Da giovedì primo agosto, per chi arriva
a Kigali e desidera dotarsi di una scheda telefonica locale non basterà più
acquistarne una al primo box di una delle tre
compagnie telefoniche operanti nel paese, ma dovrà sottoporsi alla
registrazione di tutti i dati anagrafici e produrre un documento d’identità, così come siamo abituati a fare nel nostro paese.
Dal primo agosto è entrata, infatti, in vigore la disposizione che prevede l’identificazione
del titolare della scheda per evitare ogni genere di abuso derivante dall’utilizzo
di schede sostanzialmente anonime, come avveniva in Rwanda dall'introduzione della telefonia mobile. La normativa entrata in vigore nel febbraio scorso
ha lasciato tempo fino al 31 luglio ai rwandesi per rendere nominative le schede
in circolazione. Alla mezzanotte del 31 luglio un totale di 485.867 utenti di
telefonia mobile sono stati disconnessi per la mancata registrazione delle loro
schede SIM in esercizio. In compenso hanno regolarizzato la propria scheda ben
6.110.138 proprietari di telefoni, il 92,6 per cento del totale
delle schede di telefonia mobile circolanti nel paese.
Per curiosità diamo i dati forniti dai tre operatori: Tigo ha
regolarizzato il 96 per cento dei suoi 1,9 milioni abbonati, Airtel il 94 per
cento dei suoi 953.949 clienti, mentre il più grande provider di
telecomunicazioni, MTN, ha regolarizzato il 90 per cento delle 3,6 milioni di SIM in circolazione. Il processo di renedere nominative le schede telefoniche è in corso, con diverse tempistiche, anche in Kenya, Uganda e Burundi.
Nessun commento:
Posta un commento