La stampa rwandese riporta sempre
più spesso notizie di azioni di polizia contro spacciatori di droga.
Nell’edizione odierna de The New Times si parla dell’arresto di due giovani a
Kayonza che trasportavano sul loro pick up circa 200 chilogrammi di cannabis
destinata a Kigali, e del comunicato della polizia riportante il numero di
arresti effettuati nei primi dieci mesi dell’anno scorso per reati attinenti la
droga: spaccio e consumo.Partiamo da quest’ultima notizia.Ben 2.012 persone
sono state arrestate tra gennaio e ottobre, l'anno scorso, sia per spaccio che
per consumo di droghe e sono stati sequestrati 2.000 kg di cannabis. Secondo i
dati forniti dalla polizia, l’83,7 per cento degli arrestati sono giovani con
età compresa tra i 18 e i 35 anni, mentre il 5,5 per cento riguarda minorenni
sotto i 18 anni. Non sappiamo dare un giudizio circa la portata dei numeri
citati che non lasciano comunque indifferente la polizia che lancia l’allarme
su un fenomeno che sembra allargarsi nella società rwandese, tanto da essere
ormai in cima alla lista dei reati negli ultimi tre anni.Strettamente legato al
problema della droga vi è quello dell’alcolismo con particolare riguardo alla
birra di contrabbando chiamata Kanyanga: oltre 707.771 litri di questa birra
locale sono stati distrutti nei primi dieci mesi dello scorso anno, con oltre
860 arresti.Come per la droga anche il traffico illecito della Kanyanga è molto
diffuso, in particolare nelle zone di confine con l’Uganda, con il coinvolgimento
di molte persone, anche con la connivenza di certe autorità locali, come
evidenzia l’arresto di taluni loro esponenti, stante la particolare redditività
di tale commercio. Secondo la polizia c'è anche un legame tra consumo di
Kanyanga e molti casi di rapine e crimini violenti, senza dimenticare che
spesso nell’ambiente dei consumatori di birra illegale si diffonde anche la
prostituzione. La polizia non nasconde una certa preoccupazione per il
diffondersi di droga e abuso di alcool tanto d’aver già messo in campodiverse
campagne contro il diffondersi di tali flagelli, soprattutto tra i giovani,
arrivando a coinvolgere, anche a livello di villaggio, tutti i possibili
protagonisti quali proprietari di bar, capi di base, clero e genitori.
Nessun commento:
Posta un commento