"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 15 luglio 2010

Se vuoi investire all'estero, vai in Rwanda

Secondo un recente rapporto della World Bank dal titolo “Investing across borders 2010” il Rwanda è uno dei paesi al mondo, unitamente al Canada e alla Georgia, dove un investitore straniero trova le condizioni più favorevoli per intraprendere un’iniziativa economica. Il citato rapporto giunge a tali conclusioni sulla base di un’analisi comparata della legislazione locale regolante gli investimenti stranieri in 87 paesi al mondo.Secondo quanto rilevato dagli esperti della World Bank, in meno di due settimane chi volesse effettuare un investimento in Rwanda è messo nelle condizioni di essere operativo con la nuova impresa. Tali condizioni favorevoli possono portare, secondo quanto sostenuto dal Vice President del Financial and Private Sector Development della World Bank, signor Janamitra Devan, oltre naturalmente a nuovi investimenti, nuove tecnologie e stili manageriali, nuovi posti di lavoro e stimoli alla concorrenza con positive ricadute sui livelli di prezzo dei beni. Complessivamente la popolazione locale beneficerebbe di un più favorevole accesso ai beni e ai servizi. Naturalmente il Rapporto si limita a fare una fotografia del quadro di riferimento in cui un ipotetico investitore si verrebbe a trovare qualora decidesse di sbarcare in Rwanda per avviare nuove iniziative economiche. Si tratta di un presupposto importante che le autorità di Kigali sono state in grado di costruire in questi anni, ma che necessita anche di una cornice politico istituzionale stabile in grado di garantire sicurezza e certezza del diritto di cui ogni intrapresa economica necessita.

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