"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 31 luglio 2009

Diario di viaggio 2

Arrivo a Nyagahanga
Nella serata di mercoledì si arriva a Nyagahanga. Prima ancora di disfare le valigie e farsi una doccia si fa un sopralluogo al Centro. I lavori aggiuntivi eseguiti da Don Paolo sono veramente significativi.Il Centro ne è uscito ulteriormente valorizzato. Per ora non togliamo la sorpresa a chi arriverà la prossima settimana. Documenteremo il tutto prossimamente. Negli ultimi mesi è stato anche ristrutturato il centro di accoglienza situato in un immobile vicino ai locali parrocchiali. Grazie al munifico sostegno del compianto Don Piero Giannini, parroco di Barga, al
quale il centro di accoglienza è dedicato, sono state ricavate 8 camerette singole, ognuna con il proprio servizio con doccia, pronte ad accogliere anche qualche gruppo di giovani desiderosi di trascorrere una vacanza diversa dal solito, per conoscere realtà ben lontane dalla nostra quotidianità. Chissà mai che non ne nasca qualcosa.

A Nyabihu
Giovedì si va a Nyabihu, una centrale della parrocchia di Nyagahanga, distante una ventina di km.
Da qui dovrebbe partire una marcia dei giovani del luogo per trasportare una copia della grande croce delle giornate mondiali della gioventù alla parrocchia di Nyinawimana. Proprio in questo periodo questa grande croce sta, infatti, facendo il giro di tutto il Rwanda. La partenza della marcia è prevista per la prima mattinata; secondo la ben nota elasticità “dell’ora Kigali“, il corteo si mette in marcia alle tredici.
Con un passo a metà tra quello degli alpini e dei bersaglieri, i giovani che aprono il corteo con la grande croce aggrediscono i circa dieci km che separano Nyabihu da Ruhondo, punto d’incontro fissato per la consegna della croce ai giovani di Nyinawimana. Dato il ritmo imposto dal gruppo di testa, di cui peraltro tengo il passo, unitamente a Don Paolo, con la baldanza che compete a un ex artigliere da montagna, il corteo si sfalda ben presto in diversi tronconi. Sembra di assistere a una tappa alpina del giro d’Italia. Lo spettacolo di entusiasmo dei giovani è comunque coinvolgente: per tutto il percorso è un continuo alternarsi di canti accompagnati a movenze di danza. Una volta consegnata la croce nelle mani dei coetanei di Niynawimana si torna a Nyagahanga; noi comodamente in jeep, mentre altri giovani si fanno il percorso a piedi. Questi ultimi nella giornata si sono sobbarcati una camminata Nyagahanga-Nyabihu-Nyagahanga pari a circa 40 km.

Progetto MIkAN a Nyabihu
Prima della partenza della marcia dei giovani incontriamo, sull’esterno della chiesa di Nyabihu, il gruppo delle famiglie inserite nel Progetto MIkAN. Si tratta del secondo gruppo attivo nella parrocchia di Nyagahanga. Alla presenza delle 27 famiglie, tutte con la rispettiva capra al seguito, coinvolte in questa esperienza di pastorale familiare e di impegno comunitario, il responsabile del gruppo, Ambrogio, un insegnante della locale scuola elementare, presenta con orgoglio l’inizio di questa esperienza. Sono partiti da un percorso di fede
nell’ambito della pastorale familiare che si è poi allargato a un impegno nella vita di comunità. In tale contesto hanno creato una cassa comune di reciproco sostegno, in cui sono già stati versati 50.000 franchi rwandesi, hanno poi avuto dalla parrocchia la gestione di un terreno coltivato a prato e infine i fondi per l’acquisto delle capre. Anche in questa fase hanno dimostrato serietà e spirito d’iniziativa. Infatti, la somma messa loro a disposizione pari a 375.000 franchi rwandesi, pari al cambio odierno a circa 470 euro, sarebbe dovuta servire, secondo quanto previsto dal progetto MIkAN, all’acquisto di 25 capre; poiché le famiglie che avevano seguito la pastorale familiare erano 27, sono riusciti con abilità commerciale ad acquistare 27 capre, di cui alcune già gravide. Secondo il programma, il primo capretto che nascerà da ogni capra sarà dato a una coppia di una comunità di una sottoparrocchia vicina. Così come è emersa dalla presentazione di Ambrogio, soprattutto dall’entusiasmo che ne traspariva, pare si possano trarre buoni auspici circa la riuscita dell’iniziativa.

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