Il Governo rwandese ha presentato ieri un nuovo piano per l’elettrificazione
dei villaggi rurali a livello nazionale che supera il precedente che prevedeva di
portare l’elettricità ad almeno il 70 per cento della popolazione entro il
2017, distribuendo l’elettricità attraverso le reti tradizionali. Poiche' uno studio condotto dal Ministero delle Infrastrutture
ha ormai accertato che, con l'attuale ritmo di elettrificazione, si sarebbe
raggiunto solo il 33 per cento dei rwandesi entro la data prevista, si e' deciso di cambiare totalmente prospettiva. Da qui in avanti si punterà tutto sui
pannelli solari, sullo sviluppo delle mini reti idroelettriche locali e sull’ulteriore
diffusione degli impianti di biogas. Sembra ripetersi per la distribuzione dell’energia
elettrica il modello positivamente sperimentato con la telefonia, quando si è bypassato il modello distributivo con la rete fissa passando direttamente al mobile.
La scelta è maturata anche alla luce della convenienza economica;
infatti, secondo i calcoli del governo, il progetto iniziale avrebbe comportato
un investimento dell’ordine di 800 milioni di dollari che, secondo le
previsioni dei tecnici governativi, dovrebbero ridursi a 621 milioni secondo il
nuovo approccio, pur con i significativi sostegni finanziari che il governo si
propone di offrire ai privati. Il nuovo piano prevede per i pannelli solari la distribuzione di
sistemi di base minimali, in grado di alimentare due lampadine e caricare un
telefono, dal costo unitario di US $ 70 (Rwf 44. 370), mentre un secondo impianto dal costo di US $ 200 (Rwf 126. 811) avrebbe una capacità
maggiore e potrebbe anche alimentare un televisore. L’ipotesi è quella di diffondere 1.200.000 impianti solari che potrebbero
consentire di risparmiare, in cinque anni, fino a 80 milioni di dollari sulle
importazioni di kerosene.
E’ prevista altresì la realizzazione 100.000 impianti di biogas, completamente sovvenzionati per circa 23.000
famiglie più povere, per una spesa di US $ 17,6 milioni, e agevolati tramite prestiti, per un onere di US
$ 2,1 milioni, per le altre 77.000.
Un’altra alternativa è quella delle mini rete idroelettriche alimentate da 192
siti già individuati, su cui evidetemente andranno realizzate delle mini
centrali di produzione, che dovranno fornire energia elettrica a comunità locali in cui dovranno confluire anche le famiglie finora lontane dai centri abitati.
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