"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 27 maggio 2008

Cooperative: si inizia a piccoli passi

La notizia inviataci da Don Paolo Gahutu, Parroco di Nyagahanga, sull’incontro tenutosi fra i responsabili delle Associazioni, presenti sul territorio della parrocchia, per dare vita a forme cooperative, merita di essere ripresa e approfondita. Questo incontro è l’esito di un lungo percorso iniziato due anni fa quando lo stesso Don Paolo, appena nominato parroco di Nyagahanga, resosi conto del grave stato di disagio in cui vivevano i suoi parrocchiani fece appello all’Associazione Kwizera perché promuovesse una qualche forma di microcredito che potesse favorire la creazione di piccole iniziative locali volte a integrare i modesti redditi su cui possono contare le famiglie del luogo. L’appello è stato immediatamente raccolto, ma come noto tra il dire e il fare….
Innanzitutto la legge locale detta delle regole ben precise in materia di credito: solo i soggetti autorizzati possono erogare il microcredito. Localmente inoltre si privilegia come destinatari del microcredito non tanto il singolo quanto le associazioni formalizzate ( Assofi) che, a loro volta, necessitano di un’adeguata formazione per poter accedere ai microfinanziamenti. Sulla base di questi vincoli l’Ass. Kwizera ha dapprima ricercato la collaborazione della banca interdiocesana per la microfinanza (RIM), affinché la stessa fosse operativa su Nyagahanga.. Purtroppo da uno studio, promosso dall’Associazione, condotto proprio nella parrocchia di Don Paolo non sono emerse le condizioni minime indispensabili perché la banca RIM aprisse un suo sportello in loco, pur in presenza di un sostegno finanziario garantito dalla stessa Ass. Kwizera. Nel frattempo, però Don Paolo cominciava un grande lavoro di base tra la sua gente con l’obiettivo, come lui stesso chiarisce “di incoraggiare i cristiani della parrocchia a dar vita ad associazioni diverse per vedere come svilupparsi e se possibile puntare verso le cooperative per lavorare con metodo e fare uscire piano piano la nostra zona dalla povertà”. E’ stato indubbiamente un lavoro lungo ma, alla luce dell’incontro della settimana scorsa, pare di poter dire che Don Paolo ha operato con determinazione ed efficacia, oltre che con la consueta passione di pastore. Ora bisognerà seguire con attenzione gli sviluppi di questo progetto cui non dovrà mancare anche il nostro sostegno nei modi che andremo a definire insieme con gli attori locali. Su questa iniziative cooperative potrà essere indirizzato quel sostegno finanziario, inizialmente pensato come microcredito e che potrebbe ora assumere la forme forse più praticabili come potrebbe essere quello di noleggiare le attrezzature agricole o artigianali necessarie.

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