"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 22 febbraio 2013

Si apre il confronto sulle presidenziali del 2017: terzo mandato per Kagame?

Paul Kagame allo stadio di Byumba nel 2003
Fino a qualche tempo fa l’argomento era tabù; nessuno ne parlava apertamente, poi improvvisamente è diventato oggetto di dibattito pubblico, esploso anche sui giornali, come il The New Times, dove quasi ogni giorno qualcuno scrive in proposito. Stiamo parlando di cosa succederà nel 2017 quando l’attuale presidente rwandese, Paul Kagame, porterà a termine il suo secondo mandato presidenziale, l' ultimo secondo la vigente costituzionale ( art.101) : il presidente uscente passerà il testimone a un nuovo eletto, oppure si farà in modo di bypassare l’attuale previsione costituzionale, apportando le modifiche atte a consentire un terzo mandato? Il primo segnale che l’argomento poteva essere oggetto di discussione lo ha dato lo stesso Kagame quando in una recente intervista alla CNN non si  era sottratto a una domanda, forse non imprevista, appunto sulle elezioni del 2017, a cui aveva dato un risposta un po’ sibillina. Da lì l’argomento è stato sdoganato. Fino a quando , un paio di settimana fa, in occasione degli stati generali del Fronte Patriottico Rwandese, il partito al governo,  il presidente  Kagame ha rotto gli indugi e ha dato incarico a tre esponenti di vertice del partito di procedere ai necessari approfondimenti per trovare una soluzione prima del 2017. I tre saggi, Tito Rutaremara, Joseph Karemera e Antoine Mugesera sono chiamati a trovare una formula in grado di garantire "cambiamento, continuità e stabilità" nel passaggio elettorale del 2017. La formula potrebbe essere sbrigativamente liquidata come un escamotage cucito su misura per una riconferma del presidente uscente. In realtà  è difficile negare che il popolo rwandese abbia bisogno proprio di un cambiamento che non intacchi la  stabilità conquistata, semmai è da vedere come declinare la  continuità. Naturalmente tutti danno per scontato che la continuità si concretizzerà in una riconferma dell'attuale presidente, come già tante volte abbiamo visto succedere in diversi paesi africani, ma non solo, non escluso qualche paese europeo  di recente democrazia ( vedi la staffetta Putin-Medvedev in Russia). Sarebbe però limitativo fermarsi qui e liquidare il tutto come l'ennesimo vulnus portato alla democrazia, come intesa da noi occidentali, storicamente consolidata attraverso secoli di dibattiti e confronti non sempre pacifici ( non scordiamoci le diverse guerre civili che hanno insanguinato, nella prima metà del secolo scorso, almeno tre paesi europei come Spagna, Italia e per certi versi la Francia con la succesiva esperienza di una personalità forte come De Gaulle). Allora, in attesa di vedere come andrà a finire,  cominciamo a evidenziare almeno un aspetto positivo della questione. L'apertura di un dibattito di questa portata, in anticipo di  quattro anni sulla prossima scadenza elettorale, potrebbe dare vita a una zona franca di confronto, estesa nel tempo, che potrebbe innescare favorevoli e imprevedibili dinamiche  nel contesto rwandese. Tutto sta a saperla utilizzare con intelligenza e ponderazione da parte di chi ha idee e voce per farsi sentire.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è da sperare che Kagame abbia la forza e la saggezza di trovare un successore. Anche perchè significherebbe che il Rwanda sta facendo passi da gigante.
Peró ho anche dei dubbi e delle inquietudini. Aprà un successore essere alla sua altezza? Speriamo... E poi avrebbe sempre un ruolo guida nel FPR

mbg ha detto...

Un auspicio condiviso da molti.

Anonimo ha detto...

Condiviso da molti ma con fini diversi.
Io, per conservare e migliorare quello che ha fatto.
Molti per distruggere quello che ha fatto. Ad esempio tutti quelli che ambiscono al potere e non al bene della Nazione e della popolazione. E in Rwanda, come nel resto dell'Africa sono in molti.

Anonimo ha detto...

Tranquilli, modificherà la legge ed andrà avanti lui od al massimo farà come Putin...ovviamente il mio è un commento sarcastico...