"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 13 settembre 2022

Non di solo pane… al monastero di Nyinawimana

La nuova chiesa
Quando  le clarisse ruandesi del monastero di Kamonyi decisero di dar vita ad una nuova comunità sulla collina di Nyinawimana (leggi qui la storia), l’Associazione Kwizera aderì con entusiasmo, pur nella limitatezza dei propri mezzi,  al progetto della costruzione del monastero e successivamente finanziando la realizzazione, sugli ampi terreni di cui dispone il monastero, di una stalla, dotandola anche di 25 capre. Oggi che il monastero fa bella mostra di sé sulla collina, arricchito nell’ultimo anno anche di una bellissima chiesa, l’Associazione Kwizera continua la sua opera di sostegno alla piccola comunità monastica, in tutto sette monache guidate da suor Marie Regine, garantendo un piccolo contributo mensile in denaro che va ad arricchire le entrate in natura revenienti dalla fattoria. Per toccare con mano quanto fatto in questi ormai tre anni di assenza, unitamente alla fidata Pascasia, abbiamo fatto visita alla comunità nella giornata di mercoledì. Purtroppo una giornata di pioggia non ci ha permesso di apprezzare appieno  tutto il lavoro svolto sui terreni della fattoria, come avrebbe voluto suor Marie Regine, giustamente orgogliosa di quanto fin qui realizzato. Vi abbiamo comunque rimediato, quando domenica prima d’intraprendere il viaggio verso Kigali per il ritorno a casa, abbiamo fatto tappa appunto a Nyinawimana, colmando le lacune del mercoledì precedente. Col sole la fattoria sembra vivere: con le sue mucche( tre mucche e due vitelli) e la sua ventina di capre, in attesa prossimamente di un pollaio di galline e le sue diverse coltivazioni, non manca neppure un campo di fragole, e le venti piante di avocado, che le sorelle identificano con un proprio nome, come per altro succede per gli animali. Sulla bellezza e sulla bontà dei grossi avocado della fattoria ne potrà dare testimonianza  anche chi ne ha potuto gustare qualcuno al nostro ritorno a casa. La giornata di mercoledì è stata anche l’occasione per licenziare le lettere che l’Associazione invia alle famiglie italiane che aderiscono al Progetto Adozioni.Infatti, ci siamo avvalsi della buona conoscenza della lingua italiana che ha Suor Marie Regine, appresa durante la sua permanenza in Italia, per affidare a lei la traduzione delle brevi letterine che i bambini indirizzano nella propria lingua, il Kinyarwanda, ai loro benefattori.
Divine con mamma, nonna e suor Marie Regine
A proposito di Adozioni, la nostra presenza a Nyinawimana a richiamato al monastero i quattro assistiti che vivono in zona, tra cui, Alphonse, un handicappato grave che vive nella vicina comunità Inzere, ma soprattutto la piccola Divine. 
Una bimba che, a suo tempo, suor Marie Regine ci aveva segnalata perchè abbandonata dalla madre che se ne era andata a Kigali. E proprio mercoledì abbiamo avuto la gradita sorpresa di apprendere che la mamma della piccola Divine era tornata a casa. Infatti, all'incontro era presente la mamma di Divine, oltre che la nonna che in questo tempo di lontananza della mamma si era presa cura della piccola.

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