Quante volte ci siamo sentiti indirizzare l’epiteto muzungu dai ragazzini festanti dei villaggi rwandesi, magari accompagnati da un più ruffiano amafaranga, cioè “soldi”. Ma cosa significa il termine muzungu, (al plurale wazungu)? Genericamente è il termine con cui si definisce l’uomo bianco, in particolare l’europeo. L' etimologia della parola deriva da una contrazione di parole che significa "colui che vaga senza meta" (dalle parole swahili zungu, zunguzungu, zunguka, zungusha, mzungukaji, Intenzionate ad andare in tondo) e fu coniato per descrivere gli esploratori europei e missionari arrivati in Africa orientale nel XVIII secolo.Un amico rwandese ci fornisce una spiegazione diversa e per certi versi decisamente più interessante che riferiamo così come ci è stata raccontata. Secondo questa versione, in Rwanda questo termine sarebbe stato coniato per definire i primi missionari giunti alla corte del mwami a Nyanza a inizio novecento, ma con un significato diverso da quello di “uomini senza meta”. Il muzungu,dal verbo kinyarwanda “kuzungura = "sostituire nel posto”, secondo questa versione, sarebbe colui che potrebbe mettere a repentaglio il potere dei notabili della corte regale sostituendoli nel loro posto, da noi si direbbe facendogli le scarpe.
Missionari alla corte del Mwami |
A sostegno di questa versione, denotante i timori dei maggiorenti locali verso questi missionari provenienti da fuori, c’è anche il comportamento assunto dagli stessi maggiorenti di corte. Dapprima invitarono le famiglie a non concedere il fuoco, conservato in ogni capanna, ai nuovi venuti. Quando i missionari dimostrarono di poter accendere il fuoco autonomamente senza aver bisogno che gli venisse trasferito dai residenti, si passò alle maniere forti, incendiando le capanne dove i missionari si erano installati. Quando i missionari si dotarono di abitazioni in muratura e ricoperte da lamiere atte a resistere al fuoco, a corte ci si rassegnò, non senza bollare però i nuovi venuti con il termine di muzungu denotante un malcelato timore che i nuovi venuti si potessero rivelare dei concorrenti insidiosi per i consiglieri di corte.
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