Al centro di sanità di Bungwe |
Oltre il novanta per cento della popolazione rwandese è coperta da un’assicurazione sanitaria, introdotta recentemente, che a fronte di un costo annuo di 2000 Frw, di cui la metà a carico dello stato e l’altra metà a carico della persona, garantisce l’accesso a un certo numero di prestazioni : visite mediche al Centro di sanità (pagando un ticket moderatore di circa € 0,25 ), medicine di base per le malattie comuni (malaria, dissenteria, influenza, medicazioni...), trasporto in ambulanza (80% a carico della mutua, ci sono variazioni a seconda delle zone e delle possibilità dei centri), ospedalizzazione per circa 80% (a seconda dei casi e della durata della degenza). Dopo questo primo periodo di sperimentazione, è emersa l’inadeguatezza della quota versata che ha comportato uno sbilancio negativo della gestione. Per questo il governo sta correndo ai ripari aumentando l’importo a carico dei singoli , ritoccando la quota e parametrandola sulla base del reddito degli assistiti. Sono state così definite sei fasce di reddito a cui corrispondono altrettante quote che andranno da 2500 Frw per le fasce più basse fino a 7000 Frw per la fascia delle persone più ricche. L’accesso ai servizi sarà uguale per tutti, a prescindere dalla quota versata. Il problema nasce nelle fasce più deboli della popolazione, solitamente anche caratterizzate da famiglie piuttosto numerose. Poiché la quota da versare è per persona, è evidente che un nucleo familiare con un certo numero di figli si trova a sborsare importi che possono diventare abbastanza significativi: una famiglia con cinque figli si trova a dover sborsare 17.500 Frw, più o meno quanto un contadino può racimolare in un mese lavorando a giornata nei campi per terzi.Di fronte a una simile situazione un ineffabile amministratore locale non ha trovato di meglio che dichiarare a The new Times che va bene che i ricchi paghino più dei poveri, però sarebbe il caso che questi ultimi, i poveri, si convincessere a mettere al mondo meno figli per- testuale- ridurre l'onere per i ricchi.
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