Nelle zone rurali del Rwanda, capita a volte d’incontrare per strada quattro uomini che portano sulle spalle una specie di barella a forma di barca, fatta di materiale vegetale, su cui è riposta una persona, evidentemente bisognosa di cure, che viene trasportata al più vicino centro di sanità o ospedale. Si tratta di un’ambulanza tradizionale, chiamata ingobyi, che continua a svolgere la propria funzione anche dopo l’introduzione delle autoambulanze, per la verità in numero abbastanza limitato e certo non sufficiente per coprire le reali necessità delle popolazioni sparpagliate nei villaggi delle campagne. E’ interessante sapere che l’utilizzo dell’ingobyi è basato su una specie di mutua di base, per cui gli abitanti del villaggio a fronte del versamento di somma annuale di circa 200 Frw maturano il diritto di poter beneficiare del servizio in caso di bisogno; sono altresì previste penali per i morosi e costi per l’utilizzo dell’ambulanza tradizionale per chi non aderisce alla sottoscrizione. Il tutto è gestito da un incaricato di riconosciuta affidabilità. Il trasporto viene curato dai vicini di casa; se qualcuno si rifiuta o, furbescamente, si sottrae all’incombenza, è prevista un’ammenda di 1500 franchi che, in certi posti, può servire per una bevuta a ristoro della fatica di chi ha eseguito il trasporto.
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