"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


lunedì 18 aprile 2011

Cresce il costo dell'assicurazione sanitaria

Al centro di sanità di Bungwe
Oltre il novanta per cento della popolazione rwandese è coperta da un’assicurazione sanitaria, introdotta recentemente, che a fronte di un costo annuo di 2000 Frw, di cui la metà a carico dello stato e l’altra metà a carico della persona, garantisce l’accesso a un certo numero di prestazioni : visite mediche al Centro di sanità (pagando un ticket moderatore di circa € 0,25 ), medicine di base per le malattie comuni (malaria, dissenteria, influenza, medicazioni...), trasporto in ambulanza (80% a carico della mutua, ci sono variazioni a seconda delle zone e delle possibilità dei centri), ospedalizzazione per circa 80% (a seconda dei casi e della durata della degenza). Dopo questo primo periodo di sperimentazione, è emersa l’inadeguatezza della quota versata che ha comportato uno sbilancio negativo della gestione. Per questo il governo sta correndo ai ripari aumentando l’importo a carico dei singoli , ritoccando la quota e parametrandola sulla base del reddito degli assistiti. Sono state così definite sei fasce di reddito a cui corrispondono altrettante quote che andranno da 2500 Frw per le fasce più basse fino a 7000 Frw per la fascia delle persone più ricche. L’accesso ai servizi sarà uguale per tutti, a prescindere dalla quota versata. Il problema nasce nelle fasce più deboli della popolazione, solitamente anche caratterizzate da famiglie piuttosto numerose. Poiché la quota da versare è per persona, è evidente che un nucleo familiare con un certo numero di figli si trova a sborsare importi che possono diventare abbastanza significativi: una famiglia con cinque figli si trova a dover sborsare 17.500 Frw, più o meno quanto un contadino può racimolare in un mese lavorando a giornata nei campi per terzi.Di fronte a una simile situazione un ineffabile amministratore locale non ha trovato di meglio che dichiarare a The new Times che va bene che i ricchi paghino più dei poveri, però sarebbe il caso che questi ultimi, i poveri, si convincessere a mettere al mondo meno figli per- testuale- ridurre l'onere per i ricchi.

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