"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 2 aprile 2010

Cosa fanno gli altri: l'Ass. Turi kwmwe.

Capita, navigando sul web, d'imbattersi in siti dove  diverse  realtà associative impegnate in Rwanda presentano le proprie esperienze sul terreno e danno testimonianza del propio impegno a favore delle popolazioni di quel paese. Spesso si tratta di iniziative simili a quelle avviate e portate a termine da tante altre associazioni; si va dai programmi di adozione dei bambini bisognosi, alla costruzione di un acquedotto o di un edificio scolastico, all'avvio di una scuola di cucito, variando solo la localizzazione territoriale e la  comunità locale  a favore di cui si opera. A volte risultano interessanti anche le iniziative   a cui si dà vita qui in Italia per sensibilizzare le comunità nel cui ambito nascono le diverse associazioni. E' il caso dell'interessante  e simpatica iniziativa promossa dall'Associazione  Turi kumwe, una  Onlus di Novara, che  propone un incontro per i bambini delle elementari, attraverso un percorso audiovisivo e interattivo di conoscenza della vita quotidiana di un coetaneo rwandese.L'incontro della durata di circa due ore mira ad avvicinare i bambini italiani alla dura realtà dei loro coetanei rwandesi.
Nei loro interventi le animatrici della Onlus cercano di mostrare ai bambini delle elementari l'esistenza di modi diversi di vivere l'infanzia nel mondo, con riferimento all'Africa e, in particolar modo, al Rwanda. Il filmato e l'intervento mirano a mostrare le differenze fra una giornata tipica di un bambino rwandese delle scuole primarie e quella di un bambino italiano, senza dimenticare, però, di mettere in rilievo alcune somiglianze di fondo.Potrete trovare i filmati e la presentazione della bella iniziativa cliccando qui.

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