"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 27 agosto 2009

Madame Jeanne d'Arc

A Nyagahanga è una persona di riferimento: negli affari, nella vita amministrativa, in parrocchia. Un fisico statuario, sempre fasciato di splendidi e coloratissimi abiti tradizionali con l'aggiunta del copricapo dello stesso colore, due telefonini sempre fra le mani, in continuo movimento su un grande fuoristrada Toyota guidato dal giovane autista proveniente dalla vicina comunità musulmana di Gatsibo, Madame Jeanne d'Arc non passa certo inosservata nella piccola comunità di Nyagahanga. Rimasta vedova qualche anno fa con quattro figli in giovane età, Madame ha lasciato l'incarico di responsabile della locale filiale della Banca Popolare per prendere in mano, con piglio manageriale, le attività commerciali del marito. Si è messa così a far girare i due camion che possiede per trasportare ogni sorta di merci approvvigionandosi nella capitale. Quando a Nyagahanga c'è bisogno di qualcosa si fa riferimento a lei. Quasi tutto il materiale utilizzato per la ristrutturazione del Centro Parrocchiale è stato fatturato in toto o per il trasporto da Madame Jeanne. A lei ci siamo rivolti per la fornitura della capre del Progetto MIkAN al gruppo di Matimba che aveva qualche difficoltà di reperimento delle bestie in loco; lei ha pensato a tutto. Inizia la sua giornata con la S. Messa mattutina in Parrocchia, scambia qualche saluto all'uscita di chiesa con gli altri parrocchiani e con Don Paolo e poi si butta a capofitto nelle sue attività commerciali. L'abbiamo tuttavia vista a scarpinare con i giovani nella marcia di Nyabihu. Da buona imprenditrice è sempre disponibile e in grado di provvedere a ogni vostra necessità risolvendo ogni vostro tipo di problema; naturalmente seguirà regolare fatturazione del servizio prestato, perchè anche per Madame Jeanne gli affari sono affari. Esponente di quel potere declinato al femminile tipico della società rwandese, Madame Jeanne d'Arc non ostenta più di tanto il suo successo, anche se il villaggio è piccolo e l'invidia corre:vive in una casa tutto sommato modesta e fa studiare i suoi figli non in una scuola della capitale ma a Matimba.

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