"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 5 aprile 2012

L'insidioso fascino cinese

Riprendiamo dal sito "La Bussola quotidiana" questa analisi della politica cinese.

"A quanti nel passato ponevano al governo cinese la questione del rispetto dei diritti umani, soprattutto dopo il massacro di Piazza Tienanmen (4 giugno 1989), invariabilmente i leader di turno a Pechino rispondevano che il primo diritto umano è mangiare, e che comunque ogni cultura ha la propria gerarchia di diritti umani.In altre parole, secondo la Cina è inutile parlare di libertà e democrazia se prima non hai da mangiare, e siccome la politica di riforme economiche era (ed è) tutta concentrata nell’assicurare la crescita economica del paese, questa resta la priorità e tutte le altre cose passano in second’ordine. Anzi, la stabilità politica (un eufemismo per dire il controllo ferreo del Partito comunista) è essenziale per garantire quella crescita economica che sola può soddisfare il primo dei diritti umani, cioè mangiare.Dunque, nella concezione del governo cinese, la dittatura è addirittura essenziale per realizzare i diritti umani fondamentali i quali, inoltre, sono “locali”, cioè legati alle singole culture. Vale a dire che la libertà può essere un valore fondamentale in Occidente, ma non in Asia, dove invece prevale l’armonia." leggi il resto dell'articolo cliccando qui.

Forse è tutto qui il segreto del grande successo che arride alla politica di penetrazione economica in Africa: tanti investimenti, non sempre economicamente positivi per le popolazioni africane che   si vedono, alla lunga, con qualche infrastruttura in più e spogliati delle loro materie prime, ma soprattutto poche domande alla maggior parte dei governanti africani, anche a quelli, per la verità abbastanza pochi, attenti allo sviluppo economico ma con scarsa attenzione alla promozione e difesa degli altri diritti umani, oltre a quello del mangiare.

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