"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 12 novembre 2009

Servono collegamenti aerei più economici per far decollare il turismo rwandese.

Il Rwanda si è aggiudicato un prestigioso riconoscimento al World Travel Market di Londra in cui lo stand rwandese ha battuto la concorrenza di altri 600 espositori. Nel commentare l’avvenimento il The New Times sottolinea l’importanza che potrebbe avere il turismo per il paese e in tal senso auspica che il sistema ricettivo rwandese faccia ogni sforzo per adeguarsi velocemente agli standard mondiali in termini di qualità degli alberghi e di cura del cliente. A nostro avviso esiste però un grosso handicap perché il Rwanda possa sfruttare appieno le proprie potenzialità in campo turistico: i collegamenti aerei scontano prezzi decisamente alti, tali da scoraggiare qualsiasi turista volonteroso che voglia visitare il paese delle mille colline. Con il costo di un viaggio andata e ritorno da Milano o Roma verso Kigali ( Brussells Airlines chiede oltre 1.200 euro), si trascorre una vacanza di almeno 10 giorni in una stazione turistica del Kenya, tutto compreso. I prezzi della compagnia belga sono decisamente alti, così come quelli dell'Ethiopian Airlines, tenuto conto che la tratta è assai ben frequentata. Per questo, un qualche stimolo concorrenziale da parte delle autorità di Kigali sarebbe particolarmente opportuno, magari offrendo collegamenti con il Kenya a prezzi competitivi e intercettando così anche i flussi turistici che gravitano su quel paese. Ne usufruirebbero anche i numerosissimi volontari che annualmente si recano in Rwanda per le loro attività di solidarietà.

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