"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 9 settembre 2022

Dal Batwa day il lancio di un' idea sfidante

Kibali

La Missione Kwizera nel corso degli anni ha sempre avuto un appuntamento fisso: quello con la comunità storicamente marginalizzata dei Batwa di Kibali. E così è stato anche per la Missione 2022. Al mattino abbiamo portato aiuti alimentari, 5 kilogrammi di fagioli ed altrettanti di farina di mais a ciascuno dei 65 nuclei familiari di quella comunità per la quale tanto è stato fatto nel corso degli anni. A partire dal 2007, quando l'Ass. Kwizera onlus ha realizzato per gli allora 47 nuclei familiari, lì residenti, altrettante casette (clicca qui); poi negli anni successivi terrazzando oltre otto ettari di terreni che le autorità civili hanno messo a disposizione di quella comunità (clicca qui )
Miyove
. Successivamente l'Associazione ha sostenuto la messa a coltura di quei terreni, in un alternarsi di risultati incoraggianti e di frustanti delusioni, nonostante un certo impegno dei componenti della comunità. Anche l'ultima campagna agricola, causa la siccità, è stata avara di risultati. Questa volta la distribuzione di aiuti alimentari ha interessato anche l'altra comunità, quella di Miyove, composta da 28 famiglie, le cui condizioni non si discostano di molto da quelle di Kibali, che forse sconta in negativo il fatto di essere troppo isolata e riversata su se stessa. Anche in quella comunità sono stati avviati programmi agricoli, seguiti in loco da don Theophile responsabile di un'Associazione locale impegnata nel riscatto delle popolazioni emarginate,  SPES,  senza, purtroppo risultati incoraggianti. E' per questo che ci siamo decisi a lanciare l'appello, sotto forma di lettera aperta, a un imprenditore ruandese di successo  in ambito agroalimentare, ma non solo, il signor Gerard Sina, perchè raccolga la sfida di dare una mano a queste comunità storicamente emarginate per accompagnarle in un percorso di riscatto.

Ecco la nostra lettera.

 Illustre signor Sina,

a partire dal 2007 la nostra associazione ha operato presso la comunità di Kibali, per il muzungu semplicemente gli amici Batwa, realizzando per gli allora 47 nuclei familiari, lì residenti, altrettante casette (clicca qui); poi negli anni successivi terrazzando oltre otto ettari di terreni che le autorità civili hanno messo a disposizione di quella comunità (clicca qui). Abbiamo quindi sostenuto la messa a coltura di quei terreni, in un alternarsi di risultati incoraggianti e di frustanti delusioni, nonostante un certo impegno dei componenti della comunità.  Nel complesso, assistiamo a un cospicuo patrimonio di terreni agricoli non pienamente sfruttati da parte di quella comunità che da quegli stessi terreni potrebbe trarre importanti fonte di sostentamento. 

Di fronte a questo desolante stato di fatto, memore della sua storia personale, che da un’infanzia difficile ha saputo assurgere a imprenditore di successo non solo a livello nazionale, vorremmo lanciarle una proposta sfidante. Proporre alle autorità civili di assumere la gestione di quei terreni, valorizzandoli, come lei sa fare, e condividendone i frutti, secondo modalità da definirsi, con i componenti di quella comunità. Comunità che potrà essere coinvolta anche nelle attività agricole che si intendono lì attuare, intraprendendo un percorso formativo per i componenti della cooperativa, già attiva nel passato nei lavori agricoli,  sotto la guida dei suoi tecnici.

 Potrebbe essere questo un progetto pilota replicabile in realtà consimili, presenti numerose sul territorio. Un progetto che avrebbe un ritorno per tutti i protagonisti: 

per il suo Gruppo, la conferma di un’attenzione alla realtà sociale in cui opera, con indubbi ritorni a livello d’immagine; 

per le autorità civili, una concreta risposta alla domanda di sostegno che comunità come quella di Kibali richiedono; 

per le famiglie della comunità, una  reale risposta alle loro esigenze quotidiane, non disgiunta da un possibile inizio di un percorso di riscatto che le affranchi dalla situazione di disagio in cui vivono.

 Come vede tutti potrebbero uscire vincitori da questa sfida, solo che lei la raccolga, come ha saputo fare tante altre volte nella sua vita, a partire dai tempi lontani in cui era bambino a Kigali e ha trovato chi le ha offerta un’opportunità. 

 Con profonda stima ed ammirazione.

Associazione Kwizera odv                              


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