In un'intervista alla nota giornalista della CNN, Christiane Amanpour, il presidente, Paul Kagame, ha fatto conoscere le sue valutazioni sul ruolo del Rwanda nell'ambito della crisi del Kivu. Dopo aver smentito per l'ennesima volta il sostegno del suo paese ai ribelli del movimento M23, Kagame ha sottolineato che "la soluzione è per noi di procedere insieme come due paesi, come una regione e di essere lungimiranti e di trovare soluzioni." Si è poi soffermato sulle gravi conseguenze che la crisi ha provocato sui conti del paese, dopo che diversi paesi donatori hanno congelato i loro aiuti a fronte delle accuse al Rwanda di sostegno ai ribelli congolesi. Il mancato arrivo dei fondi esteri, che concorrono per oltre il 40 per cento alle entrate statali, ha comportato una revisione al ribasso delle previsioni di crescita dell'economia rwandese.
Per ascoltare la parte forse più intrigante dell'intervista, bisogna però attendere la fine, quando la giornalista chiede a Kagame se intende cedere il potere alla fine del suo secondo mandato presidenziale del 2017, l'ultimo secondo le previsioni costituzionali vigenti, che prevedono il limite di due soli mandati.
"Non si preoccupi di questo," ha risposto Kagame alla Amanpour,"abbiamo la Costituzione in vigore. Abbiamo sempre cercato di fare del nostro meglio per soddisfare le esigenze della nostra gente e le aspettative del nostro popolo. "
L'Amanpour ha quindi chiesto se questo significava "sì", che si sarebbe fatto da parte.
Kagame ha risposto: "No. Si tratta di una risposta ampia per dire che non c'è bisogno di preoccuparsi di nulla. "
Kagame ha risposto: "No. Si tratta di una risposta ampia per dire che non c'è bisogno di preoccuparsi di nulla. "
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