Le imprese italiane che vorranno fare affari in Rwanda potranno
contare sull’appoggio della Camera di
commercio italiana in Africa orientale (Cciao), con base a Kampala.L’organismo,
alla cui istituzione ha contribuito l’ambasciata italiana
in Uganda retta dall’ambasciatore Stefano Antonio Dejak con competenza
anche sul Rwanda, si propone di sostenere la penetrazione commerciale e il
consolidamento delle relazioni d’affari delle imprese italiane nell'area, anche
per il tramite di un’apposita unità interna di scouting di affari, grazie alla
quale gli imprenditori italiani potranno collaborare e far riferimento a un
interlocutore a carattere regionale. La Cciao opera, oltre che in Rwanda, dove
l’Italia può contare su un console
onorario nella persona del signor Bruno Puggia, anche nei mercati del Burundi, Kenya, Tanzania e
Uganda. L’intera Comunità dell'Africa
orientale (Eac), che raccoglie gli stati dell’area e all’interno della quale
c’è la libera circolazione dei beni, è in piena espansione ed offre opportunità
interessanti per le nostre aziende, in particolare nell’ambito delle
infrastrutture ( strade, ferrovie ecc).L’EAC sta lavorando per costituire un’unione
federale dei membri nella “Federazione dell'Africa orientale” e per adottare
una moneta unica: lo scellino dell’Africa orientale, che faciliterà gli scambi
sia tra i paesi dell’area sia con la comunità internazionale in un mercato che
complessivamente conta più di 150 milioni di potenziali consumatori.
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