"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 30 luglio 2009

Diario di viaggio 2009

In viaggio verso Kigali
Il viaggio inizia con il trasferimento da Malpensa a Bruxelles con un volo della Brusselles Airlines . L’aereo è pieno; in analogo periodo, nel passato, Alitalia sulla medesima tratta faticava a superare la metà dei posti occupati. Brusselles Airlines viene a prendersi i suoi passeggeri per l’Africa direttamente in Italia: il fallimento della Sabena da cui è appunto nata BA deve aver affinato le politiche commerciali della compagnia belga.
Ben oltre la metà dei passeggeri è rappresentata da africani che fanno ritorno nel paese d’origine, sfruttando il periodo feriale italiano. Al ceck in ho potuto notare che la gran parte ha come destinazione Dakar, la capitale del Senegal. Sono tutti sovracarichi di bagagli, tanto da sforare i pesi in franchigia con l’inevitabile discussione con l’addetta al ceck in che rivendica il pagamento del peso in esubero. L’abbigliamento curato e il contorno di telefonini di ultima generazione e di qualche pacco regalo di prodotti informatici garantisce sicuramente l’ammirazione e la riconoscenza di chi li sta attendendo in patria. Danno tutti la sensazione di nutrire un certo compiacimento, come di chi ce l’ha fatta, magari dopo essere arrivati su un barcone. In volo, essere relegati in fondo al velivolo circondato da tutti questi africani, fa una certa sensazione, accentuata dal fatto che la compagnia ha pensato bene di non servire alcun genere di conforto ai passeggeri della classe economy light.Si comincia così con un salutare ridimensionamento del muzungo (l’uomo bianco) in partenza per l‘Africa.
A Bruxelles sul volo per Kigali la musica cambia. Anche questo volo è pieno: c’è una buona rappresentanza di volontari e folti gruppi di rwandesi e ugandesi, visto che il volo fa scalo anche a Entebbe-Kampala. I rwandesi sono rappresentati da giovani e intere famiglie, con bambini al seguito, facenti parte della foltissima colonia rwandese di Bruxelles e da rappresentanti della ricca borghesia di Kigali che hanno nella capitale belga il tradizionale punto di riferimento europeo per acquisti , studi e affari.Numerosi sono i giovani in carriera,in giacca e cravatta d’ordinanza che non disdegnano di mostrare il loro status, fatto di apparati informatici e stampa e pubblicazioni specialistiche, specchio del particolare attivismo in cui si trova l’economia rwandese.

Cena al Sole e Luna che… raddoppia
All’arrivo, puntuale, secondo i noti tempi dell’ora Kigali, arriva Don Paolo.
Solita pizza al Sole e Luna, il ristorante italiano di Kigali, punto d’incontro di un po’ tutti gli europei, e non solo, della capitale rwandese. Vi troviamo, infatti, suor Cristina di Muhura che accompagna alcuni volontari. Il gestore del Sole e Luna è un italiano di Vicenza, Dionigi,venuto qui negli anni novanta come volontario che ha messo radici sposando una giovane rwandese che gli ha dato due bei bambini. Dapprima ha gestito il punto di ristoro sul lago di Rwesero, collegato con il piccolo seminario. Successivamente si è trasferito a Kigali, dove, sulla strada che conduce all’aeroporto, ha aperto il Sole e Luna il cui successo negli anni ha portato, proprio di recente, all’apertura di un nuovo bel ristorante in pieno centro città, di fronte alla scuola belga. Il successo è stato consacrato anche nel nome: dall’italico Sole e Luna si è passati a un più internazionale Sun &Moon.

Amici alla Domus Pacis
Pernottamento alla Domus Pacis, una bella struttura di accoglienza gestita da un'associazione italiana , su cui torneremo per dare il giusto rilievo alla meritoria attività che svolge in loco. Al mattino incontriamo la direttrice, Suor Enrica, e due coppie di coniugi italiani, una varesina e l’altra di Gallipoli, che trascorrono qui un periodo di volontariato.Con sorpresa, scopro che conoscono Albe rwandesi: ogni tanto vi gettano un’occhiata. Per questo, fra l’altro, Suor Enrica è informata delle diverse attività in corso a Nyagahanga.

La lettera enciclica che non arriva a destinazione.

Volendo acquistare una copia dell’ultima enciclica papale Caritas in veritate nell’edizione in francese faccio visita alla libreria della Caritas di Kigali. Con non poca sorpresa scopro che non ne è disponibile alcuna copia.Penso che potrebbe essere andata esaurita. Chiedendo all’addetto, scopro che non ne hanno mai avuta una copia, ma quel che è peggio afferma che non c'è neppure stata alcuna richiesta. No comment!.

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