L’indice
di percezione della corruzione (CPI) di Transparency International offre la misurazione
della corruzione nel settore pubblico e politico di 168 Paesi nel Mondo.
Nella
ventunesima edizione del CPI pubblicata oggi, il Rwanda si classifica
al 44° posto con un punteggio di 54 su 100, mentre l’Italia si classifica
al 61° posto nel Mondo, con un voto di 44 su 100.
Il Rwanda nel
CPI 2014 era 55° su 175 con uno score di
49 su 100.Rispetto allo scorso anno si assiste quindi ad un miglioramento nel
giudizio sul Rwanda , che infatti guadagna cinque punti (da 49 a 54) e 11 posizioni
nel ranking mondiale (da 55 a 44). L’Italia invece guadagna un punto (da 43 a
44) e 8 posizioni nel ranking mondiale (d a 69 a 61). Pur migliorando a livello
globale rispetto agli anni precedenti, la posizione dell’Italia rimane
purtroppo in fondo alla classifica europea, seguita solamente dalla
Bulgaria e dietro altri Paesi generalmente considerati molto corrotti come
Romania e Grecia, entrambi in 58° posizione con un punteggio di 46.
All’interno
degli ecosistemi mondiali vale la pena di sottolineare il crollo del
Brasile, duramente colpito dal caso Petrobras, che ha perso 5 punti ed è
passato dal 69° posto al 76°, mentre al vertice e in coda alla classifica la
situazione rimane pressoché invariata: Somalia e Corea del Nord si
confermano anche quest’anno come i due Paesi più opachi, mentre la Danimarca è
nuovamente campione di trasparenza.
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