud che degrada verso il Burundi. Il governo ruandese, sempre attento ad ogni possibile fonte di entrate, intende però farne un possibile polo per lo sviluppo di un turismo religioso sensibile al richiamo di un luogo testimone dell'apparizione della Madonna, analogamente a quanto avviene in numerosi santuari mariani del vecchio continente. Per gli operatori turistici Kibeho potrebbe diventare un ulteriore polo di richiamo da affiancare alle destinazioni ormai affermate a livello mondiale come i gorilla del parco dei Virunga, piuttosto che la foresta di Nyunge o il parco savana dell’Akagera, peraltro piuttosto modesto rispetto agli altri parchi africani. Dopo il lancio ufficiale, ai turisti che arriveranno in Rwanda per visitare le richiamate attrazioni turistiche verrà offerta la possibilità anche di questo nuovo itinerario religioso, fornendo loro informazioni sugli eventi degli anni ottanta, sul successivo processo di riconoscimento formale delle apparizioni, consentendo soprattutto una pausa religiosa nell’accogliente santuario mariano, con le annesse prime strutture ricettive, che non attende altro che ospitare un numero sempre maggiore di pellegrini alla ricerca di una pausa di spiritualità nella casa della Nostra Signora dei dolori, come è conosciuta la Madonna di Kibeho.

Qui ulteriori informazioni.

giovedì 14 novembre 2024

Consegnate due cisterne: all'asilo di Gatonde ed alla parrocchia di Mulindi

Sono state consegnate oggi due cisterne da 10.000 litri cadauna per la raccolta dell'acqua piovana ed il suo successivo utilizzo per l'igiene personale e per la cucina, rispettivamente alla scuola primaria di Gatonde ed alla parrocchia di Mulindi, di cui è parroco don Paolo Gahutu. La prima completa il complesso scolastico voluto da don Augustin, direttore della Caritas diocesana di Byumba, nel proprio villaggio d'origine.

 Come avevamo riferito in occasione della nostra ultima missione, a Gatonde è stata realizzata una scuola materna a cui in corso d'anno sono stati aggiunte le aule per dar vita anche ad una scuola primaria. L'altra cisterna collocata accanto alla chiesa parrocchiale di Mulindi consente di adeguare la chiesa stessa alle stringenti misure di sicurezza e d'igiene imposte ai luoghi di culto da parte delle autorità civili come riferito in un nostro precedente post.


venerdì 8 novembre 2024

Il Rwanda visto dall'Indice Ibrahim della governance africana

 Il 23 ottobre è stato presentato a Londra l’Indice Ibrahim della governance africana 2024. Si tratta del rapporto sulle performance e le tendenze  della governance nei 54 stati africani, pubblicato ogni due anni dalla Mo Ibrahim Foundation, l’istituto di ricerca creato nel 2006 dal miliardario sudanese Mo Ibrahim con lo scopo di monitorare, valutare e migliorare la gestione della vita politica nel continente africano, intesa come fattore chiave per lo sviluppo e il progresso. L’africanista Anna Bono ne analizza le risultanze in questo articolo apparso su La nuova Bussola quotidianaSulla base dei parametri presi in considerazione-  sicurezza e stato di diritto; partecipazione, diritti e inclusione; basi delle opportunità economiche; sviluppo umano- il bilancio a livello continentale è sostanzialmente negativo e allarmante. Il progresso della governance in Africa – sostengono infatti – si è fermato nel 2022, a seguito di quattro anni di quasi totale stagnazione, e questo perché la possibilità di miglioramenti sostanziali sia nello sviluppo umano sia nella crescita economica è stata compromessa dal costante deterioramento della sicurezza e della democrazia.

Nella classifica generale, il Rwanda ha ottenuto un punteggio di 58,7 su 100,0 nella valutazione complessiva di governance, classificandosi al 14° posto su 54 in Africa. Punteggi superiori alla media africana (49,3) e superiori alla media regionale dell'Africa orientale (46,8). Dalla scheda Paese, consultabile qui,  emergono i principali trend nei diversi comparti presi in esame come illustrati nelle schede di seguito riportate che il Rapporto così sintetizza.

"Tra il 2014 e il 2023, il Rwanda è migliorato in nove delle 16 sottocategorie IIAG. È migliorato in tutte le sottocategorie delle categorie Fondamenti per le opportunità economiche e lo sviluppo umano. È peggiorato in tutte le sottocategorie della categoria Partecipazione, Diritti e Inclusione. Nel 2023 il Rwanda ottiene un punteggio superiore alla media continentale per 12 sottocategorie e si colloca tra i primi dieci per sette delle 16 sottocategorie. Il Rwanda ha un punteggio superiore alla media continentale per 56 dei 96 indicatori IIAG. Il Rwanda è migliorato in 42 dei 96 indicatori tra il 2014 e il 2023, mentre è diminuito in 37. Nessun cambiamento è stato registrato in tre indicatori.* I punteggi finali degli indicatori del Rwanda nel 2023 vanno da 0,0 (Libertà di associazione e riunione) a 100,0 (Leggi sulla Violenza contro le donne)."

 

sabato 26 ottobre 2024

Molte chiese cattoliche chiuse perchè non a norma

 Riprendiamo questo nostro post del 3 agosto 2018 e pubblicato anche nel nostro libro Dentro il Rwanda a pagina 93, perchè gli ultimi avvenimenti al riguardo lo rendono particolarmente attuale, a partire dalla previsione conclusiva. Infatti, dall'agosto scorso più di 5000 luoghi di culto sono stati chiusi perchè non in regola con le previsioni della legge del 2018 che richiede che gli stessi operino in "modo organizzato ed in un ambiente sicuro" oltre che non disturbare la quiete pubblica con inquinamento acustico. Questa volta, diversamente da quanto successo sei anni fa, tra i luoghi di culto interessati ci sono moltissime chiese cattoliche, anche di recente costruzione, come per esempio la piccola chiesa di Bugarama, rappresentata nella foto qui accanto. Gli interventi per mettere a norma tali edifici sono decisamente impegnativi: si va dall'installazione del parafulmine ed estintori all'insonorizzazione dei locali, dalla dotazione di servizi igenici, in numero decisamente alto se si pensa che per una piccola chiesa sarebbero richiesti 8 servizi, alle cisterne per la raccolta d'acqua e i relativi lavandini fino alla pavimentazione degli spazi antistanti la chiesa. Indubbiamente per le singole parrocchie si tratta di affrontare spese significative per adeguarsi alla normativa vigente, stante anche il fatto che ogni singola parrocchia ha in carico diversi luoghi di culto nelle varie sottoparrocchie e centrali in cui si articola solitamente una parrocchia ruandese. Finora non si ha notizia di iniziative particolari a livello di conferenza episcopale ruandese per addivenire, d'intesa con le autorità competenti, ad una pianificazione, in termini di tempi e gradualità, degli interventi richiesti.

martedì 22 ottobre 2024

Si conclude la missione di Angelo e Franco

 Ecco il messaggio che Angelo Bertolucci ha voluto indirizzarci a conclusione della settimana trascorsa in Rwanda, unitamente a Franco Simonini, per ripercorrere i progetti che l'Associazione Kwizera ha realizzato nel corso degli anni. Di seguito riportiamo i link ai resoconti rilasciati nei giorni scorsi per le visite a Mutete, a Cyeza, a Kiruri, a Bungwe ed al Posto di sanità di Mubuga, con un saluto di don Paolo Gahutu agli amici italiani


venerdì 18 ottobre 2024

Continua il reportage di Angelo dal Rwanda

 Condividiamo il reportage  fatto dall'amico Angelo Bertolucci che unitamente a Franco Simonini, rispettivamente segretario e presidente della vecchia ass. Kwizera di Gallicano (Lu), ha fatto ieri dopo la visita odierna all'asilo Carlin a Kagera  

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 ed oggi dopo la visita all'asilo nido della Casa di Catia e Rina a Rwamiko.

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mercoledì 16 ottobre 2024

Il ritorno in Rwanda di Angelo e Franco

L'accoglienza dai Batwa

Angelo Bertolucci e Franco Simonini, rispettivamente segretario e presidente della vecchia Ass. Kwizera onlus, dopo un'assenza di ormai cinque anni, che ha fatto seguito alla chiusura della vecchia Associazione, sono tornati in Rwanda. Per una settimana ripercorreranno le strade per tanti anni battute a partire dal lontano 2001, quando scesero in Rwanda per la prima volta partendo da Cyeza, per rivisitare alcuni dei tanti progetti portati a termine nel corso degli anni ed incontrare i tanti amici che ancora qui possono annoverare. Il primo appuntamento del nuovo tour non poteva che essere con i Batwa della comunità di Kibali per i quali tanto è stato fatto nel corso degli anni. L'accoglienza, come al solito, è stata calorosa, a conferma dello stretto rapporto che si è creato nel corso degli anni con quella comunità. L'appuntamento più importante sarà però venerdì quando Angelo e Franco faranno visita all'asilo nido ospitato nella Casa di Catia e Rina, la realizzazione che hanno  fortemente voluto a ricordo delle rispettive mogli prematuramente scomparse negli scorsi anni. 

lunedì 7 ottobre 2024

In piena attività l'asilo nido della Casa di Catia e Rina

 L'asilo nido attivo nella Casa di Catia e Rina, inaugurato nel febbraio scorso è in piena attività. Alla ripresa dopo le brevi vacanze estive, il nido ospita 28 bimbi, figli di ragazze madri seguite dalle suore del Buon Pastore che gestiscono anche il nido. L'opera è stata voluta e finanziata nella costruzione dell'edificio dall'Ass. Kwizera che si fa carico anche delle spese di gestione. Questo asilo nido si affianca all'asilo Carlin di Kagera, altra iniziativa voluta e sostenuta dall'Ass. Kwizera, a conferma dell'impegno associativo a favore dei più piccoli ed indifesi. Impegno che vede l'Associazione farsi carico anche della retribuzione di un'insegnante della scuola materna di Gatonde


mercoledì 25 settembre 2024

Realtà e prospettive delle relazioni Cina e Africa

Proponiamo questa interessante analisi dell'ISPI sui rapporti Cina-Africa di cui qui di seguito si possono leggere le conclusioni. 

"Le relazioni tra Cina e Africa sono complesse e multidimensionali, caratterizzate da una cooperazione economica e politica in rapida evoluzione. Da una parte, la Cina offre un modello alternativo di sviluppo basato su investimenti infrastrutturali e principi di non ingerenza, attirando l’interesse di molti paesi africani. Dall’altra, emergono sfide e criticità legate a pratiche discutibili di alcune aziende cinesi, questioni di debito e una percezione negativa in alcuni settori della popolazione. Per una proficua cooperazione futura, è importante che la Cina e i paesi africani promuovano un dialogo aperto e trasparente per allineare gli interessi e affrontare le preoccupazioni reciproche, e favoriscano una distribuzione più equa dei benefici degli investimenti, coinvolgendo le comunità locali. Le relazioni Cina-Africa sono destinate a rimanere centrali nello scacchiere geopolitico globale. Affrontando le sfide in modo collaborativo e adottando un approccio equilibrato, la Cina e i paesi africani possono trasformare questa partnership in un modello di cooperazione Sud-Sud all’avanguardia, in grado di promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo per il continente africano."

lunedì 9 settembre 2024

Luoghi di culto chiusi per il mancato rispetto delle norme di sicurezza

Oltre 5.600 luoghi di culto ritenuti operanti illegalmente, tra cui 100 chiese rupestri, sono stati chiusi lo scorso mese di agosto per il mancato rispetto della legge del 2018 che determina l'organizzazione e il funzionamento delle organizzazioni religiose in Rwanda. I recenti provvedimenti fanno seguito a quelli assunti in passato che avevano portato alla chiusura di oltre 700 strutture religiose. L’ultimo giro di vite, che interessa anche numerose chiese cattoliche, anche di recente realizzazione, discende dalla violazione di una o più delle 10 previsioni della richiamata legge che le organizzazioni religiose devono rispettare. Tra queste vi è la clausola che i pastori devono possedere una laurea in studi religiosi conseguita presso un istituto di istruzione superiore o essere titolari di una laurea con un certificato valido in materie attinenti agli studi religiosi. Inoltre, le strutture fisiche dei luoghi di culto devono rispettare rigidi codici edilizi, tra cui essere strutturalmente solide, dotate di protezione contro i fulmini, avere un parcheggio pavimentato e servizi igienici adeguati, come acqua e servizi igienici, ed essere adeguatamente insonorizzati. Sulla delicata materia era intervenuto, il 14 agosto scorso, anche il presidente Paul Kagame che, in sede di insediamento del nuovo parlamento, aveva sollecitato i nuovi parlamentari a intervenire per porre rimedio a un certo disordine nelle organizzazioni religiose. Sull'argomento merita di essere riportato l'editoriale del filo governativo The New Times del 28 agosto trattava l’argomento in questi termini.

“La recente repressione dei luoghi di culto illegali solleva importanti questioni sull'intersezione tra libertà religiosa e sicurezza pubblica. La proliferazione di istituzioni religiose, in particolare quelle che impiegano pratiche di culto non convenzionali o che operano in luoghi pericolosi, è diventata una preoccupazione urgente. Sebbene il diritto alla libertà religiosa sia un diritto umano fondamentale, non è assoluto. Lo Stato ha il dovere di proteggere i propri cittadini, inclusa la loro sicurezza fisica.

giovedì 29 agosto 2024

Grazie U.S. Grosio

Le maglie juniores

Le maglie allievi
Due completi da calcio, in passato indossate dalla squadra allievi e da quella juniores dell'U.S. Grosio, sono stati inviati in Rwanda dall'Ass. Kwizera. Il completo per juniores è destinato a don Lucien Hakizimana, professore all'Università UTAB di Byumba, che lo assegnerà ad una squadra universitaria. L'altro completo è stato inviato a don Paolo Gahutu, parroco di Mulindi, che lo destinerà ad una squadra giovanile della sua parrocchia. L'odierno invio fa seguito ad uno precedente,  in cui un completo, sempre messo a disposizione dall'U.S. Grosio, era stato inviato ad una squadra amatoriale di Byumba. Restiamo in attesa di ricevere documentazione fotografica del loro utilizzo.

sabato 24 agosto 2024

Il Piano quinquennale del nuovo governo ruandese

 All’inizio del nuovo mandato quinquennale del presidente Paul Kagame, il governo ha approvato i punti qualificanti  della seconda strategia nazionale per la trasformazione (NST2), che guiderà le attività del governo nei prossimi 5 anni. Il nuovo Piano quinquennale si fonda su cinque priorità: creare posti di lavoro dignitosi e produttivi; incrementare le esportazioni; potenziare l'erogazione dei servizi pubblici; migliorare la qualità dell'istruzione; ridurre il ritardo della crescita e la malnutrizione. Il Piano si articola poi in specifici obiettivi.
OBIETTIVO 1: modernizzazione dell’agricoltura, con una previsione di crescita di oltre il 6% annuo, diventando più sostenibile e orientata al mercato.  E’ previsto un aumento della produttività di oltre il 50%, trainata da un'espansione dell'85% dei terreni irrigati, da un maggiore accesso a fertilizzanti e sementi, da razze animali migliorate e da un incremento della produzione interna di mangimi per animali. 
OBIETTIVO 2: Lavoro per tutti
Verranno creati fino a 1,25 milioni di posti di lavoro produttivi e dignitosi, pari a 250.000 nuovi posti di lavoro all'anno.
OBIETTIVO 3: Aperti al pubblico
Gli investimenti privati ​​raddoppieranno, passando da 2,2 miliardi di dollari nel 2023 a 4,6 miliardi di dollari entro il 2029.
I livelli delle esportazioni aumenteranno da 3,5 a 7,3 miliardi di dollari, alimentati da prodotti non tradizionali, dall'agroalimentare e dall'attività mineraria, incentrati sul valore aggiunto.
OBIETTIVO 4: Made in Rwanda
Il Rwanda diventerà un polo per prodotti locali di alta qualità che daranno impulso all'economia e creeranno posti di lavoro, grazie a significativi investimenti in agricoltura, produzione e servizi.
OBIETTIVO 5: porre solide basi per l’istruzione
Le iscrizioni alla scuola prescolare passeranno dal 35% al ​​65%, riaffermando l'impegno del Paese nel promuovere l'istruzione nella prima infanzia come fondamento per l'apprendimento permanente.
OBIETTIVO 6: Sviluppare una forza lavoro pronta per il mercato
Saranno istituiti centri di eccellenza TVET in 8 distretti, offrendo competenze altamente richieste in linea con le esigenze del mercato. Questi centri colmeranno il divario di competenze, fornendo ai ruandesi gli strumenti di cui hanno bisogno per assicurarsi un lavoro e guidare la crescita economica.
OBIETTIVO 7: Sviluppare competenze per il futuro
Saranno dotati di strumenti un milione di programmatori e 500.000 persone saranno formate in competenze ICT avanzate.
OBIETTIVO 8: Assistenza sanitaria di qualità per tutti
L'accesso a un'assistenza sanitaria di qualità sarà incrementato, quadruplicando il numero di operatori sanitari registrati e migliorando i servizi sanitari per madri, bambini e neonati.
OBIETTIVO 9: Intensificare la lotta alla malnutrizione
Saranno intensificati gli sforzi per combattere la malnutrizione, con l'obiettivo di dimezzare i tassi di ritardo della crescita dal 33% al 15%.
OBIETTIVO 10: Accesso universale all’acqua pulita e all’elettricità
Entro il 2029, ogni famiglia, scuola e struttura sanitaria in Rwanda avrà accesso ad acqua pulita, servizi igienici ed elettricità affidabile.
OBIETTIVO 11: Il Rwanda promuove #VisitRwanda
I ricavi del turismo quasi raddoppieranno, affermando il Paese come destinazione di eccellenza per meeting, incentive, conferenze ed esposizioni (MICE), nonché per importanti eventi sportivi.
OBIETTIVO 12: Nessuno escluso, un'unica identità digitale
Sarà introdotto un sistema di identificazione digitale unica, che rivoluzionerà l'accesso ai servizi governativi e renderà più semplice e veloce per i ruandesi interagire con le istituzioni pubbliche.
OBIETTIVO 13: Accesso universale all’e-government
Entro il 2029 tutti i servizi pubblici saranno completamente digitalizzati, migliorando l'erogazione dei servizi e la responsabilità.
OBIETTIVO 14: Abbracciare le partnership
La diplomazia economica e la cooperazione internazionale saranno rafforzate per garantire opportunità commerciali e di investimento e accrescere la visibilità del Rwanda a livello mondiale, favorendo una prosperità condivisa.

martedì 20 agosto 2024

Veramente un seggio permanente per l'Africa nel Consiglio di sicurezza ONU non ha senso?

Intervenendo oggi su La Nuova Bussola Quotidiana, la nota africanista Anna Bono sottopone ad una serrata critica la recente proposta del segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, di riconoscere all’Africa un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza, ritenendola una proposta non realizzabile. Tale riconoscimento origina dal fatto, secondo il segretario ONU, che “Non possiamo accettare che il principale organismo mondiale per la pace e la sicurezza non abbia una voce permanente per un continente di oltre un miliardo di persone, né possiamo accettare che le opinioni dell’Africa siano sottovalutate sulle questioni di pace e sicurezza sia nel continente che nel resto del mondo". La dottoressa Bono contesta a Guterres di “aver scelto di farsi portavoce, come ormai succede quasi sempre, della narrazione che presenta un continente, l’Africa, come eterna vittima di torti che è ora di raddrizzare e di ingiustizie storiche che è tempo di sanare”. Passa quindi a criticare la proposta con motivazione che non ci paiono particolarmente convincenti. Scrive , infatti, “l’Unione Africana da tempo reclama non uno, ma due seggi permanenti per l’Africa e altri due non permanenti oltre ai tre attuali. Il presidente dell’Assemblea generale Onu, Dennis Francis, e altri funzionari Onu hanno accolto con favore le parole di Guterres e la sua proposta, senza fermarsi a riflettere sulle sue premesse e sulle sue conseguenze. Però, se parliamo di continenti, allora anche l’America del Sud non ha un seggio permanente e nemmeno l’Oceania. Ne ha uno l’Asia, ma i 47 stati asiatici è escluso che si ritengano adeguatamente rappresentati al Consiglio di Sicurezza perché il 48°, la Cina, ne è membro permanente. Quanto all’Africa, dando per certo che i suoi 54 paesi non riescano a concordare sull’individuazione di uno che li rappresenti tutti, la scelta potrebbe cadere sull’Unione Africana. Quindi anche l’Unione Europea potrebbe a sua volta reclamare un seggio permanente, cosa che Italia e Paesi Bassi in effetti avevano in passato suggerito.” L’esempio ci pare improprio perché tutti gli altri continenti hanno Paesi che anche singolarmente sono in grado di far valere il proprio peso politico nel consesso internazionale, cosa non riscontrabile tra i Paesi africani che da soli non sono in grado di dare voce ad un continente. L’esempio dell’Unione Europea è addirittura fuorviante: nel Consiglio di Sicurezza è già presente la Francia con diritto di veto, senza dimenticare la Gran Bretagna che pur uscita dall’UE fa pur sempre parte dell’Europa. Da ultimo la Bono paventa che “in questa fase storica caratterizzata da una rivolta contro l’Occidente resa più minacciosa dall’esistenza di un potente fronte interno antioccidentale, aumentare i seggi permanenti significa indebolire l’Occidente che già in Assemblea Generale fa sempre più fatica a difendere i suoi principi e le sue conquiste materiali e morali, dei quali tutto il mondo finora ha beneficiato.” Nel momento in cui l’Occidente sta perdendo terreno in Africa a favore di altri protagonisti, a partire dalla Cina e dalla Russia per arrivare alla Turchia ed ad altri Paesi asiatici, ci pare che ostacolare le aspirazioni dell’Unione Africana a far ingresso nel Consiglio di Sicurezza sia per l’Occidente un ulteriore autogol. Francamente non riusciamo a comprendere perchè l'afro-scetticismo che spesso connota gli interventi sull’Africa della dottoressa Bono si spinga fino al punto di negare all'Unione Africana questa possibilità che consentirebbe ad un intero continente di far arrivare la propria voce al resto del mondo. 

giovedì 1 agosto 2024

Rwanda conferma il primato mondiale di donne parlamentari

 Le recenti elezioni ruandesi hanno confermato il Rwanda come  il paese con il maggior numero di donne parlamentari al mondo, confermando un primato gia' sancito dal rapporto del 2021 intitolato "Donne in Parlamento", pubblicato dall'Unione interparlamentare.Le neo elette nella camera bassa del parlamento ruandese salgono al 63,8% degli eletti, rispetto al 61% della legislatura precedente.Degli 80 componenti della Camera le donne sono infatti 51: oltre alle 24 donne elette nei seggi riservati alle donne parlamentari (elette attraverso un sistema di collegi elettorali), sono state elette al parlamento altre 27 donne che si sono contese i 53 seggi rimanenti. Oltre al 63,8% dei seggi parlamentari del Paese occupati da donne, va ricordato che le donne sono significativamente rappresentate anche a livello di governo  con 13 posizioni ministeriali sulle 32 disponibili nell'attuale governo. 

mercoledì 31 luglio 2024

Inno alla donna africana

In occasione della Giornata delle Donne dell'Africa riproponiamo questa splendida poesia: l'inno alla donna africana scritto da Elisa Kidane', una suora comboniana di origine eritrea. La poesia viene qui  riproposta, in un video ripreso da You tube, sulla musica del Padre nostro in swahili con una dedica particolare a tutte le mamme dei Paesi in guerra  e in particolare alle madri del Kivu che con amore e coraggio continuano a donare e custodire la vita dagli orrori della guerra avvolgendola nei colori dei loro pagnes in un abbraccio di ostinata speranza.

Qui di seguito il testo della poesia.

martedì 9 luglio 2024

Finanziamento di 50 milioni di euro dell'Italia al Rwanda per il clima

 Il Ministero delle finanze e della pianificazione economica del Rwanda ha reso noto che lunedì 8 luglio è stato sottoscritto un accordo con l'Italia per un  finanziamento da 50 milioni di euro erogato tramite il Fondo Italiano per il Clima e gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP), per rafforzare l'agenda climatica del Rwanda. Secondo il comunicato stampa, di cui peraltro non si trova traccia sul fronte italiano, si inquadra nel Piano Mattei nei confronti dell'Africa, mira a sostenere il Piano d'azione nazionale per il clima del Rwanda e a rafforzare l'agenda politica climatica del Paese, migliorandone la resilienza e la capacità di adattamento all'impatto del riscaldamento globale. Le risorse assegnate saranno rese disponibili al raggiungimento di un pacchetto di riforme politiche e istituzionali che integreranno gli aspetti di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici nel quadro normativo e politico. Non è dato sapere se tra gli interventi che troveranno realizzazione grazie al finanziamento in oggetto troverà spazio la realizzazione del termovalorizzatore di Kigali di cui avevamo trattato in un nostro precedente post.

sabato 29 giugno 2024

Pubblicati gli elenchi dei destinatari del 5x1000 del 2023

Sono stati pubblicati sul sito dell’Agenzia delle entrate sito dell’Agenzia delle entrate gli importi che gli enti che hanno accesso al 5 per mille riceveranno per l'anno 2023. La parte del leone lo hanno fatto le solite organizzazioni, come evidenziato qui di seguito.


L'Associazione Kwizera odv e' stata scelta da 52 contribuenti, ai quali va il nostro ringraziamento, per un ammontare di 2.658 euro.
Ricordiamo che è sempre possibile destinare il proprio 5x1000 relativo al 2024, seguendo le istruzioni consultabili cliccando qui. 




mercoledì 26 giugno 2024

Senza lieto fine la storia di riscatto della giovane Delphine

Delphine NYIRAMINANI
Riproponiamo la bella storia, senza purtroppo un lieto fine, di Delphine NYIRAMINANI,  una giovane batwa della comunità di Kibali che, partendo da una situazione di grave degrado, quale quella in cui si trovava e, purtroppo si trova ancora a vivere l'intera sua comunità, è riuscita con impegno e dedizione a raggiungere un diploma di laurea in Land Survey -Rilevamento topografico al Dipartimento di Rilevamento del territorio dell'INES di Ruhengeri (Clicca qui). La storia ha avuto un più che prevedibile sviluppo: Delphine si è sposata e recentemente è diventata mamma di un bel bambino. Chiusa questa parentesi rosa, Delphine si trova alle prese con la necessità di concorrere alle spese di mantenimento della nuova famiglia e quindi è alla ricerca di un lavoro. Forte di quel titolo di studio di cui va tanto orgogliosa, Delphine si aspettava di poter trovare un posto di lavoro che le permettesse di mettere a frutto quanto appreso all'università. Purtroppo, ad oggi, nè dal comparto privato nè da quello pubblico sono arrivate proposte in tal senso, per cui Delphine è costretta ad arrangiarsi in qualche maniera per procurarsi di che vivere. Come si vede, non sempre le belle storie hanno un lieto fine e purtroppo rischiano pure di mandare un messaggio sbagliato: che vale impegnarsi in un percorso di istruzione anche di livello superiore se poi alla fine ci si ritrova ne più ne meno nella stessa situazione dei tanti bambini e ragazzi batwa che faticano anche solo  ad adempiere al proprio obbligo scolastico?

martedì 4 giugno 2024

Diamo una mano alla piccola Angélique

 Angélique è una bambina ruandese di 7 anni, ultima dei 5 figli di papà François e mamma Marie Rose, portatrice di un handicap, dovuto alla sua nascita prematura, che si manifesta in qualche difficoltà nel linguaggio. Finora non ha ancora avuto l'opportunità di frequentare la scuola, pur essendo sicuramente in grado di poterlo fare. Ci viene segnalata dalle clarisse di Nyinawimana come bisognosa di un sostegno per essere ammessa al Centro Inzere, attivo proprio a Nyinawimana, dove trovano ospitalità bambini bisognosi di un'assistenza particolare. Se qualche famiglia fosse disponibile vorremmo inserire la piccola Angélique nel nostro Progetto adozioni; basta un contributo annuo di 120 euro. Chi fosse interessato ci scriva:kwizeraodv@gmail.com.

martedì 14 maggio 2024

Progetto Adozioni: in fase di erogazione la seconda rata

Alcuni dei bambini del Progetto Adozioni

E' in fase di erogazione la seconda tranche del sostegno che l'Associazione garantisce alla trentina di bambini e ragazzi inseriti nel Progetto Adozioni. La nostra preziosa collaboratrice locale, madame Pascasie, sta appunto accreditando i libretti bancari di ogni beneficiario al qual poi attingeranno per le necessità delle rispettive famiglie. Ricordiamo che la quota di partecipazione al Progetto per i benefattori che volessero aderirvi è di 120 euro annui.

sabato 27 aprile 2024

Dal turismo e dagli investimenti esteri buone notizie per l'economia ruandese

 Aumento delle entrate dal turismo ed aumento degli investimenti dall'estero sono due notizie che denotano il buono stato dell'economia ruandese. Nel 2023, le entrate del turismo del Rwanda sono aumentate del 36% da 445 milioni di dollari nel 2022 per raggiungere 620 milioni di dollari, concorrendo per il 10% al PIL nazionale. La crescita generata da 1,4 milioni di visitatori indica che il settore ha superato i ricavi del 2019, con un tasso di recupero del 124%, archiviando il periodo negativo della pandemia di Covid-19. Oltre al turismo classico attirato dai Parchi dell'Akagera, dei Virunga e del Parco Nazionale Nyungwe, dichiarato Patrimonio dell'Umanità nel 2023, particolare importanza riveste il turismo congressuale del settore MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Events) che ha registrato entrate per 95 milioni di dollari nel 2023, da 160 eventi che hanno attirato 65.000 delegati.L'altra notizia positiva per l'economia è che nel 2023 sono arrivati in Rwanda 2,47 miliardi di dollari di investimenti relativi a 513 progetti, in aumento del 50% rispetto a 1,6 miliardi di dollari registrati nel 2022 .Secondo l'ultimo rapporto annuale della RDB, la maggior parte degli investimenti registrati proveniva dall'India e dagli Emirati Arabi Uniti (EAU).Si prevede che gli investimenti registrati genereranno più 40.198 posti di lavoro, la maggior parte dei quali sarà creata nelle attività manifatturiere, agricole, forestali, ittiche e immobiliari.Il rapporto indicava che l'83,4% di tutti gli investimenti, ovvero 2,1 miliardi di dollari, erano diretti alla città di Kigali, seguita dalla provincia orientale, che attirava il 10,6% (262,9 milioni di dollari). L’aumento degli impegni di investimento è attribuito in gran parte al programma Manufacture and Build to Recover (MBRP), un’iniziativa governativa lanciata nel 2022 per incentivare gli investitori nei settori manifatturiero, di trasformazione agricola e dell’edilizia.Il programma mirava a ridurre i costi di creazione delle industrie; sostenere le aziende esistenti che desiderano espandersi e incoraggiare gli investimenti nelle fasi di pianificazione e di implementazione iniziale, per contribuire allo sforzo del Paese di riprendersi dall’impatto del Covid. Per quanto attiene la provenienza degli investitori, quelli provenienti dall'India, la principale fonte di investimenti esteri del Rwanda, hanno investito 175,2 milioni di dollari, pari al 7,1% del totale, mentre quelli degli Emirati Arabi Uniti hanno investito circa 138,2 milioni di dollari, che rappresentano il 5,6%.Gli investimenti provenienti da Germania, Mozambico e Nigeria sono stati rispettivamente di 131,5 milioni di dollari, 117,9 milioni di dollari e 115,2 milioni di dollari, quelli cinesi hanno impegnato 79,1 milioni di dollari, mentre quelli dell’Eritrea e delle Mauritius hanno impegnato rispettivamente 68,7 milioni e 65,3 milioni di dollari.dollari.Gli investitori nazionali hanno assunto impegni di investimento per un valore di 959,5 milioni di dollari, che rappresentano il 38,8% degli investimenti totali registrati nel 2023.


domenica 21 aprile 2024

Nuove regole in arrivo per le ONG operanti in Rwanda

Giovedì scorso l'Assemblea parlamentare ruandese ha adottato all'unanimità in prima lettura un disegno di legge che regolamenta l'operatività delle ONG che intendono operare in Rwanda prevedendo regole stringenti sull'operatività di queste organizzazioni. Il testo, che ha suscitato alcune perplessità tra gli addetti ai lavori,  prevede che le organizzazioni abbiano l'obbligo di presentare alle autorità i rapporti di attività e finanziari dell'anno precedente nonché il piano d'azione per l'anno successivo. Si prevede in particolare che i costi operativi non superino il  20% del budget. Misure destinate, secondo il ministro promotore, a contrastare le ONG descritte come “  poco serie  ” e “  fuorvianti  ” che non adempiono al loro mandato. Il testo dovrà presto tornare in Parlamento per il voto finale.


martedì 9 aprile 2024

Approvato il bilancio 2023 dell'Ass. Kwizera odv

L'assemblea dell'Ass. Kwizera odv, riunitasi in data 7 aprile ha approvato il bilancio 2023, predisposto secondo il modello previsto dalla normativa vigente in materia, che evidenzia una raccolta fondi di 15.804 euro (13.623 nel ’22). Le principali voci della raccolta riguardano: contributi ed erogazioni liberali per 6.370 euro, di cui 1.490 euro revenienti dall’iniziativa solidale organizzata in parrocchia a Grosio, contributi da soggetti privati per euro 3.395, proventi da 5x1000 euro 6.038,60 per gli anni 2020 e 2021. In Rwanda sono stati inviati 16.000 euro (12.000 nel ’22), pari ad un controvalore in valuta locale di 20.769.882 Frw, mentre 500 euro, come negli anni passati, sono stati donati a padre Damiano in Libano. Le spese sono state contenute in un totale di euro 566,62, per spese postali, bancarie e assicurative compresi euro 206,00 per il biglietto aereo di don Paolo. Poiché all’inizio del 2023 c’era una giacenza residua in Rwanda di 4.880.669 Frw, pari a un corrispettivo di circa 3.750 euro, e nel corso dell’anno sono stati inviati 20.769.882 Frw mentre a fine anno residuavano 12.299.701 Frw, nel corso dell’intero 2023 sono stati impiegati sul territorio, a favore della popolazione locale, un totale di circa 13.350.000 Frw pari, al cambio medio annuale di 1.300, a 10.300 euro distribuiti come in appresso illustrato. Al Progetto Adozioni, che coinvolge 33 bambini e ragazzi, sono andati Frw 3.300.000, per un’erogazione per ogni bambino di 100.000 Frw. Alla gestione dell’Asilo Carlin, sono stati destinati per il pagamento degli stipendi delle tre insegnanti e le refezioni di mezza mattina Frw 3.795.000. Al monastero delle Clarisse di Nyinawimana sono stati destinati Frw 1.600.000, consistenti in un contributo mensile di 100.000 Frw, oltre al costo di un pc, dopo che era stato rubato quello vecchio. Alla Casa di Catia e Rina, data in gestione alle suore della Fraternità del Buon Pastore, sono stati assegnati Frw 3.000.000 per permettere l’attivazione al suo interno di un asilo nido per una ventina di bambini, figli di ragazze madri assistite dalle suore. Tra le altre spese vanno ricordate quelle erogate ai collaboratori locali per Frw 600.000 e per sante messe ed interventi caritativi e la realizzazione della Via Crucis  per la chiesa di Bugarama, Frw 520.000, a cui si aggiungono le spese relative alla gestione in loco (affitti, spese varie) ammontanti a Frw 535.000. Nel 2024 l’attività associativa proseguirà nel sostegno dell’Asilo Carlin e del Nido della Casa di Catia e Rina, proseguendo nel Progetto Adozioni nonché e nel Progetto “Non di solo pane” a sostegno del monastero delle Clarisse di Nyinawimana. Altri eventuali interventi potranno essere effettuati alla luce delle disponibilità finanziarie che si renderanno disponibili in corso d’anno.

domenica 7 aprile 2024

Il giorno della Memoria

 Nel giorno in cui in Rwanda si fa Memoria della immane tragedia che sconvolse il Paese nel 1994. portando ovunque lutti e distruzione, riproponiamo qui di seguito, tratto dal libro Il modello Rwanda, una ricostruzione storica di quel periodo, a partire dal 1990, quando tutto iniziò. 

Nell’ottobre del 1990, i fuoriusciti tutsi che vivevano in Uganda, dove erano arrivati a ricoprire anche posti di rilievo nelle forze armate di quel Paese, danno inizio con il Fronte Patriottico del Rwanda all’invasione del nord Paese. Con l’appoggio di Usa e Gran Bretagna, desiderose di scalzare l’influenza francese schierata con il governo ruandese, i ribelli, sotto la guida capace e spregiudicata del giovane Paul Kagame appena rientrato da un’accademia militare statunitense, dopo quasi tre anni di guerriglia riescono a imporre al Governo ruandese un accordo di spartizione del potere (Arusha agosto 1993). L’accordo prevede, tra l’altro, la formazione di un governo di coalizione, un esercito che raggruppi le forze armate delle due parti in campo e l’adozione di principi democratici nella gestione del potere. Le Nazioni Unite inviano 2.800 caschi blu per vigilare sul rispetto degli accordi di pace. Nelle more di dare attuazione a questi accordi, il 6 aprile 1994 l’aereo presidenziale su cui viaggiano, di ritorno da Arusha, il presidente Juvenal Habyarimana e il suo omologo burundese, Cyprien Ntaryamira, verso le ore 20,30, viene abbattuto da ignoti nei pressi dell’aeroporto di Kigali. Le parti in conflitto, appellandosi alla vecchia logica del cui prodest, ancora oggi dopo inchieste interne e della magistratura francese, si rimbalzano la responsabilità di quella che unanimemente è ritenuta la causa scatenante della tragedia ruandese. E’ l’inizio della carneficina: gli squadroni della morte hutu si scatenano contro i tutsi, il Fronte Patriottico Ruandese-FPR lancia l’offensiva definitiva, il mondo resta a guardare. L’Onu ritira i suoi uomini, mentre gli americani non mandano una forza di peacekeeping, così che i loro alleati possano portare a termine la conquista del potere. Per ammissione dello stesso presidente statunitense dell’epoca, Bill Clinton, con l’invio di ventimila soldati in loco, forse si sarebbero potute salvare fino a 400 mila vite.  In realtà, ricerche storiche indipendenti hanno evidenziato come il ritiro delle forze del MINUAR e il mancato invio di nuovi contingenti, in grado di fermare i massacri, fossero frutto dell’esplicita richiesta di Kagame   che non ci fosse alcuna interferenza esterna fino a quando non avesse conquistato il potere. Il FPR può così portare a termine la marcia verso la conquista del potere iniziata nel 1990, partendo dall’Uganda.

sabato 30 marzo 2024

Buona Pasqua




Giunga a tutti un sincero augurio di una Santa Pasqua vissuta nel segno della riconciliazione, della giustizia e della pace nelle famiglie, nelle comunità locali e nazionali.   

martedì 5 marzo 2024

Conosci altre realtà africane e apprezzi i progressi del Rwanda

Le testimonianze  di missionari, sacerdoti fidei donum, religiose e laici in missione nelle più disparate aree del mondo, raccolte in una pubblicazione quaresimale della diocesi di Como, ci consegnano una fotografia della vita delle rispettive comunità ancora lontane da quelli che dovrebbero essere livelli di vita accettabili.
Abituati alla situazione ruandese che negli anni ha evidenziato progressi significativi nel superamento dei livelli di povertà estremi, per non parlare dei livelli di scolarizzazione raggiunti con il parallelo contrasto e sradicamento dell'analfabetismo, e del livello di un'assistenza sanitaria diffusa, colpisce sentir parlare questi testimoni di situazioni in cui tali conquiste sono di là da venire. Colpisce, per esempio, che in Mozambico, terra di missione del fidei donum don Filippo, analfabetismo, povertà  e fame, mancanza di lavoro e conseguente mancanza di reddito, siano elementi ancora presenti  con cui quotidianamente si devono misurare quelle comunità. Fenomeno che troviamo anche in altre missioni africane. Dovrebbero quindi essere fieri gli amici ruandesi del percorso fatto in questi anni che li ha portati a lasciarsi alle spalle queste situazioni estreme e pervenire a livelli di vita decisamente più dignitosi, anche nei villaggi della campagna più profonda. 

giovedì 22 febbraio 2024

Spigolature ruandesi

 Il telefonino ed il rubinetto

Mentre si fa un gran parlare dei progetti di sviluppo per l'Africa, argomento tornato all'ordine del giorno anche grazie alle discussioni nate attorno al Piano Mattei per l'Africa lanciato dal governo italiano, a volte è la quotidianità che ci costringe a misurarci con la realtà. E' quello che ci suggerisce quanto ci è capitato nel nostro primo giorno di missione. Nella capitale Kigali siamo riusciti a farci aggiustare in uno dei laboratori, on the road dove lavorano giovani e bravi tecnici, un telefonino portato dall'Italia che aveva perso il suono dopo qualche settimana dall'acquisto. In compenso nella struttura d'accoglienza, recentemente ammodernata, dove avevamo trascorso la notte i sanitari erano equipaggiati con rubinetteria di scarsa qualità e di pessima installazione: ad oggi nei nostri numerosi viaggi ruandesi non abbiamo mai trovato un rubinetto che non si muovesse. Altrettanto si può dire dell'impiantistica elettrica: le prese sono sempre in posizioni improbabili e per niente funzionali. Ecco, forse il problema dello sviluppo dell'Africa non è tanto di carenza di tecnici informatici, ma di idraulici ed elettricisti.

Kigali città sicura

Che Kigali sia una delle città più sicure al mondo è un dato riconosciuto e sperimentato. Ma quello che ci è capitato ad inizio missione testimonia anche di un senso civico dei suoi cittadini di cui la pulizia della città è uno solo dei tanti indicatori. Avevamo appena risposto nella tasca della nostra sahariana una coppia di chiavi appena duplicate in uno dei tanti negozietto tuttofare che s'incontrano in città, quando, fatti pochi metri, siamo stati avvicinati da dietro da un ragazzo che ci mostrava in una mano una chiave: una delle nostre che era fuoriuscita da un buco che si era creato nella tasca dove erano state riposte. Provate ad immaginare analogo comportamento in una delle nostre città italiane, dove il menefreghismo è elevato a sistema.



mercoledì 21 febbraio 2024

Il piccolo asilo di Gatonde

Su invito del direttore della Caritas diocesana, l’abbé Augustin, abbiamo visitato, alla vigilia della partenza, un piccolo asilo che lo stesso sacerdote ha realizzato nel suo villaggio d’origine, Gatonde, lontano 7 Km dalle scuole parrocchiali di Rushaki. Per evitare che anche gli scolari delle primarie debbano sottoporsi a sette kilometri di strada per andare a scuola, l'abbé Augustin sta realizzando anche le aule per la scuola primaria. Naturalmente la visita era finalizzata ad avere un qualche sostegno da parte nostra; in proposito l'abbé ha accolto con favore la disponibilità espressa a valutare la possibilità di farci carico come associazione del salario dell’insegnante preposta all'asilo, pari a 45.000 frw mensili, per un impegno complessivo annuo contenuto in 500 euro.

martedì 13 febbraio 2024

Incontro con i bambini delle Adozioni...e con Alphonse

Nella mattinata di lunedì abbiamo incontrato una folta rappresentanza dei 32 bambini e ragazzi che beneficiano del Progetto Adozione dell'Associazione. Erano stati convocati dalla nostra madame Pascasie, responsabile solerte e sensibile del Progetto che cura i rapporti  con questi bambini, essendo sempre aggiornata sulle rispettive situazioni familiari, spesso difficili. Con molti di questi bambini, di quelli almeno che conoscevamo direttamente i  genitori adottivi, abbiamo fatto un selfie da mandare via whatsapp in Italia, avendo entusiastici riscontri in tempo reale dai destinatari. Tra i beneficiari del Progetto c'era anche Alphonse che assistiamo anche se ormai adulto perchè handicappato grave, privo di gambe e con braccia ridotte a tronconi con un unico dito, il pollice alle mani, che vive nella comunità Inzere di Niynawimana. E' stata una vera sorpresa vederlo venire su un moto taxi, discendere senza alcun aiuto dalla moto, entrare in ufficio montare sulla sedia e sedersi di fronte a Pascasia, sempre senza nessun aiuto, dopo che gentilmente ci aveva fatto capire che non c'era bisogno che ci scomodassimo, dopo che istintivamente c'eravamo mossi verso di lui per dargli una mano. Ancor più sorprendente vederlo armeggiare nel suo portafogli o con il suo telefonino con una facilità disarmante. Alla fine dell'incontro, dopo la foto ( è l'ultimo a sinistra), con altrettanta naturalezza è risalito da solo sul moto taxi, si è messo il casco ed ha fatto ritorno a Niynawimana., lasciando a noi un forte messaggio di vitalità.


 

Al Posto di Sanita' di Mubuga

Nel pomeriggio di lunedì 12, abbiamo fatto visita al Posto di sanità di Mubuga, realizzato nel 2019 in memoria di Alfredo Pierotti. Ci ha ricevuto il nuovo responsabile, sig. Espoir, unitamente all'infermiere del Posto ed al responsabile del laboratorio l'analisi del Centro di sanità di Kisaro. Da loro abbiamo appreso i dati di funzionamento del Posto: nella giornata erano state fatte 9 visite, mentre nel corso d'anno vengono fatti circa mille test di gravidanza, altrettanti per la malaria ed 800 per l'emoglobina. Mentre l'ecografo che avevamo consegnato nella passata Missione del 2022 viene utilizzato presso il Centro di sanità di Kisaro. Da parte nostra abbiamo consegnato 500 test di gravidanza  e 150 per l'emoglobina, con l'impegno di far fronte alle ulteriori necessità in corso d'anno, compatibilmente alle disponibilità finanziarie dell'Associazione. Abbiamo altresì appreso che ci sarebbe l'intenzione di un ampliamento dei locali del Posto per essere in grado di prestare anche assistenza al parto. Al riguardo, visti gli spazi allo stato disponibili ci siamo permessi di esprimere qualche perplessità.

Tra i batwa di Miyowe

Dopo la comunità di Kibali è stata la volta di quella di Miyowe: alle 60 famiglie radunate dal parroco di Burehe, l'abbe' Fulgence, abbiamo portato sei quintali tra farina di mais e fagioli. Diversamente che a Kibali qui oltre alle famiglie della locale comunità batwa c'erano anche famiglie particolarmente povere della zona.Cosa che non a tutti i batwa presenti è risultata gradita; pensavano, infatti, che queste altre famiglie potessero sottrarre loro qualcosa di loro esclusiva pertinenza. Comunque  chiarito che così non era, il tutto si è risolto velocemente per lasciar il posto a momento di vera gioia e di festa come testimonia questo video.


 

venerdì 9 febbraio 2024

La "parabola" dell'ampollina

Una delle scorse mattine, alla messa delle sette in una parrocchia ruandese, abbiamo assistito ad un piccolo contrattempo al momento dell'offertorio, quando il chierichetto, nel nostro caso una chierichetta, porge al sacerdote le appolline, prima del vino e quindi dell'acqua.La prima anomalia che abbiamo notato è stata quella delle appolline che, invece di essere di vetro trasparente, erano due flaconi di plastica opaca. Successivamente, nel momento in cui il sacerdote riceveva la seconda appollina, quella dell'acqua, c'è stato un momento di imbarazzo da parte del sacerdote stesso che non sembrava affatto convinto del contenuto; infatti, dopo aver versato le prime gocce nel calice si rendeva conto che non si trattava di acqua. A quel punto dopo l'intervento non risolutivo del sacrestano, che si recava in sagrestia con le appolline per verificarne il contenuto, era lo stesso sacerdote che abbandonato l'altare andava a sua volta in sacrestia per curare personalmente il riempimento con i liquidi giusti dei due contenitori.

Il fatto suggerisce una riflessione. Quando si cambiano i contenitori, magari per smania di modernizzazione, è bene accertarsi anche della bontà del contenuto. Coi tempi che corrono la prudenza non e' mai troppa!

mercoledì 7 febbraio 2024

Ritorno a Kibali: di nuovo tra i Batwa

Da sempre, dal lontano 2007, quello della visita alla comunità Batwa ( pigmei) di Kibali è una tappa obbligata di ogni missione associativa. Cliccando qui trovi la storia di tutti gli interventi dell'Ass. Kwizera che negli anni di sono susseguiti, tra luci ed ombre, nella comunità dei Batwa di Kibali.

Anche quest'anno abbiamo voluto portare la nostra solidarietà a questa sfortunata comunità che da sempre vive ai margini della società ruandese e che non e' mai riuscita ad affrancarsi da modelli e stili di vita decisamente precari e degradati, non solo materialmente.Questa volta abbiamo trovato quelle persone ancora più incupite, tanto che sono mancate le consuete manifestazioni di gioia, fatte da canti e danze, a cui eravamo stati abituati negli anni passati.Unico dato positivo che abbiamo potuto rilevare è stato il ripristino, da parte delle autorità civili, della figura di una sorta di responsabile del villaggio nella stessa persona che vi prestava servizio in passato.
Una figura che almeno riesce a garantire un minimo di ordine nella vita comunitaria. In un simile contesto ci rendiamo conto essere piccola cosa il sacco di 5 kg di fagioli ed un altro con altrettanti di farina di mais che abbiamo lasciato a ciascuna delle 54 famiglia che compongono la comunità, oltre alle 16 madri singole presenti nella stessa.

martedì 6 febbraio 2024

Inaugurato l'asilo nido nella Casa di Catia e Rina

Oggi coroniamo un percorso iniziato nel 2020, quando all'indomani delle morte della carissima Catia Asti, tra i fondatori con il marito Angelo Bertolucci dell'Associazione Kwizera, fu deciso di dedicare alla sua memoria questa costruzione.

 Inizialmente si pensava di farne una sorta di casa famiglia per le ragazze madri assistite dalle suore della Fraternità del Buon Pastore. Poi a frenare i programmi arrivò il Covid ed il lungo periodo della pandemia che congelò ogni iniziativa. Nel frattempo, nel luglio 22 ci lasciava anche Rina, anche lei con il marito Franco Simonini tra i fondatori di Kwizera; così il suo nome si affiancò a quello di Catia sul frontespizio della Casa.

Anche la destinazione della Casa cambiava: le suore decidevano di farne un nido per i piccoli delle ragazze madri. Così si è arrivati ad oggi in cui celebriamo ufficialmente la nascita di questo nuovo asilo nido dove le suore accolgono una ventina di piccoli che qui trovano un ambiente pienamente confacente alle loro esigenze: dalla vivacità delle pareti fantasiosamente arricchite da disegni, agli arredi a

dimensione di bambino, fino al piccolo parco giochi ricavato sul retro della casa. Qui  i bambini trascorrono la giornata, fino alla sera, potendo contare anche su una refezione adeguata.Nei limiti delle proprie disponibilità l'Ass. Kwizera continuerà a sostenere questa iniziativa anche per il futuro.