Si apre oggi a Davos in Svizzera la 44esima edizione del World Economic Forum, alla quale sono
attesi 2.500 partecipanti provenienti da oltre cento paesi per dibattere su "Riorganizzazione del mondo: conseguenze
per la società, la politica e l'economia".
E’ prevista la presenza di una quarantina di capi di stato. Tra questi anche il presidente rwandese Paul Kagame
che interverrà nella sessione serale di venerdì.
Unitamente, tra gli altri, al noto
professor Nouriel Roubini, al ministro dell’economia e delle finanze francese, Pierre Moscovici, e al ministro dell’economia
turco, Ali Babacan, discuterà su “I prossimi steps per le economie emergenti”.
Ai partecipanti al Forum ha fatto pervenire un proprio messaggio anche Papa Francesco con un forte richiamo ai partecipanti dove viene chiaramente detto che non è ulteriormente tollerabile “che migliaia di persone muoiano ogni giorno di fame, pur essendo
disponibili ingenti quantità di cibo, che spesso vengono semplicemente
sprecate. Parimenti, non possono lasciare indifferenti i numerosi profughi in
cerca di condizioni di vita minimamente degne, che non solo non trovano
accoglienza, ma non di rado vanno incontro alla morte in viaggi disumani".
«I successi raggiunti - scrive il Papa - pur
avendo ridotto la povertà per un grande numero di persone, non di rado hanno
portato anche a una diffusa esclusione sociale. Infatti, la maggior parte degli
uomini e delle donne del nostro tempo continua a vivere ancora una quotidiana
precarietà, con conseguenze spesso drammatiche. In questa sede, desidero
richiamare l'importanza che hanno le diverse istanze politiche ed economiche
nella promozione di un approccio inclusivo, che tenga in considerazione la
dignità di ogni persona umana e il bene comune. Si tratta di una preoccupazione
che dovrebbe improntare ogni scelta politica ed economica, ma a volte sembra
solo un'aggiunta per completare un discorso. Coloro che hanno incombenze in
tali ambiti hanno una precisa responsabilità nei confronti degli altri,
particolarmente di coloro che sono più fragili, deboli e indifesi». E aggiunge:
«Vi chiedo di fare in modo che la ricchezza sia al servizio dell'umanità e non
la governi».Papa Francesco rifacendosi alla pastorale di Benedetto XVI e alla
lettera Evangelii Gaudium, per sollecitare che nella governance economica emergano
meccanismi e processi volti a una più equa distribuzione delle ricchezze, «alla
creazione di opportunità di lavoro e a una promozione integrale dei poveri che
superi il mero assistenzialismo. Sono convinto che a partire da tale apertura
alla trascendenza potrebbe formarsi una nuova mentalità politica ed
imprenditoriale, capace di guidare tutte le azioni economiche e finanziarie
nell'ottica di un'etica veramente umana».
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