"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


sabato 24 ottobre 2015

Appello del Partito socialista francese a favore di Victoire Ingabire

Non è un momento particolarmente felice per i rapporti franco-rwandesi. Dopo il non luogo a procedere della giustizia francese contro il sacerdote Wenceslas Munyeshyaka, accusato di aver partecipato ad atti genocidari, che ha destato reazioni estremamente critiche a Kigali, ecco un nuovo gesto poco amichevole. Questa volta si tratta di un comunicato del Partito socialista francese, il partito del presidente Hollande, a favore  di Victoire Ingabire, l'oppositrice rwandese condannata a 15  anni di prigione con l'accusa di cospirazione. Secondo i socialisti francesi Victoire Ingabire Umuhoza, presidente del partito Forces démocratiques unifiées (FDU-Inkingi), "deve poter partecipare liberamente alla vita democratica del suo paese". Per questo il Partito socialista s'associa alle domande per la sua  liberazione, esprimendo "la propria solidarietà alla sua famiglia, al suo partito e a tutte le forze democratiche e pacifiste che vogliono instaurare una pace durevole in Rwanda e operare all'instaurazione delle libertà fondamentali per tutti i Rwandesi".  E già che c'erano, i socialisti francesi fanno sapere di essere preoccupati per la "tentazione del potere rwandese di rimettere in discussione l'assetto costituzionale e il limite fissato ai mandati presidenziali", per questo fanno appello alle autorità perchè rinuncino a loro progetto di revisione costituzionale.Una vera e propria entrata a gamba tesa, peraltro in linea con una recente analoga  presa di posizione del sottosegretario USA, Sarah Sewall, che le autorità rwandesi hanno prontamente rimandato al mittente.

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