Sabato nella parrocchia di Kiziguro, un gruppo di venticinque famiglie entrerà a far parte del Progetto Mikan. L’avvenimento
riveste un significato particolare in quanto, con il gruppo di Kiziguro, il
Progetto Mikan tocca quota duemila. In attesa di documentare la cerimonia di
sabato, riportiamo qui di seguito quanto ci scrive Michele, iniziatore con la moglie Anna di questa bella avventura, appena venuto a conoscenza di questo ulteriore sviluppo della sua idea ( vedi tutta la storia) .
Davanti a certe notizie si possono avere diversi
approcci e reazioni. Personalmente nella vita di tutti i giorni davanti alla
realtà mi pongo sempre in “maniera trina”. Vi spiego :
Il mio primo approccio è sempre inizialmente “comico”,
ad esso ne segue uno più prettamente “filosofico” ed infine arriva il terzo che
è la perfetta sintesi dei precedenti e che a mio modo di vedere mi consente
sempre un punto di vista abbastanza completo ed obiettivo sulla realtà.
Il tutto normalmente avviene nella mia testa nel
rapido volgere di pochi secondi.
Alla notizia quindi ho rimuginato un
attimo ed ecco cosa ho pensato…
Duemila, 2000, duemila, DUEMILA, il doppio di
mille, il terzo millennio, 1000+ 1000, il millenium bug, duemila, duemila,duemila!!!
Duemila capre sono un’enormità! Duemila capre sono un
numero che nemmeno il professor Sgarbi ha mai raggiunto in carriera (le
statistiche ufficiali parlano di 1947 “capra” rivolta al malcapitato di turno, dalla
prima apparizione televisiva).
Poi ho pensato al progetto Mikan cercando di inquadrarlo
in qualcosa di più strutturato.
E allora mi piace immaginarlo come il più grande
rizoma vivente.
Cos’è un rizoma? Sarò breve… Il rizoma è una
modificazione del fusto di alcuni vegetali e si trova solitamente sottoterra. La caratteristica peculiare del rizoma è di sviluppare
autonomamente nuove piante anche in condizioni sfavorevoli. Questo consente
alle piante di superare le condizioni climatiche più avverse e più disparate. Tali caratteristiche hanno spinto alcuni pensatori a
farne uso in termini metaforici per simboleggiare alcuni concetti.
Uno su tutti, Jung, adottò il termine rizoma
riferendosi alla natura invisibile della vita, la quale si sviluppa per lo più
sotto terra, mentre ciò che appare dura solo una stagione, e poi cessa, senza
che per questo il flusso vitale si interrompa definitivamente.
Questo è quello che è successo con le nostre caprette.
Ecco, in tutta sincerità mai avrei pensato che le
nostre misere 25 caprette sarebbero arrivate alla meta delle duemila unità.
Il “rizoma Mikan” invece si è sviluppato nelle
difficili condizioni del Rwanda,”attecchendo” in famiglie che ignoravano i
rudimenti dell’allevamento e cura degli animali, sviluppandosi rigogliosamente
in tutte le parrocchie della diocesi di Byumba.
E’stata veramente la vittoria della natura invisibile
della vita!
Questo era il pezzo pseudofilosofico.
Sintesi?
La sintesi è semplicemente questa : SIAMO FELICI.
Io e Anna siamo felici perché non c’è niente che renda
appagati e realizzati come il fare del bene.
Il fare del bene a qualcuno che non conosciamo, a
qualcuno che è lontano, a qualcuno che forse ha meno di noi…
Noi non abbiamo fatto assolutamente nulla di
incredibile, avventuroso o dispendioso, però il risultato è che oggi, un
pochino anche grazie a noi, 2000 famiglie, quindi con i bambini quasi 5000 persone, hanno
ricevuto un arricchimento non solo economico, ma anche in termini di conoscenza
e consapevolezza, hanno fatto un passo in più verso una vita migliore.
Quindi diciamo che numericamente è come se avessimo
fatto un regalo a metà della popolazione di Tirano, il paese dove viviamo, o
tutto Grosio, il paese dove vivevo.
Serve altro?
Per noi no…
Siamo felici.
Siamo felici.
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