Una vecchia "capanna" |
L'ONG Survival, che si interessa delle popolazioni indigene del mondo spesso in via di estinzione, compresi i batwa, stigmatizzava ieri in un proprio intervento, leggibile qui, la sorte toccata ai batwa rwandesi nella nota campagna "By by niakatsi", di cui abbiamo già riferito in passati post. Il programma di sostituzione delle capanne di paglia portato avanti, spesso con metodi piuttosto sbrigativi dalle autorità locali rwandesi, sembra toccare in particolare proprio i batwa, secondo quanto riferisce Survival.
A questo proposito ci piace ricordare l'esperienza della comunità batwa di Kibali vicino a Byumba.Qui a partire dal 2007 l'Associazione Kwizera Onlus ha iniziato un programma di sostituzione delle 47 capanne in cui vivevano altrettanti nuclei familiari con altrettante case in muratura. Le abitazioni originarie erano un coacervo di frasche e teli di plastica neppure lontanamente paragonabili a un capanna di paglia.
Alcuni esponenti della comunità batwa |
Con il consenso della stessa comunità di circa 250 persone si è provveduto a edificare a fianco di ogni capanna un'abitazione unifamiliare in mattoni di fango e con tetto ricoperto di tegole ( l'inizio dei lavori è documentato in un video ) Al di là delle molte riserve esistenti anche in loco circa il successo dell'iniziativa, la comunità ha preso possesso delle case e si è adattata alla nuova realtà dimostrando di apprezzare la nuova sistemazione. L'Associazione Kwizera è andata oltre; infatti, l'anno scorso è stato ultimato il terrazzamento di otto ettari di collina su cui insiste il villaggio. La comunità batwa, che di propria iniziativa già aveva iniziato a coltivare i terreni adiacenti le nuove case, sta ora seguendo un apposito programma formativo in materia agricola, sempre promosso da Kwizera, che dovrebbe consentire la messa a coltura di tutti i terreni disponibili e alla comunità di procurarsi di che vivere.
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