Il Rwanda ha manifestato il proprio dissenso all'intenzione dell'Onu di dotare il contingente Monusco dispiegato nel Kivu di droni, aerei spia senza pilota, che possano vigilare sulla zona e sui movimenti di merci e di truppe a cavallo dei confini con i paesi vicini. La decisione dell'Onu è stata giudicata dal vice ambasciatore rwandese all'Onu, Olivier Nduhungirehe, come prematura, non ritenendo "saggio usare una macchina su cui non abbiamo abbastanza informazioni" aggiungendo che "l'Africa non diventerà un laboratorio per gli strumenti spia dell'estero".Se non siamo in presenza di una gaffe, poco ci manca. Infatti, tra le tante motivazioni che si possono addurre per evitare che occhi indiscreti vigilino e documentino quanto accade nella provincia orientale della RDC, quella sulla presunta non sufficiente conoscenza sull'uso dei droni e' forse la piu' debole.
Secondo quanto riferisce la BBC Africa, diplomatici alle Nazioni Unite asseriscono che la Francia, gli Stati Uniti e il Regno Unito sono favorevoli all'utilizzo di aerei senza pilota per la sorveglianza. Secondo questi diplomatici occidentali, l'opposizione del Ruwnda è la prima dimostrazione delle difficoltà che sul problema del Kivu la presenza del Rwanda in seno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu potrebbe riservare nel corso dei prossimi due anni.
Secondo quanto riferisce la BBC Africa, diplomatici alle Nazioni Unite asseriscono che la Francia, gli Stati Uniti e il Regno Unito sono favorevoli all'utilizzo di aerei senza pilota per la sorveglianza. Secondo questi diplomatici occidentali, l'opposizione del Ruwnda è la prima dimostrazione delle difficoltà che sul problema del Kivu la presenza del Rwanda in seno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu potrebbe riservare nel corso dei prossimi due anni.
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