"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 1 ottobre 2010

Ferma presa di posizione della Chiesa anglicana rwandese contro l'omosessualità

Il vescovo anglicano  rwandese Onesphore Rwaje, attualmente  vescovo di Byumba, che succederà all’ arcivescovo Emmanuel Kolini nel prossimi gennaio alla guida della comunità anglicana rwandese, ha recentemente preso ferma  posizione, nel solco di quanto fin qui sostenuto dal suo predecessore,  contro  l’omossessualità. La Chiesa anglicana rwandese, come altre comunità anglicane del terzo mondo,  respinge così  certe aperture che altre comunità americane ed europee hanno fatto nei confronti dei matrimoni gay. La recente consacrazione episcopale di un pastore americano, dichiaratamente gay,  ha portato la chiesa anglicana rwandese a una scissione. Il vescovo Rwaje ha bollato l’omosessualità come una pratica, introdotta da persone che vogliono secolarizzare la teologia, del tutto inaccettabile e contraria all’insegnamento biblico. Ancora più duramente l’attuale arcivescovo Kolini  aveva bollato l’omossessualità come “genocidio morale” tra i cristiani e una nuova forma "d’imperialismo culturale". Anche la società civile rwandese non è molto propensa ad accettare l'omosessaulità come normale costume di vita, tanto che nel recente passato era stata ipotizzata e discussa l'introduzione di norme penali che punivano tale pratica; poi però, anche a seguito delle reazioni internazionali, il progetto è stato lasciato cadere. 

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