"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 30 ottobre 2009

Jatropha: adesso si muove il governo rwandese

Apprendiamo con particolare soddisfazione che il governo rwandese sta avviando, con controparti americane e inglesi, un progetto per la coltivazione su larga scala della jatropha curcas la pianta usata per produrre bio carburanti, le cui caratteristiche i nostri quattro lettori conoscono da almeno un paio d'anni. Ne è testimonianza il Dossier Jatropha che fa bella mostra di sè nel nostro blog. Da tempo, infatti, stiamo approfondendo presso il centro di Nyagahanga la possibilità di coltivare in loco questa pianta particolarmente interessante. Dalla teoria siamo passati alla pratica con i risultati che documentiamo in foto: ecco infatti le prime piantine cresciute sul terreni della parrocchia di Don Paolo. Il progetto governativo prevede che le due società ottengano in affitto, per 49 anni, 10.00 ettari di terreno vicino al Parco nazionale nella parte orientale del Rwanda. Il ministro di Stato per l'energia, Albert Butare ha spiegato che il governo ha deciso di approvare questo progetto perché è in linea con il piano del paese di orientarsi verso un'economia più verde e una riduzione delle emissioni di anidride carbonica e, soprattutto, perchè la terra messa a disposizione è scarsamente produttiva dal punto di vista agricolo, in quanto piuttosto secca, adatta comunque alla Jatropha che può crescere bene anche in terreni aridi.

Una riflessione a margine di questa notizia: non sarebbe stato un titolo di merito per i nostri amici dell'EFA, la scuola di agraria di Nyagahanga, potersi accreditare presso le autorità pubbliche come conoscitori e sperimentatori della coltivazione della Jatropha, come da tempo avevamo loro suggerito di fare?

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