In un precedente
post del 24 gennaio avevamo dato notizia dell’avvio di una selezione di un
veterinario e di un agronomo per la creazione
di una sorta di cattedra agricola ambulante che garantisse alle diverse
comunità di villaggio, per il tramite delle parrocchie, assistenza, formazione
e consulenza in ambito agricolo, per le diverse tipologie di colture e
allevamento esistenti sul territorio.In occasione della Missione Kwizera 2016
il progetto era stato illustrato a tutti i parroci della diocesi che erano poi
stati sollecitati di portare a conoscenza dei giovani delle rispettive parrocchie, laureati
in veterinaria e agronomia, il bando per la selezione di un agronomo e di un
veterinario. Incredibile a dirsi, alla scadenza dei termini per la
presentazione delle candidature sono pervenute due, dicasi due, sole
candidature: quella di un veterinario, peraltro non ancora laureato se non nella prossima sessione di giugno, e quella di una
diplomata (Technical Secondary Education A2) in agronomia. Il futuro
veterinario, l’unico candidato avente il requisito richiesto della laurea, non
riteneva peraltro congruo il compenso proposto di Frw 100.000 mensili per un
contratto annuale da stagiaire. Alla luce di tali risultanze non resta che
mettere in stand by il progetto in attesa di tempi migliori, mentre i relativi
fondi stanziati saranno indirizzati sul Progetto Mikan pig e su quello di assistenza agricola alla
comunità batwa di Kibali.
L'esito della ricerca lascia qualche perplessità, le stesse che avevamo espresso in un post del luglio 2010, Lettera a un neolaureato rwandese, che conserva, purtroppo, tutta la sua attualità.
Sarebbe interessante ricevere dai nostri amici rwandesi qualche considerazione al riguardo, potrebbero aiutarci a meglio comprendere certe dinamiche dei giovani rwandesi, che evidentemente ci sfuggono.
Caro amico,
finalmente hai coronato il sogno tuo e dei tuoi genitori
e hai conseguito l'agognata laurea. Ora davanti a te si spalanca la vita. Per
cominciare, sarà necessario pensare a mettere a frutto quanto hai appreso nelle
aule dell'università e cercare un lavoro che ti consenta di dare concretezza al
sogno che condividi con quella compagna di studi con la quale tante volte hai
discorso del futuro insieme. Costituire una famiglia, avere una tua dimora,
mettere al mondo dei figli dando loro una vita dignitosa.Cercare un lavoro? Più
facile a dirsi che a farsi. E' la medesima cosa che dice il tuo giovane coetaneo
italiano neolaureato in informatica, con alle spalle 18 anni di studio ( 5 alle
elementari,3 alle scuole medie,5 al liceo e 5 (3+2) all'università) che appena
conseguita la laurea si è sottoposto ad alcuni colloqui di lavoro per trovare
un impiego. Purtroppo, forse anche causa la crisi economica che sta
interessando un po' tutto il mondo, non ha avuto la fortuna di trovare un
impiego, neppure a tempo determinato. Si è dovuto accontentare di uno stage
presso una banca per un compenso di 700 euro mensili. Tieni conto che il vicino
di scrivania con cui lavora, dipendente a tempo indeterminato con titoli di
studio inferiori, percepisce almeno 500 euro in più con tutti i benefit
aggiuntivi ( pensione, buoni pasto, mutua).
Per darti un'idea un professore laureato che insegna
nelle scuole medie superiori percepisce uno stipendio netto di circa 1.500
euro.Il giovane neolaureto italiano spera che alla fine del periodo di stage,
abbia avuto modo di dimostrare le proprie capacità e gli venga quindi offerta
la possibilità di avere un contratto a tempo determinato che dopo un paio
d'anni si potrà trasformare in un contratto a tempo indeterminato; a quel punto
potrà dire di essersi sistemato.
Perchè ti dico tutto questo?
Perché ho appreso che l'offerta di una borsa di studio
annuale di 750.000 Franchi rwandesi ( pari a più della metà dello stipendio
annuo di un professore del tuo paese) che ti è stata offerta da una Onlus
italiana, per usufruire delle tue prestazioni nel campo specifico dei tuoi
studi, non ha incontrato il tuo interesse. Forse non hai ritenuto la cifra
adeguata per una collaborazione che ti avrebbe visto impegnato nella gestione
di progetti sul territorio, applicando le tue conoscenze professionali e
acquisendo preziose esperienze confrontandoti con i volontari stranieri: uno
scambio di conoscenze significative sicuramente utili per i tuoi impegni
lavorativi futuri. Ti confesso candidamente che faccio fatica a comprendere
questa tua scelta. Ritieni forse che non siano adeguatamente riconosciuti i
tuoi studi? Che il lavoro che ti è proposto non sia consono allo status di neo
laureato, in quanto rivolto verso i tuoi connazionali più bisognosi? Sei sicuro
che i tuoi genitori, che con sacrificio ti hanno permesso di completare i tuoi
studi, condividerebbero questa tua scelta? Certo, come per il tuo coetaneo
italiano, l’ideale sarebbe di ottenere un posto sicuro e ben remunerato qui (
vicino a casa) e subito. Sai però che ciò non è facilmente possibile né in
Italia né in Rwanda. Allora forse è il caso di guardare con occhi diversi
quella proposta: potrebbe essere l’inizio di un cammino professionale dove
cominci a misurarti con le tue conoscenze sul campo, lavorando per la tua
gente, con un riconoscimento economico tutt’altro che disprezzabile.
Un caro saluto.
Il tuo amico muzungu.
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