"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


mercoledì 16 novembre 2016

Singapore, Rwanda e l'uso libero del web

Freedom on the Net nel mondo
Da tempo, in maniera più o meno esplicita, la leadership rwandese ha espresso ammirazione per il modello di sviluppo economico della piccola città stato di Singapore, tanto che  ormai da tempo i media internazionali parlano del Rwanda come la Singapore dell’Africa.I riferimenti a questa realtà attengono, da parte rwandese,  prevalentemente all’aspetto economico che ne ha caratterizzato lo sviluppo in questi ultimi decenni, non disdegnando anche qualche attenzione circa  il modello di governance politica. Già in passato abbiamo rappresentato la realtà di Singapore ( clicca qui), oggi ne facciamo un aggiornamento segnalando questa analisi del sociologo canadese Derrick de Kerckhove, che sul quotidiano Avvenire, partendo appunto dall’esperienza di Singapore, denuncia i rischi di una deriva possibile che la «datacrazia» (il potere dei dati), potrebbe produrre sui comportamenti dei cittadini, costretti ad adeguarsi ai modelli sociali imposti, attraverso la tecnologia, da chi detiene il potere. Per leggere l’articolo clicca qui.
 A proposito dell’uso e del controllo del web, a inizio mese è stato rilasciato il rapporto annuale Freedom on the Net redatto dalla fondazione americana Freedom House. Il giudizio rilasciato sul Rwanda è quello di un paese “parzialmente libero”, con uno score di 51/100 mediano nella classifica mondiale e migliore di quello di Singapore che è di 41/100, in cui è di molto migliorato l’accesso a internet dal punto di vista tecnologico, ma il cui uso deve parallelamente scontare significativi controlli e limiti da parte delle autorità.  Il giudizio completo sul Rwanda contenuto nel Rapporto è consultabile cliccando qui.

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