"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


lunedì 7 novembre 2016

A Matimba il Progetto Mikan diventa strumento di pastorale familiare

Al termine del suo mandato pastorale a Matimba, il parroco abbé Emmanuel Ntadimana, ora trasferito presso la parrocchia di Nyagatare, ha voluto fare il punto di come il Progetto Mikan si è sviluppato nella parrocchia, evidenziandone tutte le potenzialità che lo stesso Progetto può assumere nell'ambito della pastorale familiare parrocchiale. A fine estate ha avuto luogo la cerimonia di consegna  delle capre (kuzitura in Kinyarwanda) da parte delle vecchie famiglie, che le avevano ricevute dall'Ass. Kwizera e si erano impegnate a consegnare il primo capretto, a 6 nuovi gruppi, per un totale di 150 nuove famiglie. Tutte le famiglie coinvolte fanno parte del Forum delle coppie,  IHURIRO RY’INGO, e sono state adeguatamente preparate in momenti formativi curati da don Deogratias Nshimiyimana, parroco di Nyagahanga e cappellano diocesano per la pastorale familiare, affiancato da una coppia della propria parrocchia, Emile Gisagara e Florence Nyiramucyo. Oltre le informazioni specifiche sulla
conduzione del progetto, regole e nozioni circa l'allevamento delle capre, una addetta del locale Centro di sanità ha altresì fornito a tutte queste famiglie anche nozioni di salute riproduttiva e regolazione delle nascite.Le vere specificità dell'esperienza delle coppie di Matimba è però quella di aver sfruttato lo stare insieme, il fare gruppo, come momento per una ulteriore collaborazione: si è proceduto alla costituzione di una cassa comune in cui mensilmente ogni coppia, secondo le proprie capacità, versava una somma da destinare alla realizzazione di un progetto comune.
Due gruppi hanno così raggranellato la somma necessaria per l'acquisto di un materasso per ogni famiglia: la distribuzione dei materassi è avvenuta alla presenza del vescovo di Byumba, mons Servillien Nzakamwita. Altri due gruppi si  sono spinti oltre e sono arrivati ad acquistare le lamiere per la copertura dei tetti delle rispettive abitazioni. Il tutto come era nell'obiettivo che l'abbé Emmanuel si era proposto di perseguire: "che i gruppi di coppie si riunisssero in una sorta di cooperativa per intraprendere buone iniziative in comune, proprio a partire dalle capre ricevute dall'Ass. Kwizera".Proprio nello spirito che ispirò, nel lontano 2009 quando il progetto ebbe inizio, i promotori di questo progetto, Michele e Anna, che allora illustrarono la loro proposta in questi termini: "Che dire…si comincia! E' con grande soddisfazione che vediamo partire il nostro progetto. Non pretendiamo certo di salvare l'Africa, nè tantomeno di colorare di "bianco"qualcosa che sta benissimo in "nero".. Una cosa però vogliamo provare a farla..Non intendevamo inviare a queste famiglie dei semplici aiuti. Noi vogliamo aiutarle ad aiutarsi!! Le nostre capre vogliono essere l'inizio della circolazione di conoscenza, di consapevolezza, di crescita attraverso il lavoro di squadra, appunto un "aiuto ad aiutarsi"..Certo, la nostra e' una scommessa, ma siamo fiduciosi che anche con l'aiuto di Don Paolo riusciremo a salvare capra e cavoli!


Nessun commento: