"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 8 marzo 2013

Per l'elettrificazione rurale, il Rwanda tenta nuove vie

Il Governo rwandese ha presentato ieri un nuovo piano per l’elettrificazione dei villaggi rurali a livello nazionale che supera il precedente che prevedeva di portare l’elettricità ad almeno il 70 per cento della popolazione entro il 2017, distribuendo l’elettricità attraverso le reti tradizionali. Poiche' uno studio condotto dal Ministero delle Infrastrutture ha ormai accertato che, con l'attuale ritmo di elettrificazione, si sarebbe raggiunto solo il 33 per cento dei rwandesi entro la data prevista, si e' deciso di cambiare totalmente prospettiva. Da qui in avanti si punterà tutto sui pannelli solari, sullo sviluppo delle mini reti idroelettriche locali e sull’ulteriore diffusione degli impianti di biogas. Sembra ripetersi per la distribuzione dell’energia elettrica il modello positivamente sperimentato con la telefonia, quando si è bypassato il modello distributivo con la rete fissa passando direttamente al mobile.
La scelta è maturata anche alla luce della convenienza economica; infatti, secondo i calcoli del governo, il progetto iniziale avrebbe comportato un investimento dell’ordine di 800 milioni di dollari che, secondo le previsioni dei tecnici governativi, dovrebbero ridursi a 621 milioni secondo il nuovo approccio, pur con i significativi sostegni finanziari che il governo si propone di offrire ai privati. Il nuovo piano prevede per i pannelli solari la distribuzione di sistemi di base minimali, in grado di alimentare due lampadine e caricare un telefono, dal costo unitario di US $ 70 (Rwf 44. 370),  mentre un secondo impianto dal costo di  US $ 200 (Rwf 126. 811) avrebbe una capacità maggiore e potrebbe anche alimentare un televisore. L’ipotesi è quella  di diffondere 1.200.000 impianti solari che potrebbero consentire di risparmiare, in cinque anni,  fino a 80 milioni di dollari sulle  importazioni di kerosene.
E’ prevista altresì la realizzazione 100.000 impianti di  biogas, completamente sovvenzionati per circa 23.000 famiglie più povere, per una spesa di US $ 17,6 milioni, e agevolati tramite prestiti, per un onere di US $ 2,1 milioni, per le altre 77.000.
Un’altra alternativa è quella delle mini rete idroelettriche alimentate  da 192  siti già individuati, su cui evidetemente andranno realizzate delle mini centrali di produzione, che dovranno fornire energia elettrica a comunità locali in cui dovranno confluire anche le  famiglie finora lontane dai centri abitati.

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