Durante
una cerimonia che ha dato avvio alle celebrazione del ventesimo anniversario
del genocidio del 1994, il ministro degli esteri, signora Louise Mushikiwabo, parlando
del percorso fatto in questi venti anni per ricostruire il paese cita fra l’altro i quasi 3,5 milioni
di rifugiati che hanno fatto ritorno nel paese. Un numero questo che merita un
approfondimento.Secondo l’ultimo censimento
tenutosi nell’agosto del 1991, risultavano residenti nel paese 7.099.844
abitanti ( di cui 6.467.958 censiti come hutu e 596.387 censiti come tutsi). Il
censimento successivo tenutosi nel 2002 registrava 8.128.553 abitanti, mentre
l’ultimo dell’agosto del 2012 fissava in 10.537.222 i rwandesi residenti.Alla
luce di questi dati secondo le prospettazioni della signora Louise Mushikiwabo,
nel 1994 se ai 7 milioni di residenti aggiungiamo i 3,5 milioni dei rifugiati che in futuro sarebbero rientrati nel paese, abbiamo una comunità di circa 10.500.000
rwandesi, per circa un terzo rappresentato da rifugiati che vivevano al di fuori dei confini della
madrepatria, se poi si sommassero i
circa seicentomila tutsi dell’interno arriveremmo a quasi il quaranta per cento
di rwandesi oggettivamete esclusi dal
governo del paese, una percentuale che ha un’indubbia valenza sul giudizio
politico che se ne dovrebbe ricavare relativamente alla governance del tempo. Pur
tenendo conto anche del numero ufficiale delle vittime del genocidio fissato
dalle autorità rwandese in 1.174.000 ( numero che deve
peraltro fare i conti con il dato del censimento del 1991 relativo ai rwandesi
censiti come tutsi precedentemente citato di cui l’ottanta per cento secondo le
autorità rimase vittima del genocidio), si vede come i conti non tornino se
solo si guarda il trend della popolazione riportato dal portale dell’Istituto
nazionale di statistica del Rwanda che quantifica in 7, 666 milioni i rwandesi residenti nel
1997. Il trend degli anni successivi che porta ai dati evidenziati dai censimenti del 2002 e del 2012 sconta in larga misura la crescita fisologica dal 2000 al 2012 data dal differenziale tra un tasso di natalità medio di 34,84 nati ogni mille persone e un tasso di mortalità medio di 16,35 morti ogni mille persone, peraltro in forte contrazione nell'ultimo quinquennio ( 9,64 nel 2012).
Come si vede i numeri spesso conservano una loro logica che neppure la dialettica di un politico e' in grado di piegare ai propri fini: tra i diversi meriti che l'attuale governance rwandese puo' vantare non c'è quindi quello di aver fatto rientrare un numero così alto, 3,5 milioni, di rifugiati, un numero che non torna.
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