Quasi ogni domenica assistiamo sui campi di calcio nostrani ai più estemporanei gesti scaramantici da parte di protagonisti del mondo del pallone. Quello raccontato in questo articolo e rappresentato nel filmato che segue supera però l'ordinario folklore calcistico. I fatti si riferiscono all'incontro del massimo campionato rwandese del 16 dicembre scorso, tra il Mukura Victory e il Rayon Sports. Dopo che al 39′ minuto un colpo di testa dell'attaccante Moussa Camara veniva respinto dalla traversa, sul finire del primo tempo, con la squadra di casa in vantaggio per una rete a zero, al 46° minuto, improvvisamente,un giocatore ospite si lancia in una corsa sfrenata, al di fuori di ogni logica di gioco e ben lontano dalla palla, verso la porta avversaria.
E' proprio lo sfortunato Moussa che, tra la sorpresa del pubblico, quasi si inginocchia ai piedi del palo della porta, facendo il gesto di deporvi qualcosa, per poi scapparsene via in tutta fretta indirizzandosi verso la zona delle panchine, invano inseguito dal portiere e dagli altri avversari intenzionati ad aggredirlo.Corre verso la propria panchina, accolto da trionfatore dai suoi compagni, fa quindi ritono in campo, giusto il tempo per prendersi un'ammonizione dall'arbitro con la motivazione di aver compiuto gesti di stregoneria. Il buon Moussa non deve però essersela presa troppo per quella ammonizione, almeno alla luce dello sviluppo successivo della partita Mukura Victory- Rayon Sports. Infatti, non passano che pochi minuti dall'inizio della ripresa, precisamente al 52°, quando Moussa Camara raggiunge il pareggio con un colpo di testa su cui nè il portiere nè tanto meno la traversa, questa volta, riescono a opporsi. La partita finirà 1-1, con unico e indiscutibile protagonista l'ineffabile Moussa Camara, e non solo per il gol messo a segno.