"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 6 giugno 2013

I vecchi capi villaggio vanno in pensione

Dall'inizio dell'anno, i  capi villaggio sono praticamente stati pensionati dall'autorita governativa che ha affidato i loro compiti amministrativi ai segretari esecutivi della cellule (SEC), l'unità amministrativa di base in cui e' suddiviso il paese. Il passaggio di consegne non sembra aver creato problemi alla popolazione abbastanza stanca di dover attendere le lungaggini del capo villaggio nell'espletamento di una pratica di competenza, dalle semplici certificazioni anagrafiche alle autenticazioni dei passaggi di proprieta', e nel dover sottostare alle richieste corruttive  degli stessi capi villaggio che non percependo alcun compenso erano piu' o meno costretti a pretendere qualche forma di compenso dai loro amministrati, magari anche solo una birra assunta al bar facente la funzione di ufficio pubblico. Con la nuova struttura burocratica queste pratiche sembrano essere cessate, anche se ogni tanto si legge di qualche caso di concussione e/o corruzione prontamente sanzionato. Ai vecchi capi villaggio rimane la memoria storica del villaggio e dei suoi abitanti tanto che non e' infrequente che il nuovo segretario  esecutivo debba far ancora loro ricorso per identificare una persona che si ripresenta per una certificazione.  Il nuovo modello amministrativo consente alle autorita' di perseguire, oltre che   uno svecchiamento dell'apparato burocratico,  di creare sul territorio una rete di funzionari fidati.Per molti vecchi capi villaggio rimarra' comunque un ruolo personale, correlato all'autorevolezza acquisita negli anni, che nessun provvedimento potra' intaccare e ad essi gli abitanti del villaggio continueranno a fare ricorso per risolvere i piccoli o grandi problemi che mai mancano all'interno di una comunita'.

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