"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 11 agosto 2011

Prima giornata di missione


Adozioni e progetto batwa
Prima giornata di lavoro a Byumba per i volontari Kwizera.Un gruppo, coadiuvato dai referenti locali Pascasia e Bernard, si è dedicato, per l’intera,  alla verifica delle adozioni, incontrando i bambini inseriti nel programma e verificando le nuove candidature che andranno a rimpiazzare i ragazzi che per limiti di età hanno ormai concluso il periodo di permanenza nel progetto. Nel pomeriggio altri volontari hanno incontrato la comunità batwa di Kibali, unitamente  all’agronomo Michel della fattoria di Nyinawimana. E’ stato possibili prendere cognizione del lavoro fatto per mettere a coltura la prima parte dei terreni terrazzati l’anno scorso. Si sono appresi i dettagli  dei risultati conseguiti di cui abbiamo già riferito in un precedente post. Quaranta quintali di patate sono state distribuiti tra tutti i quarantasette nuclei familiari che formano la comunità. Anche le poche famiglie che non avevano aderito alle due associazioni che avevano svolto i lavori agricoli sono state destinatarie di parte del raccolto; di fronte a tale gesto si sono ricredute sulla bontà del progetto e hanno dichiarato la propria disponibilità a essere parte attiva nella nuova stagione agricola. I residui ventisei quintali del  raccolto sono stati  per metà venduti a cento franchi al kilo, il cui ricavato è stato reso disponibile a chi ha prestato la propria opera lavorativa, mentre l’altra metà è stata immagazzinata al centro sementi della fattoria di Nyinawimana per essere utilizzato per la semina sui nuovi terreni che saranno messi a coltura nella prossima stagione mentre, iIn una logica di rotazione dell’utilizzo dei terreni, l’ettaro coltivato a patate quest’anno sarà seminato con mais. Dopo la negativa esperienza della coltivazione dei fagioli di cui abbiamo già riferito, (non sono arrivati a maturazione perché i batwa hanno pensato bene di utilizzare i sostegni in legno come legna da  ardere), si sta valutando di assegnare le sementi perché ogni famiglia provveda a seminare i terreni adiacenti alla propria casa. Nel complesso, a detta dell’agronomo che segue il progetto, la risposta dei batwa è stata complessivamente positiva. Di fronte ai risultati concreti di cui  hanno potuto beneficiare, già hanno iniziato, di propria iniziativa, a preparare i nuovi terreni per le future lavorazioni. Ricordiamo che a fronte dei due ettari e mezzo di terreno coltivato in questa prima parte del programma, ce ne sono altri cinque ancora da valorizzare. Alla luce di tutto ciò si può ben comprendere la portata che il progetto avrà per la vita di questa comunità.

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