Victoire Ingabire, leader dell'opposizione rwandese, è stata condannata a 8 anni di prigione con l'accusa di terrorismo e di negare il genocidio del 1994. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Alice Rulisa, che invece l'ha assolta dall'accusa di "aver invocato un altro genocidio". Nel 2010, di fronte al monumento che commemora le 800.000 persone massacrate durante la guerra civile, Ingabire ha dichiarato che era giunto il tempo per ricordare anche le vittime hutu, essendo lei stessa un hutu. Il capo delle Forze democratiche unite non era presente all'udienza e ha preferito restare nella sua cella, dove ha trascorso gli ultimi due anni della sua vita. I suoi avvocati hanno affermato la loro intenzione di ricorrere in appello. (AGI)
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