Non è un momento particolarmente felice per i rapporti franco-rwandesi. Dopo il non luogo
a procedere
della giustizia francese contro il sacerdote Wenceslas Munyeshyaka, accusato di aver partecipato ad atti genocidari, che ha destato reazioni
estremamente critiche a Kigali, ecco un nuovo gesto poco amichevole. Questa
volta si tratta di un comunicato del Partito socialista francese, il
partito del presidente Hollande, a favore di Victoire Ingabire,
l'oppositrice rwandese condannata
a 15 anni di prigione con l'accusa di cospirazione. Secondo i
socialisti francesi Victoire Ingabire Umuhoza, presidente del partito
Forces démocratiques unifiées (FDU-Inkingi), "deve poter partecipare
liberamente alla vita democratica del suo paese". Per questo il Partito
socialista s'associa alle domande per la sua liberazione, esprimendo
"la propria solidarietà alla sua famiglia, al suo partito e a tutte le
forze democratiche e pacifiste che vogliono instaurare una pace durevole in
Rwanda e operare all'instaurazione delle libertà fondamentali per tutti i
Rwandesi". E già che c'erano, i socialisti francesi fanno sapere di
essere preoccupati per la "tentazione del potere rwandese di rimettere in
discussione l'assetto costituzionale e il limite fissato ai mandati
presidenziali", per questo fanno appello alle autorità perchè rinuncino a
loro progetto di revisione costituzionale.Una vera e propria entrata a gamba
tesa, peraltro in linea con una recente analoga
presa di posizione del sottosegretario USA, Sarah
Sewall, che le autorità rwandesi hanno prontamente rimandato al mittente.
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