"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 25 febbraio 2011

La nuova sfida dei batwa di Kibali

I nuovi terrazzamenti al villaggio di Kibali
E' stato dato il via al progetto, promosso dall'Associazione Kwizera, di valorizzazione dei terreni adiacenti il villaggio che ospita la comunità batwa di Kibali nei pressi di Byumba. Come noto, negli anni scorsi l'Associazione aveva realizzato un villaggio di 47 casette, una per ogni famiglia che costituisce quella comunità, e l’anno scorso era stato terrazzato tutto il terreno circostante, per un totale di circa 8 ettari. Ora, dopo  la buona risposta offerta dai componenti della comunità che hanno saputo  ben adattarsi alla nuova realtà abitativa, superando non poche perplessità espresse sul loro conto ( in una precedente esperienza le nuove case che erano state rese loro disponibili erano state letteralmente smontate per vendere tutto quanto poteva essere venduto),  una nuova sfida attende i batwa di Kibali: imparare a coltivare i terreni per diventare autosufficienti per la parte alimentare. Sotto la direzione dell’agronomo della fattoria di Niynawimana, dott. Michel Habakurama, si è iniziato il piano di sensibilizzazione e  formazione dei batwa con la finalità di  arrivare, in una prima fase, a creare un orto  per ogni famiglia e mettere a coltura  un ettaro  e mezzo a patate e un altro ettaro a fagioli. I rimanenti ettari verranno valorizzati successivamente, quando i batwa avranno preso dimestichezza con i lavori agricoli, tradizionalmente non rientranti nella loro cultura che li vedeva più dediti, nel passato, alla caccia o all’artigianato  come vasai. La semina degli ettari residui dovrebbe essere effettuata dagli stessi batwa, utilizzando le sementi ricavate dai primi raccolti.  Il progetto prevede altresì la piantumazione di alberi su tutti i confini dell’intera area e di colture foraggere nei terrapieni  di contenimento dei terrazzamenti. Queste colture foraggere dovrebbero, in prospettiva, consentire anche l’avvio di un allevamento comunitario di capre. Come si vede il progetto è particolarmente impegnativo. Noi facciamo però il tifo che i batwa possano vincere anche questa sfida.

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