"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


sabato 9 marzo 2013

Eccellono gli studenti delle scuole cattoliche rwandesi

I dati forniti  dal  Ministero dell'Istruzione relativi all’andamento dei risultati scolastici conseguiti dagli studenti che si sono sottoposti agli esami al termine del ciclo scolastico secondario, come già nel passato, evidenziano come gli studenti delle scuole cattoliche eccellano nelle diverse classifiche.
In particolare si sono fatti onore gli studenti dei diversi  Petits Séminaires operanti in Rwanda, quelli di  Rwesero, di Nkumba, di Nyundo,di Kabgayi e di  Karubanda, ma anche quelli  di altre scuole tenute da religiosi come Groupe Scolaire San Giuseppe Kabgayi, Groupe Scolaire St. André, Ecole de Sciences de Byimana, Groupe officiel de Butare. Anche le studentesse della scuola femminile GS St Bernadette de Save-Huye sono segnalate tra quelle con i punteggi più alti. Lo stesso Ministro della Pubblica Istruzione, Vincent Biruta, ha riconosciuto questa leadership educativa delle scuole cattoliche, sottolineando  come "Le scuole cristiane come quelle guidate da suore e religiosi hanno sempre a cuore i propri studenti, sono dotate di un'ottima struttura gestionale e organizzativa, dedicano tempo importante agli studenti e pregano sempre per loro".
Per spiegare il segreto di  questa performance delle scuole cattoliche, The New Times ha visitato la Byimana Science School, (ex Ecole de Science de Byimana), fondata nel lontano 1952 e gestita dai Fratelli Maristi a Ruhango nella provincia meridionale, che ha piazzato ben quattro dei suoi studenti fra i primi dieci nelle materie scientifiche. Secondo il cronista, già entrando nella scuola, non si può non notare la serenità e il silenzio e come tutti gli studenti siano in classe ad ascoltare i loro insegnanti. Sottolineatura quanto mai opportuna visto che in altre scuole  capita spesso di imbattersi in studenti che bighellonano all’esterno delle aule  durante l’orario delle lezioni. Secondo il preside,  fratel Alphonse Gahima, il successo dipende da vari fattori tra cui essere una scuola emanazione della chiesa che richiede un certo livello di impegno religioso tra gli studenti, avere livelli elevati di disciplina tra gli studenti e  un efficiente sistema di gestione della scuola.E’ la vocazione educativa della Chiesa  come completamento di quella primaria di predicazione del Vangelo, la vera discriminante che fa la vera differenza, secondo  Hahima, rispetto alle altre scuole. C’è poi da sottolineare la particolare attenzione al rispetto delle regole e della  disciplina a cui sono chiamati tutti gli studenti, l’attenta gestione del corpo insegnanti e l’organizzazione didattica ed extra didattica che impegnano completamente gli studenti, ai quali viene anche inculcata una particolare attenzione alla lettura .
Come si vede un buon modello a cui ispirarsi, anche per alcune scuole cattoliche che con il tempo hanno perso un po’ dello smalto iniziale,  quando a partire dagli inizi del periodo coloniale  furono pioniere nell’istruzione del popolo rwandese. Quante strutture anche importanti sparpagliate sul territorio rwandese potrebbero essere rilanciate, anche ripensando i contenuti didattici per renderli più spendibili anche sul mercato del lavoro locale, dove a fianco delle tradizionali attività riconducibili all’agricoltura se ne stanno affacciando di totalmente nuove. Un discorso a parte meritano i numerosi Petits Séminaires; magari ne riparleremo in futuro.

Nessun commento: