I due principali sindacati rwandesi, il Sindacato Centrale dei
Lavoratori del Ruanda (CESTRAR) e il Congresso del Lavoro e della
Fratellanza-Ruanda (COTRAF) hanno avanzato la richiesta di una legge che fissi
il salario minimo giornaliero in 1500
Franchi rwandesi, pari al cambio odierno a 2 euro), che superi l'attuale normativa che prevde secondo il diritto del lavoro del 1974 una retribuzione giornaliera minima di 100 Frw. Secondo il Segretario Generale della
CESTRAR, Eric Manzi
"Un lavoratore occasionale a livello di villaggio non dovrebbe ricevere un
salario sotto i 1500 Rfw, mentre un
lavoratore subordinato a Kigali dovrebbe guadagnare un salario minimo di 2000
Frw, a causa del maggior costo della vita”. Attualmente si va da circa 800 Frw per i lavoranti agricoli ai 1800 Frw per un manovale e ai 2500 per un muratore, anche se esistono, sempre
secondo i sindacati, forme di
ingiustizia nelle strutture salariali, come quella che interessa le raccoglitrici di thè, che guadagnano 20
Frw ogni kilo di foglie raccolte, avendo la possibilità di raccogliere dai 25
ai 40 kili al giorno, ma dovendosi spesso accontentare, secondo i sindacati
anche di soli 300 Frw al giorno. Anche in certe imprese i salari mensili non superano i 10.000 Frw,
tanto che già l’anno scorso in una grande impresa tessile, l’ UTEXRWA di
Kigali, i lavoratori erano scesi in sciopero per protestare per il basso livello degli stipendi e le condizioni di lavoro. Per ora le richieste sindacali non hanno trovato udienza presso il Ministero competente che
per bocca del proprio direttore generale, pur riconoscendo la necessità di
mettere mano alla materia, ha
sottolineato la necessità che si proceda con molta prudenza tenendo conto di
tutte le variabili economiche in gioco. Insomma la strada per il ritocco dei
salari minimi sembra ancora lunga. Naturalmente questo discorso non vale quando
c’è di mezzo il muzungu come datore di lavoro. In quel caso tutti i salari lievitano
improvvisamente, e semmai si dovrebbe fissare un tetto massimo, e una qualsiasi lavorante di un laboratorio di cucito si sente
autorizzata a richiedere compensi per ogni capo cucito tali da portare a un salario
giornaliero di tre o quattro volte il salario minimo auspicato dai
sindacalisti.
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