"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


sabato 4 agosto 2012

Parte il catasto terreni

Aggirandosi tra i villaggi, capita spesso di incontrare edifici pubblici tappezzati da decine di fogli, come  riportato nella foto. Avvicinandosi si scopre che vi sono riportati interminabili elenchi di nomi. Si tratta dei nomi di coloro che all’esito di un  processo di ricognizione catastale compiuto dalle autorità    vengono riconosciuti come titolari dei terreni. Starà ad ognuno verificare che il proprio terreno non risulti intestato ad altri. La nuova legislazione che ha portato alla definizione dei diritti di proprietà dei terreni, prevede, tra l’altro, che i proprietari di terreni per una superficie superiore ai due ettari, siano tenuti a concedere in affitto i terreni oltre tale limite. La misura tocca da vicino la Chiesa, che nel tempo ha avuto modo di trovarsi titolare di importanti patrimoni immobiliari in terreni. Evitato il rischio dell’esproprio,  misura storicamente  abbastanza frequente a tutte le latitudini quando si tratta di beni ecclesiastici, le parrocchie e le diocesi sono ora attese alla sfida di trasformare tale vincolo in un’importante opportunità che porti alla promozione di cooperative agricole tra i cristiani delle comunità parrocchiali a cui affidare in conduzione i terreni in esubero.
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